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Santa
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Come esordio, questo romanzo ha senz’altro un bel piglio: una buona dose di ironia e riflessioni sulla famiglia e sulla rivalità con la sorella. L’inizio mi ha conquistata, senza dubbio. Poi, però, è come se qualcuno avesse staccato la corrente, ricollegando i fili alla rinfusa: ci troviamo a saltare dalla gelosia tra sorelle all’ex compagno violento, dalle nuove sfumature erotiche a luci rosse ai weekend da teatro dell’assurdo passati a imparare a sparare, per finire con i paragrafi zuccherosi sul figlio.
Il problema principale è che diventa difficile identificare l’anima vera del romanzo. Sembra di leggere libri diversi a secondo del capitolo. Anche la protagonista, Santa, sembra incapace di offrire un punto fermo: afferma una cosa, poi fa l’opposto, oppure cambia idea senza alcun preavviso. Certo, un personaggio tridimensionale può (e deve) avere sfumature contraddittorie, ma qui si rischia di sfociare in una sorta di caos narrativo, dove nessuna versione di Santa ha il tempo di emergere davvero o di essere capita. Mi sento esattamente come sua madre che non ha idea di chi sia, forse perché da come si racconta Santa non lo sa e fa venire il mal di testa.
Immagino sia anche colpa mia: dalle prime pagine avevo immaginato un taglio più simile a Raimo o quella leggerezza pensata alla Ardone. Invece mi sono trovata in una giostra di registri narrativi che non manca di ironia, ma fatica a trovare un filo conduttore solido.
Il problema principale è che diventa difficile identificare l’anima vera del romanzo. Sembra di leggere libri diversi a secondo del capitolo. Anche la protagonista, Santa, sembra incapace di offrire un punto fermo: afferma una cosa, poi fa l’opposto, oppure cambia idea senza alcun preavviso. Certo, un personaggio tridimensionale può (e deve) avere sfumature contraddittorie, ma qui si rischia di sfociare in una sorta di caos narrativo, dove nessuna versione di Santa ha il tempo di emergere davvero o di essere capita. Mi sento esattamente come sua madre che non ha idea di chi sia, forse perché da come si racconta Santa non lo sa e fa venire il mal di testa.
Immagino sia anche colpa mia: dalle prime pagine avevo immaginato un taglio più simile a Raimo o quella leggerezza pensata alla Ardone. Invece mi sono trovata in una giostra di registri narrativi che non manca di ironia, ma fatica a trovare un filo conduttore solido.
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Santa.
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December 23, 2024
–
Started Reading
December 23, 2024
– Shelved
December 23, 2024
– Shelved as:
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December 30, 2024
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Finished Reading