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Lucky
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IO ERO STATA FORTUNATA

Nella galleria in cui fui violentata... una ragazza era stata uccisa e smembrata... Al confronto, dissero, io ero stata fortunata.
RAPE 101. ISTITUZIONI DI STUPRO
In principio fu Amabili resti e per me è stato subito amore.
L'anno dopo fu pubblicato in Italia questo, ma l’ho ignorato: sapendo che era una storia vera, la vera storia della scrittrice, ho sorvolato pensando non avesse la potenza del primo che avevo letto.
Poi ho visto Alice Sebold a Massenzio leggere alcune pagine del suo nuovo romanzo e ho aspettato con ansia che fosse pubblicato.
Nel 2007 è finalmente arrivato, titolo La quasi luna, e io ho pensato che fosse perfino meglio di Amabili resti.
Però, poi ho visto il film di Peter Jackson, film bello, e ho pensato che Amabili resti (Lovely Bones) era davvero il romanzo migliore di Sebold.

Adesso, ho finalmente deciso di prendere in mano l'esordio finora trascurato, e, credo che Lucky sia il migliore fra i migliori.
Lucky è un romanzo romanzo, nonostante racconti in prima persona un fatto vero successo alla scrittrice che affida alla sua protagonista il suo stesso nome, senza celarsi dietro pseudonimi.
Ma è anche una magnifica inchiesta, un grande reportage, un incredibile memoir, una ricerca che scende nel profondo dei fatti: nel profondo dell'anima, e della verità , lungo la lama di un rasoio.
Mentre lo leggevo, ho pensato spesso a Truman Capote e al suo meraviglioso A sangue freddo: ma la Sebold ci porta dalla parte della vittima, sceglie ancora il punto di vista della vittima - e a me sembra una scelta difficile, ma vincente.

La copertina della rivista New York del luglio 2015: le 35 donne che hanno pubblicamente accusato Bill Cosby di violenza. La sedia vuota è per quelle che hanno ancora troppa paura di parlare.
Come dicevo, la storia è proprio quello che è successo ad Alice quando aveva diciotto anni: stupro. Rape.
E lei dice che bisogna imparare a pronunciare la parola, senza averne vergogna, senza averne paura.
La vergogna e la paura rimangono, la violenza non si lava via: infatti le sono serviti altri diciotto anni per riuscire a scrivere un libro sul suo stupro. Questo.
Ma riuscire a dirne il nome ad alta voce è già un passo avanti.

Il film “The Accused-Sotto accusa� di Jonathan Kaplan del 1988 dove Jodie Foster subisce uno stupro di gruppo proprio sopra il flipper di questa foto.
Purtroppo Alice si è inceppata e non scrive più.
Ma adesso torna in libreria una nuova edizione di questo con una magistrale spietata prefazione che lei ha scritto ad hoc per la nuova edizione americana (e inglese) di Lucky. Robinson di Repubblica ne ha anticipato un ampio stralcio.
Comincia così, con rara potenza:
Sono passati trentasei anni da quando sono stata violentata, diciotto dalla prima edizione di Lucky, e solo due mesi da quando un molestatore seriale nonché orgoglioso palpeggiatore di figa è stato eletto quarantacinquesimo presidente di questi Stati Uniti.

Foto di Silvia Camporesi.
Prosegue così, con altrettanta potenza:
L’amara verità è questa: se potessi avere una gomma magica e cancellare quella notte del 1981, lo farei in un batter d’occhio, e se potessi dire a qualunque ragazza o ragazzo violentato da un parente che rispetto a lui o a lei sono stata davvero fortunata, lo avrei già fatto. Ma tutto ciò che potevo fare era scrivere un libro e raccontare una singola storia. Sfortunatamente non c’� modo di ricominciare daccapo, e dopo essersi salvati la sfida più grande rimane vivere con la consapevolezza della vita che ti hanno sottratto.
E finisce così, con profonda lucidità :
Alla fine credo che la mia più grande fortuna sia stata aver trovato le parole per raccontare la mia storia, e che quelle parole siano state ascoltate.

Silvia Camporesi

Nella galleria in cui fui violentata... una ragazza era stata uccisa e smembrata... Al confronto, dissero, io ero stata fortunata.
RAPE 101. ISTITUZIONI DI STUPRO
In principio fu Amabili resti e per me è stato subito amore.
L'anno dopo fu pubblicato in Italia questo, ma l’ho ignorato: sapendo che era una storia vera, la vera storia della scrittrice, ho sorvolato pensando non avesse la potenza del primo che avevo letto.
Poi ho visto Alice Sebold a Massenzio leggere alcune pagine del suo nuovo romanzo e ho aspettato con ansia che fosse pubblicato.
Nel 2007 è finalmente arrivato, titolo La quasi luna, e io ho pensato che fosse perfino meglio di Amabili resti.
Però, poi ho visto il film di Peter Jackson, film bello, e ho pensato che Amabili resti (Lovely Bones) era davvero il romanzo migliore di Sebold.

Adesso, ho finalmente deciso di prendere in mano l'esordio finora trascurato, e, credo che Lucky sia il migliore fra i migliori.
Lucky è un romanzo romanzo, nonostante racconti in prima persona un fatto vero successo alla scrittrice che affida alla sua protagonista il suo stesso nome, senza celarsi dietro pseudonimi.
Ma è anche una magnifica inchiesta, un grande reportage, un incredibile memoir, una ricerca che scende nel profondo dei fatti: nel profondo dell'anima, e della verità , lungo la lama di un rasoio.
Mentre lo leggevo, ho pensato spesso a Truman Capote e al suo meraviglioso A sangue freddo: ma la Sebold ci porta dalla parte della vittima, sceglie ancora il punto di vista della vittima - e a me sembra una scelta difficile, ma vincente.

La copertina della rivista New York del luglio 2015: le 35 donne che hanno pubblicamente accusato Bill Cosby di violenza. La sedia vuota è per quelle che hanno ancora troppa paura di parlare.
Come dicevo, la storia è proprio quello che è successo ad Alice quando aveva diciotto anni: stupro. Rape.
E lei dice che bisogna imparare a pronunciare la parola, senza averne vergogna, senza averne paura.
La vergogna e la paura rimangono, la violenza non si lava via: infatti le sono serviti altri diciotto anni per riuscire a scrivere un libro sul suo stupro. Questo.
Ma riuscire a dirne il nome ad alta voce è già un passo avanti.

Il film “The Accused-Sotto accusa� di Jonathan Kaplan del 1988 dove Jodie Foster subisce uno stupro di gruppo proprio sopra il flipper di questa foto.
Purtroppo Alice si è inceppata e non scrive più.
Ma adesso torna in libreria una nuova edizione di questo con una magistrale spietata prefazione che lei ha scritto ad hoc per la nuova edizione americana (e inglese) di Lucky. Robinson di Repubblica ne ha anticipato un ampio stralcio.
Comincia così, con rara potenza:
Sono passati trentasei anni da quando sono stata violentata, diciotto dalla prima edizione di Lucky, e solo due mesi da quando un molestatore seriale nonché orgoglioso palpeggiatore di figa è stato eletto quarantacinquesimo presidente di questi Stati Uniti.

Foto di Silvia Camporesi.
Prosegue così, con altrettanta potenza:
L’amara verità è questa: se potessi avere una gomma magica e cancellare quella notte del 1981, lo farei in un batter d’occhio, e se potessi dire a qualunque ragazza o ragazzo violentato da un parente che rispetto a lui o a lei sono stata davvero fortunata, lo avrei già fatto. Ma tutto ciò che potevo fare era scrivere un libro e raccontare una singola storia. Sfortunatamente non c’� modo di ricominciare daccapo, e dopo essersi salvati la sfida più grande rimane vivere con la consapevolezza della vita che ti hanno sottratto.
E finisce così, con profonda lucidità :
Alla fine credo che la mia più grande fortuna sia stata aver trovato le parole per raccontare la mia storia, e che quelle parole siano state ascoltate.

Silvia Camporesi
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Ci vuole coraggio a raccontare una storia del genere, è vero. Alice Sebold è coraggiosa. Una bella persona.
Grazie, Patrizia.

Patrizia, il libro è bello, e ora anche impreziosito dalla prefazione che Sebold ha scritto dodici mesi fa: la puoi trovare online, almeno lo stralcio riportato su Repubblica di domenica.


😄

Trovo che la prefazione alla nuova edizione sia davvero imperdibile. Almeno quella...

Amabili resti mi aveva molto colpita, colpi bassi, sotto la cintura, amato/odiato. Resta nella mente e nel cuore.
Sto passeggiando nella tua biblioteca, tante sono le corrispondenze libresche... Bello!
Buone letture, e vita.