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Trilogia della città di K.
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[4.5]
Questo libro è pazzesco.
La storia è priva di riferimenti spaziali e temporali.
È composto da tre romanzi che però possono anche essere letti in modo indipendente e non per forza nell’ordine di pubblicazione. Già così è il caos.
“Il grande quaderno� è forse quello che mi è piaciuto di più. La guerra viene raccontata dal punto di vista di due bambini, due fratelli gemelli, e nonostante la loro giovane età - o forse proprio per questo - descrivono le cose peggiori - ci sono infatti dei TW non indifferenti da tenere in considerazione - e lo fanno nel modo più distaccato, asettico, glaciale e crudo possibile.
Col secondo romanzo, “La prova�, emergono anche degli aspetti emotivi come l’affetto e l’amore. Ovviamente finisce tutto nel peggiore dei modi e a quel punto cosa succede? Ci ritroviamo nel terzo libro, “La terza menzogna�, e qui capiamo che non abbiamo capito nulla, che l’autrice ci ha preso per i fondelli - probabilmente almeno, perché non possiamo comunque esserne sicuri al 100%.
Solo Klaus e Lucas sanno cos’� veramente successo, solo loro possono conoscere tutta la verità. Noi siamo semplici spettatori, in questo caso semplici lettori, di quello che hanno voluto condividere con noi.
La confusione che ho provato leggendo questa storia, con l’autrice che sembra dirmi la verità per poi ritrattare costantemente, mi ha ricordato Trilogia di New York di Paul Auster: anche in questo romanzo infatti sembra che l’autore ci stia spiegando qualcosa, sembra volerci aiutare a capire, e poi scopriamo invece che ci sta prendendo in giro. Ecco, stessa cosa.
Onestamente mi scoccia un po� non avere la certezza che il terzo romanzo racchiuda la verità, ma mi va bene anche così perché è stata una lettura molto particolare, quasi unica nel suo genere e che mi ha proprio spiazzato.
Questo libro è pazzesco.
La storia è priva di riferimenti spaziali e temporali.
È composto da tre romanzi che però possono anche essere letti in modo indipendente e non per forza nell’ordine di pubblicazione. Già così è il caos.
“Il grande quaderno� è forse quello che mi è piaciuto di più. La guerra viene raccontata dal punto di vista di due bambini, due fratelli gemelli, e nonostante la loro giovane età - o forse proprio per questo - descrivono le cose peggiori - ci sono infatti dei TW non indifferenti da tenere in considerazione - e lo fanno nel modo più distaccato, asettico, glaciale e crudo possibile.
Col secondo romanzo, “La prova�, emergono anche degli aspetti emotivi come l’affetto e l’amore. Ovviamente finisce tutto nel peggiore dei modi e a quel punto cosa succede? Ci ritroviamo nel terzo libro, “La terza menzogna�, e qui capiamo che non abbiamo capito nulla, che l’autrice ci ha preso per i fondelli - probabilmente almeno, perché non possiamo comunque esserne sicuri al 100%.
Solo Klaus e Lucas sanno cos’� veramente successo, solo loro possono conoscere tutta la verità. Noi siamo semplici spettatori, in questo caso semplici lettori, di quello che hanno voluto condividere con noi.
La confusione che ho provato leggendo questa storia, con l’autrice che sembra dirmi la verità per poi ritrattare costantemente, mi ha ricordato Trilogia di New York di Paul Auster: anche in questo romanzo infatti sembra che l’autore ci stia spiegando qualcosa, sembra volerci aiutare a capire, e poi scopriamo invece che ci sta prendendo in giro. Ecco, stessa cosa.
Onestamente mi scoccia un po� non avere la certezza che il terzo romanzo racchiuda la verità, ma mi va bene anche così perché è stata una lettura molto particolare, quasi unica nel suo genere e che mi ha proprio spiazzato.
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March 1, 2025
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March 1, 2025
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March 4, 2025
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message 1:
by
Simone
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rated it 5 stars
Mar 04, 2025 12:22PM

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