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Orsodimondo's Reviews > Wonder Boys

Wonder Boys by Michael Chabon
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bookshelves: americana

UN TRANQUILLO WEEKEND DI ECCESSI E DISASTRI


I tre interpreti principali maschili.

Il protagonista io-narrante soffre di un particolare tipo di blocco-dello-scrittore: non la paralisi di fronte alla pagina bianca, ma esattamente il suo opposto, la sovrabbondanza, l’elefantiasi, la prolissità, la verbosità, l’eccesso: il romanzo che sta scrivendo da anni non è terminato, ma ha già raggiunto le 2600 cartelle ed è ben lungi dal concludersi.
Un problema che a me pare condividere con il suo creatore, Michael Chabon, la cui opera più nota � premio Pulitzer - supera le mille pagine (The Amazing Adventures of Kavalier & Clay) e con altri colleghi, a cominciare dai cosiddetti post-moderni che sembrano tutti necessitare svariate centinaia di pagine per raccontare una storia - ma sono tante storie - che tenta di racchiudere l’universo mondo.

La protagonista femminile.

Un weekend nella vita di Grady Tripp, insegnante di scrittura creativa in un piccolo college della Pennsylvania. Raccontata in chiave spesso grottesca, sopra le righe, e con un distacco da parte di Chabon che mi ha portato a non riuscire a entrare “dentro� le pagine se non a tratti, a momenti: perlopiù però, anch’io ho finito col restare “distante�.

Ma oltre la distanza, c’� che il weekend è particolarmente disastroso, anche questo eccessivo: ma non sembra essere un weekend particolare, quanto piuttosto la routine nella vita di questi personaggi, sempre mezzi ubriachi, o del tutto, sempre mezzi fatti, o strafatti, sempre incapaci di crescere e diventare adulti � ce la mettono tutta per restare quei “bambinoni� che spesso si dice degli americani a stelle-e-strisce, e non certo come complimento.


La macchina del protagonista con un bagagliaio molto capiente dove finisce dentro un’incredibile quantità e varietà di cose.

Si parla molto di scrittura. L’io narrante la insegna � e ovviamente lo fa con distacco e cinismo � e scrive, ma come già detto, è in crisi creativa; l’amico che arriva per il weekend è il suo editor (ovviamente fresco di licenziamento); a loro si aggiunge molto presto un allievo dell’io-narrante che gira con un zaino verde con dentro il manoscritto del suo primo romanzo; c’� lo scrittore famoso, che però rimane nascosto dietro una semplice iniziale, Q., perdipiù fittizia; il weekend prende avvio da una conferenza dedicata alla scrittura.
Niente brilla per originalità, niente evita di apparire noto e risaputo. Ma non è tanto questo il problema.
Che credo per me alloggi nei personaggi, nei perenni inciampi e barcollamenti da sbornia � o da sostanza allucinogena. D’altra parte difficile trovare qualcosa di più noioso delle sbornie: anche al cinema, si contano sulle dita di una mano i film riusciti con un protagonista perennemente sbronzo. Forse perché un’ubriacatura è già per sua natura un cliché.



Ciò nonostante il romanzo ha generato un film gradevole, di un certo successo, e con un cast più che notevole (Michael Douglas, Robert Downey jr, Frances McDormand, Tobey Maguire). Che ha anche il pregio di essere più asciutto e compatto (i classici cento minuti, che dovrebbero essere la regola).


Il blocco dello scrittore.
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Started Reading
April 2, 2024 – Shelved
April 2, 2024 – Shelved as: americana
April 2, 2024 – Finished Reading

Comments Showing 1-3 of 3 (3 new)

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message 1: by EdIsInHell (new)

EdIsInHell Excellent review


Orsodimondo EdIsInHell wrote: "Excellent review"

😊


Ubik 2.0 Non il miglior Chabon, senza dubbio


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