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Orsodimondo's Reviews > Carmilla

Carmilla by J. Sheridan Le Fanu
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bookshelves: gotico, horror, irlandese, vampiri

PRIMA DI DRACULA


Carl Theodor Dreyer, “Vampyr�, 1932.

Sì, prima di Dracula. Ben venticinque anni prima del Dracula di Bram Stoker: 1872 questo, 1897 l’altro. A firma di quel geniaccio dell’horror gotico a nome Joseph Sheridan Le Fanu (che ho frequentato anche per il tempo della lettura di un’altra chicca del genere, Uncle Silas), scrittore irlandese proprio come il papà di Dracula.

Penserai che sono crudele, e molto egoista, ma l’amore è sempre egoista. Non puoi sapere quanto sia gelosa di te. Devi venire con me, e amarmi fino alla morte; oppure mi odierai, ma verrai comunque con me, odiandomi nella morte e dopo la morte.
Carmilla non va per il sottile, è alquanto esplicita. Ed è chiaro che la sua nuova amica, all’apparenza coetanea, figlia del signore della dimora nella quale è ospite accudita alla (esagerata) perfezione, rimane scossa e turbata.

Credo si possa proprio dire che questo romanzo è un capostipite dal quale varia altra letteratura è germinata. E non si tratta solo del vampiro � peraltro qui in veste femminile � ma anche degli espliciti sottintesi saffici. Direbbe Carmen Maria Machado che sono in gioco:
Potenti sfumature queer tra l’innocente protagonista e padrona di casa e l’inquietante vampira del titolo.


Roger Vadim, “Et mourir de plaisir � Il sangue e la rosa�, 1960.

Una ricca famiglia ridotta all’osso: padre e figlia, una fanciulla che è un bocciolo ancora da schiudere. Vivono (chissà perché) in un castello della Stiria (Austria), meglio se il maniero è anche malandato. Laura, la giovane perla figlia del nobile inglese, aspetta l’estate che come sempre le porterà la lunga visita della sua migliore amica: ma quest’anno il rendez vous salta perché l’amica muore di malattia improvvisa.
In una notte di luna piena (ça va sans dire) una carrozza ha un incidente proprio accanto al castello. A bordo ci sono una signora e la di lei giovane figlia svenuta. Verrebbero volentieri entrambe ospitate, ma la signora si sottrae all’invito, deve assolutamente proseguire: però, accetta di buon grado che rimanga sua figlia (ancora svenuta). La giovane, incarnato pallido e lunghi lisci capelli corvini, è cagionevole di salute e soffre di crisi di nervi.
L’amicizia tra Laura e la sua inaspettata ospite � dal nome di Carmilla � si sviluppa in breve tempo: le due sono pressoché coetanee, Laura è rimasta “orfana� della sua migliore amica, ha uno spazio nel cuore che può essere occupato, Carmilla è affettuosa e affascinante.


Roy Ward Baker, “The Vampire Lovers�, 1970.

Certo, Carmilla dorme fino a tardi, succede che a volte di notte scompaia, detesta i canti religiosi, e assomiglia in modo impressionante a Mircalla, la signora di quelle terre morta due secoli prima. Inoltre nella zona al mattino si comincia a ritrovare il corpo di qualche fanciulla privata della vita.
Carmilla è l’anagramma di Mircalla, che si è incarnata anche in un altro anagramma, Millarca, ed è chiaramente una vampira. Già qui la morte del “mostro� necessita di rituale: si comincia dal tradizionale paletto (non sono sicuro fosse frassino), decapitazione e rogo. Tanto per essere sicuri, non lasciare tracce, e soprattutto eliminare possibilità di ‘rinascita�.


Vince D’Amato, “Vampires vs Zombies�, 2004.

Il cinema ha amato molto Carmilla, anche se i film esplicitamente basati sul romanzo sono di numero nettamente inferiore a quelli liberamente ispirati.
Si comincia nel 1932 col maestro Carl Theodor Dreyer che in Vampyr è di gran lunga, e per sua stessa ammissione, debitore a Sheridan Le Fanu più che a Stoker, e del primo attinge sia a Carmilla che a certi racconti.
Nel 1960 ci prova Roger Vadim, il titolo è diverso, Et mourir de plaisir � Il sangue e la rosa, ma i riferimenti a Carmilla sono più espliciti ed evidenti: non per niente la sua seconda moglie, Annette Vadim, interpreta un personaggio dal nome Carmilla.
Vincente Aranda nel 1972 con La novia ensangrentada aggancia la sua trama a una parte di quella del romanzo, in particolare alla maledizione della famiglia Karnstein, alla quale stirpe appartiene Carmilla.
I Karnestein sono usati come base per una trilogia prodotta dalla mitica Hammer britannica: The Vampire Lovers del 1970, dove la vampira si chiama proprio Carmilla, seguito da Lust for a Vampire � Mircalla, l’amante immortale del 1971 e infine da Twins of Evil � Le figlie di Dracula dello stesso anno.
Nel 2004 è il regista Vince D’Amato (canadese, da non confondersi col nostrano mitico Joe D’Amato, al secolo Aristide Massacesi) che con Vampires vs Zombies porta la storia ai giorni nostri, l’aggiorna con la presenza degli ormai prezzemolini zombie, e realizza uno splatter movie direttamente per il mercato home video.
Carmilla ritorna come personaggio in Lesbian Vampire Killers del 2009 che se non altro coglie un elemento essenziale del romanzo di Sheridan Le Fanu: l’attrazione omosessuale tra le due giovanissime protagoniste.
Fino al recente (2019) Carmilla di Emily Harris dove il lesbismo diventa molto più centrale del vampirismo, che anzi sfuma nel sottofondo.


Emily Harris, “Carmilla�, 2019.
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Reading Progress

Started Reading
August, 1982 – Finished Reading
June 11, 2022 – Shelved
June 11, 2022 – Shelved as: gotico
June 11, 2022 – Shelved as: horror
June 11, 2022 – Shelved as: irlandese
June 11, 2022 – Shelved as: vampiri

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message 1: by Viola (new)

Viola Tiro giù un po' di filmografia da qui 🤓. Tra i film citati ho visto dolo Vampyr, sarei curiosa di sapere in cosa si ispira a Carmilla.


Orsodimondo Viola wrote: "Tiro giù un po' di filmografia da qui 🤓. Tra i film citati ho visto dolo Vampyr, sarei curiosa di sapere in cosa si ispira a Carmilla."

Wikipedia scrive: Il regista danese Carl Theodor Dreyer adattò liberamente Carmilla per il suo film Vampyr - Il vampiro (1932).
Io ho letto il libro quarant'anni fa e visto il film quasi in contemporanea, troppo tempo fa per poterti rispondere.


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