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A casa
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“Questo mondo è il mio mondo perché mi trovo qui in questo momento.�
Ecco dove trova compimento la ricerca del significato profondo di ‘casa� che è il filo conduttore di questo racconto.
La protagonista e narratrice è una donna di mezza età che ora abita da sola in una casa sul polder, nella costa nordica.
Ma il ricordo con cui si apre questa storia è l’incontro con un mago il cui numero forte è quello della donna tagliata a metà. È lui a proporle di seguirla su una nave che li porterà a Singapore per diventare proprio quella donna che entra in una scatola, soggetto di un trucco vecchio e vetusto.
E sarà questa per lei l’occasione di cambiare vita, pur senza seguire il mago a Singapore.
La narratrice, ora che vive sola in una piccola casa lontana da tutto e sperimenta la paura e il privilegio della solitudine, rivede quella ragazza che faceva l’operaia in una fabbrica di sigarette, lavorava con i tappi alle orecchie, isolata da tutti, chiusa in se stessa, facendo di sé casa.
Ma adesso il suo mondo si raccoglie e si concentra nel presente, dove ci sono:
Un ex marito, Otis, collezionista seriale di oggetti inutili, con cui è in costante contatto epistolare; una figlia, Ann, sempre lontana ma visibile via Skype; un fratello sessantenne, Sascha, proprietario del pub locale e innamorato di una svitata ventenne; una vicina di casa, Mimi, intraprendente e disinibita, e il di lei fratello, Arild, allevatore introverso e misterioso che prepara inefficaci trappole per martore.
E poi il mare percorso dai canali di drenaggio, gli spazi pianeggianti, l’orizzonte lontano, la quiete grigia dell’inverno.
Tutto questo un po� alla volta finirà per diventare casa, riconciliando il passato col presente, nel passaggio dall’indeterminazione della giovinezza alla consapevolezza della maturità.
Ecco dove trova compimento la ricerca del significato profondo di ‘casa� che è il filo conduttore di questo racconto.
La protagonista e narratrice è una donna di mezza età che ora abita da sola in una casa sul polder, nella costa nordica.
Ma il ricordo con cui si apre questa storia è l’incontro con un mago il cui numero forte è quello della donna tagliata a metà. È lui a proporle di seguirla su una nave che li porterà a Singapore per diventare proprio quella donna che entra in una scatola, soggetto di un trucco vecchio e vetusto.
E sarà questa per lei l’occasione di cambiare vita, pur senza seguire il mago a Singapore.
La narratrice, ora che vive sola in una piccola casa lontana da tutto e sperimenta la paura e il privilegio della solitudine, rivede quella ragazza che faceva l’operaia in una fabbrica di sigarette, lavorava con i tappi alle orecchie, isolata da tutti, chiusa in se stessa, facendo di sé casa.
Ma adesso il suo mondo si raccoglie e si concentra nel presente, dove ci sono:
Un ex marito, Otis, collezionista seriale di oggetti inutili, con cui è in costante contatto epistolare; una figlia, Ann, sempre lontana ma visibile via Skype; un fratello sessantenne, Sascha, proprietario del pub locale e innamorato di una svitata ventenne; una vicina di casa, Mimi, intraprendente e disinibita, e il di lei fratello, Arild, allevatore introverso e misterioso che prepara inefficaci trappole per martore.
E poi il mare percorso dai canali di drenaggio, gli spazi pianeggianti, l’orizzonte lontano, la quiete grigia dell’inverno.
Tutto questo un po� alla volta finirà per diventare casa, riconciliando il passato col presente, nel passaggio dall’indeterminazione della giovinezza alla consapevolezza della maturità.
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A casa.
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March 13, 2024
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Finished Reading
March 16, 2024
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Emilio
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Mar 17, 2024 09:51AM

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