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Bianco
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Mr TWEET

La scrittura è del tipo che segue:
La mia reazione fu identica a quella che avevo avuto di fronte a ‘sentimenti� simili espressi nel recente passato, ma stavolta fu più immediata e dura: Che. Cazzo. C’entra.
Ground zero? Come se scrivesse un qualsiasi post su qualcuno dei social che tanto critica e odia epperò tanto frequenta e usa?
Ho l’impressione che il mio diario sia più curato.

A BEE stanno (cordialmente?) antipatiche le vittime. Vorrebbe che restassero tali, cioè vittime, fuori dai riflettori e in silenzio: portarle al centro dell’attenzione è uno dei grandi problemi dei nostri tempi. Le vittime sono per BEE � però mai esplicitamente dichiarato � delle “pappamolle�:
Viene da pensare che chi è alle prese con tanta sofferenza debba provare a capire come attenuarla, per quanto possa costare, anziché sbatterla in faccia al prossimo aspettandosi che questo simpatizzi automaticamente invece che ritrarsi con irritazione e disgusto.

Tuttavia, senza mai asserire esplicitamente neppure questo (non sia mai), BEE si dipinge assai spesso come vittima: per esempio, di cyber bullismo, di attacchi da parte della stampa, ecc.
D’altra parte a BEE stanno (cordialmente?) antipatici gli hater che attaccano lui, ma non quelli che invece lo difendono. Lo stesso vale per i troll.
D’altra parte sembra di capire che per BEE esistano gli hater (e i troll) innocenti � lui e i suoi difensori � e quelli invece cattivi e rompi (tutti quelli che lo attaccano).

Considerato che neppure in un rigo, nemmeno per un attimo succede in queste duecentosessanta pagine che si parli di un argomento senza parlare dello stesso BEE (che collega tutto attraverso episodi e aneddoti del suo passato, privato e pubblico, che ci racconta vita morte e passione di ogni suo libro e tour promozionale e incontro con l’editor o l’editore o l’agente), BEE riesce comunque a esaminare � rigorosamente dal suo pov � alcuni argomenti che a suo (modesto?) avviso sono problemi spinosi e rognosi e letali della società contemporanea. Per fare qualche esempio: non esistono più le mezze stagioni (signora mia); si stava meglio quando si stava peggio; noi sì che eravamo adolescenti fichi e poi giovani fichi, mica quelli di adesso; i social sono una trappola, anche pericolosa, stanno rovinando il mondo (ma io li uso ogni giorno a ogni ora e momento perché io so come gestirli).

Nel 2001 BEE viveva a New York da una quindicina d’anni. A Manhattan, sulla Tredicesima. L�11 settembre era dal suo medico già alle 8,30. Il che gli permise di seguire gli attentati quasi in tempo reale: racconta sentimenti ed emozioni che suonano comuni e condivisibili. Ma suonano anche stonati: perché non riesce a trasmettere davvero nulla, tutto sembra finto e rimasticato.
Un miglior lavoro di editing avrebbe giovato e avrebbe evitato svariate ripetizioni che allungano il brodo e mi spingerebbero a dire: ehi Bret, ma questo me l’hai già detto, perfino due volte, me lo ricordo, non sono mica sempre bevuto e sballato come te.

Non sono un biografo di BEE, ma ho avuto spesso la sensazione che riportasse fatti che lo riguardano addolcendoli, stemperandoli: vedi la sua polemica con/su DFW (che per lui era chiaramente una pappamolla vittimista visto che si è suicidato).
La mia sensazione è che il modello cui aspira BEE sia Truman Capote. Che rimane forse un modello, di sicuro inarrivabile, per lui irraggiungibile.
Un pamphlet che spesso (e malvolentieri) mi ha fatto pensare potrebbe essere stato scritto da gente come Andrea Scanzi o Vittorio Sgarbi.
Però, siccome condivido con BEE una grande passione, l’adorazione per Joan Didion � alla quale chissà mai perché lui sente d’assomigliare - sono stato vinto dalla magnanimità e ho raddoppiato le stellette del mio gradimento: da una a due.

Talvolta, ascoltando certi miei amici, li fissavo mentre una vocina all’interno della mia testa prendeva a sospirare: “Siete solo i cazzo di bamboccioni più cazzo di bamboccioni che io abbia mai sentito in tutta la mia cazzo di vita e per favore cazzo vedete di darvi una calmata cazzo � ho capito, ho capito, quel Trump del cazzo non vi piace ma cazzo ne ho abbastanza e che cazzo�.

Gli artisti, in ordine sciolto, sono Burri, Pistoletto, Fontana, Rauschenberg, Manzoni,O’Keeffe.

La scrittura è del tipo che segue:
La mia reazione fu identica a quella che avevo avuto di fronte a ‘sentimenti� simili espressi nel recente passato, ma stavolta fu più immediata e dura: Che. Cazzo. C’entra.
Ground zero? Come se scrivesse un qualsiasi post su qualcuno dei social che tanto critica e odia epperò tanto frequenta e usa?
Ho l’impressione che il mio diario sia più curato.

A BEE stanno (cordialmente?) antipatiche le vittime. Vorrebbe che restassero tali, cioè vittime, fuori dai riflettori e in silenzio: portarle al centro dell’attenzione è uno dei grandi problemi dei nostri tempi. Le vittime sono per BEE � però mai esplicitamente dichiarato � delle “pappamolle�:
Viene da pensare che chi è alle prese con tanta sofferenza debba provare a capire come attenuarla, per quanto possa costare, anziché sbatterla in faccia al prossimo aspettandosi che questo simpatizzi automaticamente invece che ritrarsi con irritazione e disgusto.

Tuttavia, senza mai asserire esplicitamente neppure questo (non sia mai), BEE si dipinge assai spesso come vittima: per esempio, di cyber bullismo, di attacchi da parte della stampa, ecc.
D’altra parte a BEE stanno (cordialmente?) antipatici gli hater che attaccano lui, ma non quelli che invece lo difendono. Lo stesso vale per i troll.
D’altra parte sembra di capire che per BEE esistano gli hater (e i troll) innocenti � lui e i suoi difensori � e quelli invece cattivi e rompi (tutti quelli che lo attaccano).

Considerato che neppure in un rigo, nemmeno per un attimo succede in queste duecentosessanta pagine che si parli di un argomento senza parlare dello stesso BEE (che collega tutto attraverso episodi e aneddoti del suo passato, privato e pubblico, che ci racconta vita morte e passione di ogni suo libro e tour promozionale e incontro con l’editor o l’editore o l’agente), BEE riesce comunque a esaminare � rigorosamente dal suo pov � alcuni argomenti che a suo (modesto?) avviso sono problemi spinosi e rognosi e letali della società contemporanea. Per fare qualche esempio: non esistono più le mezze stagioni (signora mia); si stava meglio quando si stava peggio; noi sì che eravamo adolescenti fichi e poi giovani fichi, mica quelli di adesso; i social sono una trappola, anche pericolosa, stanno rovinando il mondo (ma io li uso ogni giorno a ogni ora e momento perché io so come gestirli).

Nel 2001 BEE viveva a New York da una quindicina d’anni. A Manhattan, sulla Tredicesima. L�11 settembre era dal suo medico già alle 8,30. Il che gli permise di seguire gli attentati quasi in tempo reale: racconta sentimenti ed emozioni che suonano comuni e condivisibili. Ma suonano anche stonati: perché non riesce a trasmettere davvero nulla, tutto sembra finto e rimasticato.
Un miglior lavoro di editing avrebbe giovato e avrebbe evitato svariate ripetizioni che allungano il brodo e mi spingerebbero a dire: ehi Bret, ma questo me l’hai già detto, perfino due volte, me lo ricordo, non sono mica sempre bevuto e sballato come te.

Non sono un biografo di BEE, ma ho avuto spesso la sensazione che riportasse fatti che lo riguardano addolcendoli, stemperandoli: vedi la sua polemica con/su DFW (che per lui era chiaramente una pappamolla vittimista visto che si è suicidato).
La mia sensazione è che il modello cui aspira BEE sia Truman Capote. Che rimane forse un modello, di sicuro inarrivabile, per lui irraggiungibile.
Un pamphlet che spesso (e malvolentieri) mi ha fatto pensare potrebbe essere stato scritto da gente come Andrea Scanzi o Vittorio Sgarbi.
Però, siccome condivido con BEE una grande passione, l’adorazione per Joan Didion � alla quale chissà mai perché lui sente d’assomigliare - sono stato vinto dalla magnanimità e ho raddoppiato le stellette del mio gradimento: da una a due.

Talvolta, ascoltando certi miei amici, li fissavo mentre una vocina all’interno della mia testa prendeva a sospirare: “Siete solo i cazzo di bamboccioni più cazzo di bamboccioni che io abbia mai sentito in tutta la mia cazzo di vita e per favore cazzo vedete di darvi una calmata cazzo � ho capito, ho capito, quel Trump del cazzo non vi piace ma cazzo ne ho abbastanza e che cazzo�.

Gli artisti, in ordine sciolto, sono Burri, Pistoletto, Fontana, Rauschenberg, Manzoni,O’Keeffe.
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Gabril
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Jan 07, 2022 10:50PM

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Io sono stato tentato più volte di mollarlo. Sono arrivato in fondo grazie al mio insaziabile gusto di gossip.

La conosco di nome, ma la evito d'istinto, so molto poco di lei.
Eviterei anche Scanzi e Sgarbi, ma li ritrovo dovunque.

No, infatti. Ma non è solo la scrittura che sembra latitare, è anche il pensiero: troppo autoreferenziale.


Happy New Year, dear Hanneke.
Yes, there was a kind of controversy between the two, a back-and-forth between criticism and comments, which went even beyond the death of DFW.

So surprising that you remark the controversy went even beyond DFW’s death. Gosh, BEE must have been really serious about it! I’ll see what the issue(s) was about. BEE was here in Amsterdam once giving a lecture and there was an interview session after that. I was so surprised to see and listen to him as he struck me as such a gentle and modest person, in other words, not at all like a guy who wrote ‘American Psycho�. So that quarrel with DFW must have been about something pretty serious.
