Books 'n' Booze discussion
Re della Collina
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Classifica e progressi sfida

Libro extra: I racconti di Pietroburgo di Nikolai Gogol
Gogol racconta la popolazione Pietroburghese da diversi punti di vista, con un occhio particolare agli esponenti più altolocati, un interessante spaccato della società Lo stile mi è piaciuto, anche se naturalmente antiquato; fra tutti ho apprezzato di più Il naso, per la vena comica che lo contraddistingue.

Libro extra: Psicopatologia della vita quotidiana
Molto interessante, a tratti mi è sembrato ridondante di esempi e casi ma in generale non mi ha mai annoiata. Dopo aver letto il trattato non si potrà più pensare ad una dimenticanza o ad un lapsus nella stessa maniera: mi ritrovo a scervellarmi per capire cosa stia cercando di portare alla luce il mio inconscio.
Categoria: letteratura
Libro extra: Intermezzo
Inizialmente ho avuto difficoltà ad approciarmi allo stile di scrittura della Rooney a causa della confusione tra discorsi diretti e flusso di pensieri del narratore, poi ho finito per divorare e amare il romanzo. Emozionante, scorrevole, da non volerlo mollare per leggerlo tutto d'un fiato. I pensieri che arrovellano Peter, il mio personaggio preferito, sono gli stessi in cui incappo anche io e credo tanti altri trentenni. Gli argomenti e i dubbi sono molto attuali, ci sono spunti di riflessioni interessanti oltre alla storia ben narrata dei due fratelli.

Libro extra: Las hermanas Grimes (Ed. in spagnolo)
titolo italiano: Easter Parade
di Richard Yates
La lettura di questo libro mi ha ricordato vagamente Stoner, di John Williams. Ma solo vagamente. Non è paragonabile alla perfezione del capolavoro di Williams, non ha la sua struttura di classico né la sua eleganza.
La sottile analogia sta nel soggetto raccontato: una vita, quella di Emily, che non ha nulla di esemplare o di epico ma che, anzi, è il quadro di una totale disfatta, il guscio che racchiude il vuoto di una esistenza vissuta con la illusione della libertà che in realtà si rivela essere l'assenza di significato.
Attorno a questa esistenza, ne sono rappresentate altre, altrettanto inconsistenti e fiacche: la figura del padre, solo accennata, la madre e la sorella, comprimarie di Emily.
Mi ha lasciato vuota, triste e con un senso di malessere: tutto è raccontato come se fosse in colori neutri, un beige amorfo e senza carattere. Anche le amicizie e gli amori più passionali manifestano in sé l'ineluttabilità della fine ed Emily si lascia spesso sopraffare da questa ineluttabilità, come se non potesse fare nulla. La stessa arrendevolezza al destino ha caratterizzato tutta la vita di Sarah, dietro la maschera del "va tutto bene" e il grande vuoto che vede attorno a sé: a chi chiedere aiuto se anche la sorella, quando si dirige a lei, invece di accoglierla senza esitazioni, non la vuole nella sua vita? Se la madre mai è stata una risorsa affidabile, se il padre, mite ma non certo dal carattere risoluto, è venuto meno prima del tempo?
Non sono entrata in empatia con Emily, non viene naturale farlo per la sua inerzia sentimentale...ma un sentimento di pena mi ha accompagnato per tutta la lettura: per lei, per Sarah, che invece mi ha ispirato più tenerezza, per tutto il contorno di personaggi e per la mancanza di consistenza e di luce che caratterizza la vita qui raccontata.

Libro Extra: Il magico studio fotografico di Hirasaka di Sanaka Hiiragi
Le premesse erano davvero ottime: l'idea di uno studio fotografico nell'aldilà, un luogo di passaggio in cui si potevano rivivere i propri ricordi, mi affascinava moltissimo. Ogni anno, una foto per immortalare un momento importante della propria vita, con la possibilità di scattarne un’altra per riviverlo ancora una volta.
A rendere il tutto ancora più intrigante, queste fotografie venivano poi assemblate in una lanterna girevole che raccontava la vita di ciascuno, anno dopo anno� Un concetto davvero suggestivo.
Peccato che, al di là di questa struttura di trama così interessante, le singole storie non mi abbiano colpita particolarmente. Le ho trovate un po� confuse e prive di un filo conduttore solido. Inoltre, il tono della prima storia è nettamente diverso dalle altre due, che prendono una piega più "cruenta", se così si può dire.
E poi� forse sono io che mi sono persa qualcosa, ma viene creato un grande hype attorno alla vera storia di Hirasaka, e alla fine ci si ritrova con un pugno di mosche. Possibile che fossi distratta sul finale? Non ho colto molto, se non qualche accenno in più dall’uomo della seconda storia.
Ah, e la questione del criceto� devo dire che mi ha un po� disturbata. Trigger warning: simil-tassidermia.
Insomma, non mi ha convinta.
ٱԱ:⭐️⭐️

Serie: Cronache lunari nr 2
Libro in serie: Scarlet di Marissa Meyer
Il secondo capitolo della serie "Cronache lunari" ricalca il primo offrendo un retelling distopico della fiaba di Cappuccetto Rosso. Proseguono le avventure di Cinder, protagonista del primo volume, che si intrecciano con quelle di Scarlet, determinata a trovare la nonna scomparsa. La terra sta per subire la temuta invasione da parte della regina lunare e assistiamo inermi come l'imperatore del Commonwealth Orientale alle mire espansionistiche della regina Levana.
Il succedersi degli eventi svela nuovi retroscena del passato di Cinder e seguiamo le due protagoniste nella loro fuga dalle autorità. La storia si conferma caratterizzata da colpi di scena e la trasposizione futuristica della fiaba risulta fluida ed efficacie.
Tutto ciò che Cinder aveva sempre voluto era la libertà.
...
Ora aveva la sua libertà � ma non era assolutamente come se l’era immaginata.
...
La gente è così veloce ad accusare e criticare, ma non sa cosa può aver passato quella ragazza o cosa l’abbia portata a fare ciò che ha fatto. Siamo proprio sicuri che abbia fatto qualcosa?

Libro extra: Il canto del profeta di Paul Lynch
È un romanzo distopico che risulta talmente attuale da sembrare reale e non una semplice previsione. Lo stesso autore Paul Lynch ha rivelato di essersi ispirato agli avvenimenti della moderna Siria ed al conseguente esodo di massa della popolazione, una vera e propria crisi umanitaria senza fine a cui l'Occidente si mostra indifferente. Lynch esplora così l'evolversi di un momento storico già presente, possibile ovunque, in cui le libertà sono fortemente limitate tra coprifuoco, controlli ed arresti dell'USNG, sequestri di stato e scontri con i ribelli politici. Ciò che traspare in modo deciso dal libro è un forte senso di inquietudine, una grande tensione che lo rendono soffocante, claustrofobico. Il tutto procede con un ritmo lento ma serrato, in capitoli lunghi in cui persino i dialoghi vengono inglobati nella narrazione senza segni di interpunzione, in un flusso continuo in cui risulta difficile prendere respiro, eppure non si può che avvertire l'esigenza di emergere e prendere aria. La protagonista incarna alla perfezione questo stato d'animo, questa ansia palpabile fin dalle prime pagine, al punto che il confine tra incubi e realtà risulta labile e senza via d'uscita e gli unici attimi di sollievo sono dati dai flash dei momenti felici del passato. Dall'alto incombe e sovrasta un regime totalitario e sovversivo, che agisce senza dare spiegazioni, che avvolge ogni persona nel silenzio di una malvagità che uccide nel profondo, peggio della morte. Ovunque c'è distruzione, un disorientamento totale per cui risulta difficile tenere il conto dei giorni, ed una privazione di libertà che deteriora chiunque, senza parlare delle conseguenze della guerra: assenza di cibo, inflazione alle stelle, interruzione continua di corrente, divieto di informarsi attraverso mezzi di comunicazione stranieri. La protagonista, come molti altri nella stessa situazione, si sente completamente svuotata, straziata dal dolore, sempre più sola... e la speranza che il marito ritorni si affievolisce sempre più, diventa un'ombra, "un'assenza dove una volta c'era l'amore, o forse un po' d'amore è rimasto in un vano del cuore sigillato sotto un gran peso". L'autore riesce a trasmettere tutte le sensazioni provocate da questo scenario apocalittico in modo impeccabile; il canto del profeta però non annuncia la fine del mondo, ma la consapevolezza che le violenze già accadute nel passato continueranno a ripresentarsi in modo ciclico, come già avviene in vari angoli del mondo. Una visione tutt'altro che rosea, che smorza anche la labile speranza che si avverte nell'epilogo. Un contenuto ed una scrittura ineccepibili, eppure per me è risultato un libro davvero faticoso, nella sua lentezza, nella sua staticità, nella sua ripetitività: mi sono sentita quasi "in prigione", e se è questa la sensazione che Lynch voleva lasciare al lettore, con me ci è riuscito alla perfezione. Ma è un libro che non rileggerei, che è lontano dai miei gusti e che mi dispiace di non essere riuscita ad apprezzare pienamente, perché, nonostante tutto, non posso non riconoscerne la grandezza.

Libro extra: Il bacio delle tenebre di Deborah Harkness
Terzo episodio che pare concludere la storia della strega Diana Bishop e Mattieu de Clermont.
Questo libro è quello che mi è piaciuto di meno troppe pagine stile Harmony, troppo lungo ad un certo punto pensavo che l'autrice non riuscisse a concludere, ma alla fine veloce chiusura. Si scoprono i segreti delle tre creature: streghe, vampiri e demoni (forse sono gnucca ma non ho capito che tipo di potere/caratteristiche abbiano i demoni). Sempre interessanti i riferimenti storici a personaggi realmente esistiti alla fine del cinquecento.

Libro extra n. 2: Il giardino dei ciliegi di Anton Cechov
Leggere una pièce non è la stessa cosa che guardarla al teatro e forse non mi è arrivata come invece tutti i racconti di Cechov, tutti così significativi e completi, che leggo sempre con adorazione.
L'intenzione è certamente ironizzare sulla classe proprietaria terriera russa e sulla sua decadenza in particolare. I protagonisti sono macchiette patetiche, non si salva nessuno. La madre spendacciona senza ragionevolezza; lo zio con il tic del biliardo, incapace di concludere qualcosa ma in quanto uomo, titolato a farlo; Anja, ragazzina ancora immatura e Varja che non si riesce a capire se voglia o meno sposare Lopachin. L'eterno studente, filosofo inconcludente. Mi riprometto di vederlo sul palcoscenico perché certamente riuscirò ad apprezzarlo di più.

Libro extra N.4: Uno strano amore di A.J. Cronin
Dallo stile classico ma con il contenuto moderno, per una certa "sfrontatezza" di linguaggio e di argomenti, non usuale per l'epoca. Una storia "strana", di un uomo che vive senza pensare agli altri, costruendo menzogne senza vergognarsi molto ed il suo riscatto finale, con la speranza di riuscirci. Un uomo dipinto con i suoi difetti, senza condiscendenza né condanna; una donna on le sue debolezze e meschinità; un bambino malato ma senza compiacimento della tragedia. In tutti il dolore della loro condizione che si rivela ad un certo punto della storia. Insomma un quadro realistico dei sentimenti umani, tracciato con lucidità e grande capacità narrativa.
message 112:
by
Agosto2010 fermare l'esecuzione di Ahmadreza Djala
(last edited Feb 13, 2025 11:04AM)
(new)

Extra :Rosy & John
Racconto lungo nato come regalo per gli amanti del commissario Camille Verhoeven.
Storiella senza infamia ne lode, ma non raggiunge il livello della trilogia Irene, Alex e Camille.
Agosto2010 fermare l'esecuzione di Ahmadreza Djala wrote: "Categoria: Libri standard
Extra :Rosy & John
Racconto lungo nato come regalo per gli amanti del commissario Camille Verhoeven.
Storiella senza infamia ne lode, ma non raggiunge il ..."
Ciao Lorenza, hai dimenticato di inserire la categoria. Fammi sapere :)
Extra :Rosy & John
Racconto lungo nato come regalo per gli amanti del commissario Camille Verhoeven.
Storiella senza infamia ne lode, ma non raggiunge il ..."
Ciao Lorenza, hai dimenticato di inserire la categoria. Fammi sapere :)

Libro extra: I beati anni del castigo di Fleur Jaeggy
È un breve romanzo un po' datato che tratta il tema legato all'educazione nei collegi, cosa tutt'altro che inusuale fino ad un po' di decenni fa. È un libro in prima persona in cui la protagonista, il cui nome non viene mai rivelato, racconta la propria esperienza ed il proprio innamoramento per una compagna. Fleur Jaeggy utilizza una scrittura raffinata, elegante ed al tempo stesso tagliente; una scrittura capace di evocare la prigionia, la sottomissione ed il rigore di un'istituzione educativa spesso imposta e subita. Il collegio assume tinte nere e viene paragonato addirittura ad un obitorio in cui i volti delle educande appaiono già privi di vita, di gioia, di serenità e l'unico spazio per i desideri rimane quello dei sogni. Una visione molto negativa che porterà a delle conseguenze altrettanto tristi, soprattutto in quelle ragazze che si mostrano impeccabili, ma che portano un grave peso che finirà per schiacciarle. Il collegio è anche un harem, dal momento che la direttrice elegge le proprie predilette, destinate ad essere delle reiette e trattate come delle bambole, soffocate dalla campana di vetro che impedisce loro qualsiasi iniziativa. Ed è in questo contesto che viene narrato anche l'amore della protagonista, la sua ossessione per Frédérique, il suo desiderio di conquista e di emulazione, ma sempre con dei sentimenti tenuti sotto controllo, senza contravvenire all'ordine imposto dal luogo in cui si trovano. Ed avendo letto altri libri con la stessa ambientazione, noto che il tema LGBTQ+ è un cliché frequente in questi luoghi, dovuto, penso, al fatto che a queste povere ragazze internate, l'universo maschile era pressoché sconosciuto e interdetto e l'unico conforto lo ricevevano da chi si trovava nella stessa situazione. L'epilogo è tragico, quasi a sottolineare la difficoltà di adattarsi a qualcosa che fuoriesca dal microcosmo abitudinario che, per quanto oppressivo infondeva sicurezza, e la difficoltà a liberarsi da una prigionia che lascia i propri strascichi nel cuore.

Libro extra: Una danza con i draghi di George R.R. Martin
È, purtroppo, l'ultimo dei 5 volumi della saga de Il trono di spade , e dico purtroppo dal momento che la saga rimane incompiuta. Come l'autore George R.R. Martin precisa all'inizio del libro, quest'ultimo volume è cronologicamente parallelo al precedente, ma ambientato in un'altra area geografica: permette così all'autore di recuperare le vicende di alcuni personaggi accantonati da Martin e di cui non si sapeva più nulla, per poi arrivare finalmente ad un raccordo tra le parti. Si ritrovano con piacere personaggi importanti quali Tyrion e Danaerys. Che dire, all'inizio il libro parte molto in sordina, risulta decisamente lento e Martin non fa altro che aggiungere personaggi su personaggi, creando smarrimento e confusione: davvero straordinaria la sua capacità di giostrarsi in un universo tanto vasto senza dimenticare nulla. Gli ultimi capitoli del libro riservano invece importanti colpi di scena ed anche il ritmo diventa molto più incalzante. Peccato che, come si suol dire, finisca sul più bello... Spero soltanto che l'attesa per questo tanto agognato volume a conclusione della saga prima o poi arrivi!!!

Libro Extra: Dove non mi hai portata. Mia madre, un caso di cronaca di Maria Grazia Calandrone
Trovo fondamentale conoscere questa storia per acquisire consapevolezza sulle ingiustizie e le profonde disparità che le donne hanno subito fino a tempi recenti. È sconcertante pensare che certe discriminazioni fossero sancite per legge nel nostro Paese.
Pur apprezzando il coinvolgimento sincero dell'autrice, che traspare chiaramente nel racconto, ho trovato la scrittura a tratti ridondante e con uno stile eccessivamente giornalistico. Personalmente, avrei preferito un'impostazione più vicina al romanzo storico che avrebbe reso la lettura più fluida.
Stelline: ⭐️⭐️

Libro extra: Capelli, lacrime e zanzare di Namwali Serpell
È una saga familiare molto articolata, che coinvolge ben tre generazioni e tre famiglie, costituita quindi da numerosi personaggi i cui destini finiscono per incrociarsi non nell'immediato, ma dopo una mole considerevole di pagine: il collegamento non è stato così immediato, forse perché non mi sono dedicata esclusivamente a questa lettura, comunque l'albero genealogico ad inizio libro mi ha aiutata. Le relazioni familiari si scoprono poco a poco e le storie parallele vanno a comporre un grande puzzle di unione tra le tre famiglie. La storia è ambientata principalmente tra lo Zambia e lo Zimbawe e si apre con una premessa sull'esploratore scozzese Livingstone e la sua scoperta delle cascate Vittoria. L'autrice Namwali Serpell descrive molto bene i paesaggi, tanto da trasportare il lettore nella terra africana, integrando il tutto con superstizioni ed usanze. Si ritrovano spesso anche terminologie tipiche, non sempre però facilmente traducibili, perché difficili da rintracciare. Uno dei temi maggiormente ricorrenti è quello del colonialismo e la difficoltà ad interagire con gli indigeni. Il libro si compone di diversi capitoli dedicati ai membri più importanti delle varie famiglie, per lo più di genere femminile. I paragrafi brevi aiutano nella lettura. Tra un capitolo e l'altro, tuttavia, vi sono spesso dei salti temporali, dovuti alla narrazione di vicende che si svolgono nello stesso momento ma in altri luoghi e con altri protagonisti. Ritroviamo anche riferimenti a personaggi storici realmente esistiti, come Stewart Gore-Browne, che fu un politico che lottò per l'indipendenza dello Zambia dal colonialismo; Alice Lenshina, una leader religiosa che fondò il nuovo culto della chiesa Lumpa; Edward Mukuka Nkoloso, importante fautore della resistenza zambiana. Il libro assume diverse connotazioni: storica, politica, familiare lasciando intervenire anche una buona dose di realismo magico. Altro tema centrale è quello legato al diffondersi del virus dell'HIV e alla necessità di una campagna di vaccinazione, oltre ad un'altra grave piaga che causò numerose vittime tra i coloni, la malaria. L'ultima parte, purtroppo, assume una connotazione distopica, preannunciando l'avvento dei droni ad uso militare e l'uso di chip sottopelle per controllare la popolazione. L'ho trovata una conclusione infelice, disgiunta da tutto il resto della storia, fuori contesto e non sono riuscita ad apprezzarla. E, ahimè, proprio questo epilogo ha ridimensionato non poco il mio giudizio sul libro. Peccato!

Libro: Artiglio lucente di S.F. Said
Un racconto delizioso con sfumature dark e un tocco di gotico.
Mi è piaciuto. Seguire la storia di questo gatto mi ha fatto riscoprire la magia dell'infanzia, immergendomi in un’avventura misteriosa e avvincente. Con artiglio lucente, ci si addentra tra sparizioni e segreti, guidati da una curiosità crescente e dal desiderio di vedere il protagonista trionfare.
Libertà, indipendenza e amicizia sono i valori che regnano sovrani in questa storia, intrecciandosi a insegnamenti di consapevolezza interiore e valore personale. Ci piace!
Stelline: ⭐️⭐️⭐️

Libro extra: Martin Eden di Jack London
È un romanzo in parte autobiografico che Jack London scrisse in mare. Vi si ritrovano l'amore per la scrittura che, purtroppo, non sempre viene apprezzata e compresa e le notevoli differenze di classe sociale che condizionano anche i sentimenti. È un libro dal ritmo lento, che lascia spazio ai pensieri e agli stati d'animo del protagonista, caratterizzato alla perfezione. Il suo è il punto di vista principale della storia. Martin appare in tutta la sua solitudine e la vita in mare, rozza, senza affetti ed il calore di una famiglia, provocano in lui una grande fame d'amore. Questa aspetto suscita sicuramente tenerezza, anche se Martin è tutt'altro che un personaggio debole: si presenta in tutto il suo essere che affascina per la passione che investe nelle cose, come "un vulcano che erutta forza, robustezza, salute". Martin è una persona decisa, con delle idee ben precise che vanno ad abbracciare la filosofia di Herbert Spencer, di cui vi sono continui riferimenti. Il suo è un pensiero anticonvenzionale, immune da condizionamenti. Numerose anche le citazioni di economisti e poeti del tempo. Molto evidente è quindi il divario sociale tra Martin e Ruth, un divario che condiziona anche il loro amore, in una borghesia succube delle norme morali. Martin è una persona sicura di sé, delle proprie potenzialità e coltiva i propri sogni senza paura, senza curarsi degli ostacoli e dei rifiuti. È un giovane che rischia molto, che vive alla giornata pur avendo grandi progetti: sebbene possa ammirarne la tenacia, l'ho comunque trovato troppo sprovveduto ed incentrato su se stesso, quindi non me la sono sentita di condannare totalmente Ruth. È un libro scritto sicuramente benissimo, ma ho sofferto la sua staticità e ripetitività, oltre a tutti i frangenti legati ad idee filosofiche e politiche. L'epilogo è decisamente tragico, anche se in linea con il personaggio. Vista la fatica, purtroppo, non sono riuscita ad apprezzarlo pienamente.

Libro extra: Le miniere dell'Imperatore di Lindsey Davis
È il primo volume di una serie crime di connotazione storica incentrata sulla figura dell'investigatore Marco Didio Falco. Il libro è in prima persona ed è il protagonista stesso che narra le vicende che l'hanno coinvolto, lasciando a volte anche dei commenti a posteriori. L'autrice Lindsay Davis lascia spazio a descrizioni dettagliate dei vari ambienti e delle zone della città imperiale, ambientando il suo romanzo nel giusto contesto storico ed utilizzando anche dei personaggi storici realmente esistiti. Non mancano infatti riferimenti al'lassetto della Roma antica, in cui la legge veniva fatta rispettare dai pretori e dai loro vice edili, dei giovani politici spregiudicati. Anche i costumi e simpatiche tradizioni, come quella di candeggiare i panni con l'urina, riportano a quegli anni. La scrittura è molto scorrevole, ricca di similitudini e la trama ricca d'azione. Non mancano mistero e colpi di scena, in un crescendo sempre più incalzante. Le vicende si susseguono nel corretto ordine cronologico, all'infuori di un salto temporale nel passato per ampliare la conoscenza di Elena Giustina e dell'analisi degli indizi per risolvere il caso. L'autrice lascia spazio anche ad un lato più romantico, mai sdolcinato, che intensifica i sentimenti e le emozioni dei personaggi: una parentesi rosa che non disturba e che non distoglie l'attenzione dal caso da risolvere. Una lettura davvero piacevole e non scontata.

Libro extra: Vita Nova diLivio Gambarini
Nel secondo capitolo della serie "Eternal war� ritroviamo Guido, capofamiglia dei Cavalcanti, che scopre i legami che lo collegano a Kabal, lo spirito guida della sua famiglia, e reclama la sua libertà. Ritroverà anche il giovane Durante degli Alighieri e lo affiancherà nella scoperta suo talento poetico.
Il secondo volume ripropone la narrazione alternata, anche visivamente con diverso carattere di testo, fra la Materia, il mondo reale, e Le lande dello Spirito, dove si muovono gli spiriti che governano gli appartenenti alle varie Famiglie, avvolti in drappi variamente colorati a seconda delle loro emozioni.
Temevo fosse una copia del primo volume della serie, invece l’originalità di questo secondo episodio è data dall’accesso di Guido alle Lande grazie all’intercessione di Kabal, che gli farà scoprire la nuova dimensione dove il tempo si misura in Avemarie.
Guido Cavalcanti componeva poesie anche quando uccideva. I suoi passi avevano la struttura ritmica di una ballata, nella quale i colpi di spada erano rime: una composizione di pause e slanci con la morte del nemico a cadenzare le strofe, i cui gesti finali già contenevano l’inizio dei movimenti successivi.
�
chi conosce il passato e comprende il presente è padrone del proprio destino
�
I santi devono badare ai propri Patronati, presiedere il seggio nelle Sfere Celesti, benedire i nati nel loro nome, appoggiare gli spiriti vassalli, vegliare sulle città a loro consacrate, e tanti altri compiti ancora. Si manifestano solo in situazioni speciali e quando uno spirito potente visita un loro santuario.
�
Doveva essere quella, l’amicizia: lasciarti imporre l’altrui volontà senza ribattere, confidando che l’altro conosca il tuo bene e il tuo vantaggio meglio di te stesso.

7) Frasqua74 | 20 pt. (2 libri Standard, 4 libri Extra, 1 libri in Serie)
a cui si aggiunge un ulteriore libro Extra con l'ultimo aggiornamento, arrivando a 2 STD, 5 EX, 1 Serie

Libro extra: La meccanica del cuore di Mathias Malzieu
È un breve romanzo che assume i toni di una favola un po' noir. Il libro si apre con un paesaggio innevato che crea fin da subito un'atmosfera magica, ma in cui si inseriscono degli elementi che stonano, che sono ammantati da un alone di morte. La storia è narrata in prima persona da Jack che, nella sua diversità ed unicità, oltre che nel suo desiderio di essere amato, ricorda molto la figura di Edward Mani di Forbice. I temi toccati sono diversi: innanzitutto la discriminazione nei confronti di chi fuorvia da ciò che viene considerato normale ed il dolore che ne consegue per l'escluso, l'evitato, il bullizzato; l'amore, in un'accezione un po' negativa, in quanto destinato alla sofferenza; la malinconia legata ai ricordi degli affetti più veri; la vendetta e la rivalità in amore; la paura di esternare i propri difetti e di vivere l'amore; la gelosia. La scrittura è molto poetica e Mathias Malzieu fa largo uso di similitudini e metafore, a volte dalle tinte un po' macabre, in grado di evocare vere e proprie immagini. La storia risulta particolare, romantica ma anche non, apparentemente lineare ed intuibile, ma che riserva un epilogo inaspettato. Un libro che dividerà sicuramente i lettori nel gradimento: a me non è affatto dispiaciuto, anche se lascia l'amaro in bocca. Un libro che mostra l'amore come un sentimento pericoloso e complicato, in cui la verità non detta lo uccide inevitabilmente.
Frasqua74 wrote: "Mi permetto di segnalare che il mio punteggio è dato da:
7) Frasqua74 | 20 pt. (2 libri Standard, 4 libri Extra, 1 libri in Serie)
a cui si aggiunge un ulteriore libro Extra con l'ultimo aggiornam..."
Ciao Frasqua! Mi ero dimenticata di farti notare che il libro Scarlet di Marissa Meyer, da te inserito nella categoria Retellings, non può considerarsi libro in Serie perché tale categoria non li ammette (non tutte le categorie hanno una lista di libri in Serie, gli unici che accettiamo sono quelli segnalati da noi).
Spero che ti possa andare bene ugualmente che io l'abbia inserito come libro Extra, il calcolo del punteggio non cambia dal momento che i libri in serie valgono 2 punti come quelli Extra!
7) Frasqua74 | 20 pt. (2 libri Standard, 4 libri Extra, 1 libri in Serie)
a cui si aggiunge un ulteriore libro Extra con l'ultimo aggiornam..."
Ciao Frasqua! Mi ero dimenticata di farti notare che il libro Scarlet di Marissa Meyer, da te inserito nella categoria Retellings, non può considerarsi libro in Serie perché tale categoria non li ammette (non tutte le categorie hanno una lista di libri in Serie, gli unici che accettiamo sono quelli segnalati da noi).
Spero che ti possa andare bene ugualmente che io l'abbia inserito come libro Extra, il calcolo del punteggio non cambia dal momento che i libri in serie valgono 2 punti come quelli Extra!

Libro extra Insurgent di Veronica Roth (15/02/25)
Categoria: Distopie
Libro extra Allegiant di Veronica Roth (22/02/25)
Una saga che finalmente ho avuto il coraggio di recuperare e che ho apprezzato fino all'ultima pagina.
Una storia che si sviluppa in tre volumi (e uno spin-off incentrato sul protagonista maschile, Quattro) incentrata su una società dispotica che permette di riflettere sulla complessità della natura umana, sul concetto di vivere e convivere.
Una nota negativa riguarda il world building, forse troppo minimizzato (in quanto si fa' riferimento solo alla città in cui si svolgono i fatti) e sarebbe stato interessante un approfondimento sul resto del mondo. In più tutte le informazioni che nell'ultimo volume vengono forniti per fare chiarezza sulla società divisa per fazione, i sieri e così via, sono affrontati con fin troppa fretta (view spoiler).
Un romanzo avvincente, in cui si susseguono scene d'azione, con una buona dose di adrenalina e colpi di scena, e altre più angoscianti e crude. Ho apprezzato in particolar modo i molteplici momenti di riflessione in cui s'imbatte la protagonista, permettendo così una visione più estesa del personaggio e delle scene. Fin da subito ho apprezzato Tris, protagonista tenace e a tratti sconsiderata, forse proprio per il suo essere "imperfetta", e ho trovato coerente la sua evoluzione fino alla fine. Anche gli altri personaggi godono di una certa tridimensionalità, con i propri pregi e difetti, capaci di distinguersi e dare spessore alla storia. E anche se non sono una fan delle storie d'amore, qui c'è una giusta dose, né stucchevole né forzata: anzi, nell'affrontare le proprie insicurezze e paure, fare continue scelte che determinano il futuro di sé e di altri, la relazione si forgia e muta in base agli eventi, rendendola alquanto realistica.
Altrettanto verosimile è il finale, lineare alla storia e ai personaggi, e che a mio avviso dà un valore aggiunto alla serie (e sì, non si tratta di un lieto fine).
Categoria: Distopie
Libro extra Paradiso di Francesco Gungui (16/02/25)
Una saga che dalla trama promette una storia avvincente, e nasce da un'idea davvero particolare: costruire una storia avendo come riferimento la Divina Commedia, un'ambientazione perfetta per un fantasy dispotico.
Peccato che l'idea in questione non è stato sviluppato nei migliori dei modi. Partendo proprio dai personaggi, privi di una vera propria caratterizzazione, abbastanza piatti da non trovare distinzione tra protagonisti e personaggi secondari. Proseguendo poi alla narrazione stessa, alternando sequenze lente e anche monotone con altre rapide e minimizzate, sprecando occasioni che potrebbero essere approfondite sia per il bene della trama sia per creare spessore ai personaggi. Insomma, invece dell'ennesima scena in cui i protagonisti manifestano il proprio amore (anche nei momenti più tragici), avrei preferito qualche loro riflessione e/o approfondimento.
Ho voluto completare la letture dei tre libri prima di esporre un giudizio finale proprio nella speranza che uno di questi punti a sfavore trovasse un margine di miglioramento; purtroppo questi hanno trovato solo una conferma. Forse ho preferito il secondo volume, grazie ai colpi di scena che più o meno hanno tenuto alto il livello di attenzione rispetto agli altri due.
Una storia che ha tanto potenziale e, per chi è senza pretese, può essere anche una buona lettura.

Libri Standard: Il labirinto di James Dashner
Ho opinioni contrastanti riguardo questo primo volume.. da una parte sono intrigata dalla trama, dall'altra parte sono rimasta confusa per una buona metà a causa della narrazione stessa.
Nel complesso da come ne parlano avevo aspettative più alte.
Commento finale a saga conclusa!

Libro extra: La Morte di Ivan Il'ic di Leo Tolstoy
È un breve romanzo introspettivo che trasmette tutta l'angoscia, la sofferenza e la fragilità che accompagnano i malati senza speranza di guarigione. Il libro si apre già con quello che sarà l'epilogo della vicenda per poi fare un tuffo nel passato e ripercorrere i legami familiari e la vita del protagonista, soffermandosi sui suoi ultimi giorni. È un libro indubbiamente pieno di dolore in cui l'autore Lev Tolstoj è bravissimo ad immedesimarsi nel malato, scandendo le varie fasi della malattia e lasciando emergere tutti i sentimenti del protagonista. Lampanti sono lo sconforto e i dubbi verso una diagnosi incerta, che rende Il'ic scontroso verso tutte le persone che non comprendono il suo malessere. I dubbi lasciano poi spazio alla disperazione ed alla progressiva consapevolezza del proprio declino verso la morte, a cui si unisce la rabbia su chi continua ad avvolgerlo nella menzogna, la bugia di chi continua a negare l'evidenza della sua triste fine. Il dolore aumenta sempre più, di fronte anche all'impotenza e all'impossibilità di comprendere perché Dio gli abbia riservato tanta pena. Il momento di maggiore tenerezza è quello in cui Il'ic mostra tutta la sua fragilità, esternando un desiderio di pietà, di qualcuno che lo accarezzi e lo compianga. Ma risulta molto difficile, dal momento che morte, sofferenza e dolore fanno paura e vengono allontanati, soprattutto quando non esiste rimedio per eliminarli da chi soffre... ed invece l'empatia diventa vitale. Un lavoro impeccabile, di cui riconosco il valore, ma che è lontano dai miei gusti. Io e gli autori russi non andiamo molto d'accordo, ma sono felice di averlo letto.

Libro Standard: Follia di Patrick McGrath
Con uno stile che aggancia il lettore fin dalle prime pagine, McGrath ci racconta, in prima persona dal punto di vista dello psicologo che ha seguito il caso, una storia di follia, di ossessione morbosa amorosa. Il folle all'inizio è Edgar, che ha commesso un assassinio efferato della moglie ma con il progredire del racconto si assiste al comparire dell'ossessione folle di Stella per lui ed infine, il colpo di scena pacato ma spiazzante.
Il libro ha un bel ritmo all'inizio, che incatena alla lettura poi rallenta un po' rendendo meno stimolante la lettura ma sempre incuriosendo e alla fine riaccende un interesse più vivace con il finale inaspettato.

Libro extra: Un frío de nieve (ed.in spagnolo) di Jessica Au
Titolo italiano: Tempo di neve
Un viaggio a Tokyo con la madre diventa l'occasione per l'io narrante di ripercorrere i propri ricordi lontani e recenti del suo rapporto con la madre, la sorella ed il compagno. Anche se nel racconto sono presenti interazioni tra madre e figlia, mi ha trasmesso un profondo senso di solitudine, forse perché i dialoghi sono riportati in maniera indiretta e non sempre le memorie sbloccate sono collegate in maniera diretta alle esperienze del viaggio. Molte volte la protagonista racconta di essere sul punto di fare una domanda o dire una cosa alla madre e non lo fa, senza sapersene spiegare il perché. Questa mancata comunicazione mi ha lasciato un senso di incompletezza, di vuoto di comunicazione e di lontananza della protagonista dal suo intorno personale.

7) Frasqua74 | 20 pt. (2 libri Standard, 4 libri Extra, 1 libri in Serie)
a cui si aggiunge un ulteriore libro Extra con ..."
OK d'accordo, allora non tener conto del mio ultimo messaggio, grazie!

Libri in serie: Maze Runner - La fuga di James Dashner
Come già detto farò un commento finale una volta terminata la saga, ma questo secondo volume mi mette in difficoltà...
Mi ha confermato che la trama è di per sé interessante ma il come essa è sviluppata mi lascia perplessa. Continuo la lettura nella speranza che mi faccia ricredere!

Libro standard: Il problema dei tre corpi di Liu Cixin
Arrivano gli Alieni?
Hard fiction abbastanza comprensibile, ma per gli ignorantoni come me meglio leggere prima che cosa è il problema dei tre corpi.
Fantascienza vista dalla parte dell'ordine costituito, per una volta sono i buoni. Ritmo lento, personaggi poco approfonditi ed un po' stereotipati, ma la storia va. Scontro di civiltà per ora in divenire, obbligatorio leggere il secondo e, presumo, il terzo volume per capire come va a finire. (view spoiler) Molto interessante descrivere la civiltà aliena attraverso un videogioco.
Lo consiglio.

I miei ricordi dell’opera di Dante risalgono alle superiori e quindi ho avuto qualche difficoltà ad orientarmi nel racconto. Le descrizioni dei gironi sono cupe e angoscianti, come si suppone debbano essere e le disavventure del protagonista piuttosto raccapriccianti. L’autore narra le vicende dei protagonisti e del motivo per cui sono finiti all’inferno, facendoli muovere fra i gironi e descrivendone le pena con dovizia di particolari. Non è molto il mio genere, ma la scrittura è molto coinvolgente e tutto sommato mi è piaciuto.
Primo volume di una trilogia, potrei decidere di proseguirla.
«Né dannato né salvo né sospeso nel Limbo. Straniero ovunque. Più di chiunque altro in tutto l’universo.»
...
«Ma è così che l’Inferno vince. Quando nessuno alza un dito per fare nulla.»
...
L’Inferno non vince se frustra la speranza. Vince solo se ti toglie la capacità di sperare.

Libro extra: Notte americana di Marisha Pessl
È un voluminoso quanto magnetico thriller che avvolge il lettore nel mistero e nella suspense dall'inizio alla fine. Fin dalle prime righe del prologo si fanno avanti atmosfere cupe ed angoscianti e la voce narrante in prima persona del protagonista non fa che accentuarle. Molto interessante la scelta stilistica dell'autrice Marisha Pessl che fa di articoli di giornale, referti medici, rapporti di polizia e notizie tratte da siti internet parte integrante della trama, scelta che immerge completamente il lettore nelle indagini, quasi a volerlo coinvolgere direttamente. Molto inquietante è la figura del regista Cordova, che sembra voler scavare il lato più oscuro della mente di ognuno, quel lato che non vuol essere dissotterrato, mostrando quanto occhi e mente ci ingannino continuamente. Ne risulta una trama cupa, ai confini tra finzione e realtà, in cui il protagonista stesso fatica a discernere la dimensione onirica da ciò che sta vivendo. Ad accrescere tutta la tensione e l'atmosfera arcana del libro, interviene anche una parte dedicata all'occulto, alla magia nera, al satanismo. Una parentesi che devo dire mi ha incuriosita e causato qualche brivido, vuoi perché sempre legata ad un argomento tabù, ostico e legato al soprannaturale. La trama è molto, molto articolata ma davvero scorrevole. Ci sono molti personaggi, di cui vengono sempre tratteggiate le sembianze fisiche, che vengono coinvolti nell'indagine ed ognuno, a suo modo, contribuisce a svelare un pezzetto del fitto mistero che aleggia intorno alla morte di Ashley. Ed è proprio nelle loro testimonianze che si fa un salto nella cronologia del passato. Si assiste poi ad un crescendo in cui sembra davvero di ritrovarsi sul set cinematografico di un film horror ed anche per il lettore risulta difficile discernere sogno e realtà. L'epilogo sembra voler lasciare al lettore la possibilità e la libertà di scegliere la propria interpretazione, legandola al filone più soprannaturale e maledetto o meno. E devo dire che non mi è dispiaciuto! Avrei però terminato qui: ho trovato un po' eccessiva l'ultima parte, ambientata in Cile, che porta ancora il protagonista a riaprire l'indagine, anche se effettivamente è in linea con la sua mai esaurita ossessione per il regista Cordova, il suo reale obiettivo. Decisamente un buon libro!
message 137:
by
Agosto2010 fermare l'esecuzione di Ahmadreza Djala
(last edited Mar 10, 2025 01:51AM)
(new)

Libro extra: La baia del francese di Daphne du Maurier.
Bellissima copertina, belle descrizioni della Cornovaglia, ma per il resto il libro non ha colpito. Lettura di evasione. una storia d'amore e di amore per la libertà, una specie di favola per adulti.

Libro extra: Sognavo l'Africa
Sono rimasta piacevolmente sorpresa da questo libro, per cui avevo delle aspettative molto basse. Ho iniziato a leggere l'autrice con La notte dei leoni e purtroppo non mi è piaciuto. Per fortuna mi sono decisa a darle una seconda possibilità, solo perché questo libro era già in libreria. Al contrario, Sognavo l'Africa è stata una lettura non piacevole, di più. Innanzitutto, mi è sembrato di viaggiare per il Kenya insieme a Kuki, tramite le sue descrizioni precise, sentite ed emozionanti. Poi è stata in grado di descrivere la sua vita, comprese le sfide più dure in modo diretto e coinvolgente, quasi da sembrare accanto a lei.
Mi è piaciuto molto anche tutto il lato naturalistico e sostenibile della sua vita nel ranch e dell'obiettivo dell'associazione che ha creato, per salvaguardare la fauna della savana. Pensare che tutto ciò accadde negli ani 80 è fantastico! Peccato che 40 anni e più dopo c'è ancora tanto lavoro da fare ancora.
Sono contenta di aver conosciuto Kuki, il suo coraggio e la sua forza attraverso questa sua biografia. Unico neo, ma bisogna considerare il periodo in cui è stato scritto, è la continua considerazione di un Paese africano, il Kenya, come un continente intero. Kuki si è trasferita e continua a vivere in Kenya ma spesso si riferisce sempre in generale definendolo "Africa". Ma riconosco essere una generalizzazione molto diffusa nel periodo dagli occidentali (anche se molto frequente ancora oggi).

Libro extra: Sirene di Emilia Hart
È un romanzo che racchiude tutto il fascino del mare e di quella terra sotto i flutti, il tir fo thuinn, il mondo sotto l'oceano che lega le quattro protagoniste del libro. Fin dall'inizio il lettore viene trasportato in un'ambientazione marina, caratterizzata da una descrizione accurata, delicata e poetica, in grado di evocare atmosfere fluttuanti e ovattate. A questo lirismo si contrappone un linguaggio più informale, uno slang giovanile legato alla quotidianità e alla contemporaneità. La trama è ben articolata e segue due piani temporali: uno legato al presente ed uno in un passato lontano, alternandoli fino a creare un trait d'union tra i due. Nel libro si trova anche una parentesi diaristica, l'unica in prima persona. Il libro è intriso di mistero e non mancano dei colpi di scena, alcuni dei quali sono però prevedibili. A rendere ancora più elaborata la storia si inserisce anche un podcast, reso in un altro font, che richiama una credenza del posto. A dominare la scena è sicuramente il realismo magico, che dona quel tocco fatato a dei personaggi ben caratterizzati. L'atmosfera incantata viene resa anche attraverso il richiamo a feste e credenze popolari celtiche. Non mancano parole irlandesi, peccato spesso non vengano esplicitate. Interessante scoprire che l'autrice Emilia Hart si sia ispirata ad un fatto storico reale: l'esilio di alcuni prigionieri nella nuova colonia penale del Galles del Sud, in seguito al sovraffollamento del sistema carcerario britannico nel 1788. Inevitabile rammentare i soprusi dei colonizzatori britannici nei confronti degli aborigeni australiani, vittime di politiche razziste che miravano ad assimilarli ai conquistatori, privandoli della loro lingua, della cultura e della terra. Comber Bay è poi un luogo immaginario, ispirato ai soggiorni dell'autrice a Batemans Bay con la famiglia, con l'intento di rendere omaggio ad una popolazione locale, i Walbunga ed i loro antenati, custodi della tradizione. Anche il podcast si ispira a dei fatti reali: la scomparsa di alcune persone sulle spiagge australiane (il mistero dell'uomo di Somerton e la scomparsa dei fratellini Beaumont). Il libro è ben scritto e racchiude un certo fascino, vista anche la particolare ambientazione, oltre ad affrontare importanti temi quali il legame tra sorelle, la diversità intesa nel suo essere speciale, gli abusi, la prigionia, l'amicizia e l'amore che avvolge chi consideriamo parte della famiglia. L'unico punto che mi ha lasciata un po' perplessa è stato l'epilogo, che probabilmente non ho compreso completamente. Nonostante abbia preferito Weyward, devo dire che anche questa lettura non mi è dispiaciuta.

Libro extra N.5: Lady Susan- I Watson - Sanditon di Jane Austen
Tre romanzi minori, di cui due incompiuti, di diverse epoche: Lady Susan dei suoi primi anni, I Watson del periodo più difficile, Sanditon dell'ultimo periodo, rimasto incompiuto per la morte sopraggiunta pochi mesi dopo. Lady Susan, che ha una sua conclusione, si distingue per una protagonista negativa, gretta e meschina,, ipocrita ed egoista, anche con la figlia, orgogliosa della sua capacità d manipolare le persone ed apparire diversa. Il personaggio non mi è risultato simpatico ma è originale lo stile narrativo, che è in forma epistolare. I Watson vede come protagonista Emma, che anticipa la Emma indipendente che non accetta il destino del matrimonio passivamente del romanzo successivo, mentre Sanditon affronta il tema della speculazione immobiliare e descrive una galleria di personaggi dalle manie e caratteri un po' ridicoli..
Su tutti, come sempre, aleggia il sorriso ironico di Jane. Lo stile sempre pieno e perfettamente costruito, un meraviglioso e perfetto incastro di parole.

Libro standard
I cigni selvatici.Tre figlie della Cina di Jung Chang
Pag 688
La storia di 3 generazioni di donne.
La prima mi ha veramente appassionata.
Molto interessanti i racconti delle particolarità dei cinesi e delle loro caratteristiche.
Mi ha colpito il fatto che in periodo di carestia massima, le previsioni delle condizioni metereologiche le conoscessero solo in pochi .
La parte finale l'ho trovata un po' lenta.
Molto lungo, l'avrei preferito più breve.
4⭐️
11.3.2025
Check out this book on ŷ: Cigni selvatici: Tre figlie della Cina /book/show/9...

Libro extra: I diabolici di Pierre Boileau
È un noir degli anni 50 che non ha nulla da invidiare ai moderni libri dello stesso genere. Per me è il terzo libro che leggo dell'accoppiata Pierre Boileau e Thomas Narcejac, che ancora una volta è risultata vincente e diabolica, come il titolo del libro in questione. Vi si ritrovano atmosfere cupe, soffuse, evanescenti, con questa fitta nebbia che sembra fare da leitmotiv ed anticipare ed aggravare il malessere del protagonista, che risulta l'unico punto di vista della vicenda, ad esclusione dell'epilogo. La scrittura è scorrevole, sebbene molto lenta e, nonostante ciò, mantiene un ritmo serrato che contribuisce ad alimentare un crescendo di tensione e suspense che si mantiene fino alla fine. In genere non amo i ritmi lenti, ma conoscevo lo stile degli autori, ed ero certa non mi avrebbero delusa. Il protagonista è molto ben caratterizzato ed il suo tormento, la sua insicurezza ed i suoi timori vengono esternati alla perfezione. L'epilogo come sempre una bomba, stravolgente e con quella nota malefica di un finale che resta semiaperto. Una lettura che sicuramente consiglio a chi ama il genere, perché diventa sempre più intrigante.

Edit: ho ricevuto approvazione per il libro fuori lista LGBTQ+ Arsenico e corsetti di Eliana Matania Ruggiero
L’insoddisfatto e ipocondriaco agente assicurativo Gabriele cambia vita quando eredita un appartamento a Venezia e lascia Milano per ritirarsi a scrivere un libro, approfittando dell’occasione per provare a dimenticare il suo ex, spinto anche dal consiglio di un opinionista on line. A Venezia conosce il titolare del negozio di musica sotto il suo appartamento che considera irritante e con cui instaura un rapporto piuttosto teso, aggravato da tutti gli animali che il vicino ha accolto in casa sua. Nessuno dei due sospetta di conoscersi già tramite il rapporto di penna.
Una commedia degli equivoci molto divertente, dove i protagonisti continuano a scontrarsi a causa delle loro personalità molto diverse.
I libri di Eliana sono nella mia comfort zone, in più è ambientato a Venezia, di cui ultimamente sto leggendo parecchio, rimpiangendo di non conoscerla troppo bene.
Fra citazioni di film romantici anni novanta, maschere, glitter, orribili sandali alla tedesca che nell’afosa estate veneziana non stanno poi così male, musica a tutto volume, canarini in amore e gattini dai formidabili artigli, Gabriele e Mattia ci fanno sorridere dall’inizio alla fine di questo scorrevolissimo romanzo.

libro extra n.3: Le avventure pastorali di Dafni e Cloe di Longo Sofista
La storia dell'amore di Dafni e Cloè che non ricalca però la trasformazione di Dafni in alloro. Dallo stile ingenuo e semplice, risulta comunque una lettura gradevole e fluida, che fa sorridere per i temi favolistici e candidi, con alcuni spunti di saggezza nelle riflessioni dei protagonisti.

Libro standard
Categoria LGBT+
Un'estate col fazzoletto da pionieri di Katerina Silvanova e Elena Malisova
Pag 499
Un libro che ho trovato molto delicato nelle descrizioni.
Le due scrittrici sono riuscite a rendere partecipi i lettori alle emozioni dei due protagonisti.
Tante incomprensioni.
Mi è piaciuta molto la corrispondenza episcopale e la ricerca .
4⭐️
16.3.2025
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Classicone di cui avevo vaghi ricordi, forse più per lo sceneggiato degli anni 70/80 che per averlo precedentemente letto.
Ascoltato in audiolibro, ho apprezzato la fedeltà del lettore al testo che presenta sicuramente delle espressioni arcaiche, ma lo considero un pregio.
Fedelissime ed appassionate le descrizioni dell'ambiente selvaggio delle isole della Malesia e della vita dei pirati, con dovizia di particolari che immergono il lettore nel racconto.
Primo capitolo della serie "I pirati della Malesia", non so se proseguirò con i volumi successivi.

Libro extra: Katie
McDowell mi aveva già conquistata con la serie Blackwater ma con questo si è veramente superato!! Tra tutti i suoi libri, è quello che mi è piaciuto di più. Intrigante, mostruoso, pieno di suspance! È stato veramente bello seguire la vita di Philo, le sue sfortune, le sue indagini, la determinazione ma soprattutto la pazienza di andare avanti nonostante le batoste ricevute. Assolutamente consigliato!

Libro n. 16 Parti e omicidi
⭐⭐⭐⭐�
Quattro racconti scioccanti e crudi che hanno saputo tenermi incollata alle pagine dall'inizio alla fine. Tutti e quattro descrivono spaccati di ipotetiche società future, ma le riflessioni che mi hanno ispirato sono coerenti con la società attuale. E a parte il primo racconto, il quale per fortuna al momento è distante dalla realtà, gli altri non li ho trovati così tanto surreali.
Lettura forte e impattante che mi spinge a voler leggere altro dell'autrice.

Libro extra: Il mio gatto Jugoslavia di Pajtim Statovci
È un romanzo molto particolare, insolito, dallo stile spiazzante, che, benché tratti tematiche importanti, risulta non sempre comprensibile e lineare; l'ho trovato un po' contorto e troppo frammentato. Il libro si apre con una chat gay che introduce il primo protagonista, nonché voce narrante in prima persona. Un personaggio ambiguo, fragile, insicuro e a volte irascibile. Vi è poi una seconda voce narrante, quella di Emine, anch'ella un personaggio tormentato, privato dei sogni e costretto a seguire il destino riservato alle donne albanesi negli anni Ottanta. Le due voci si alternano, mantenendo tra l'altro due diversi piani temporali: Bekim il presente ed Emine il passato, dal momento che racconta l'evolversi della propria vita. Le due storie proseguono parallele e finiscono per intrecciarsi solo in un piccolo frangente, quasi a testimoniare la labilità del legame che accomuna i due protagonisti. Vi si ritrovamo numerose parole ed espressioni in albanese ed infatti i protagonisti appartengono ad un periodo in cui il Kosovo faceva parte dell'Albania. Vi sono anche oggetti, vestiti e tradizioni di questa terra, soprattutto legate alle nozze e traspare una certa antipatia nei confronti dei gatti ed una pratica durante la prima notte di nozze che mi auguro con tutto il cuore non sia vera: da amante dei gatti non potrei accettarla! Numerosi anche i riti scaramantici di buon augurio. Anche in questa cultura, purtroppo, emerge la figura di una donna sottomessa, che deve servire ed assecondare in tutto il proprio uomo o il padre. L'autore Pajtim Statovci si serve anche di una buona dose di realismo magico, utilizzando numerose metafore, un gatto allegorico ed antropomorfo che dal carattere arrogante e razzista ho assimilato alla figura di Bajram. Ben trattato è sicuramente il tema dell'immigrazione, rimarcando la differenza tra culture diverse e la difficoltà di integrazione da parte degli stranieri, data la discriminazione ed il campanilismo delle popolazioni locali, che di certo non aiutano. L'immigrazione prende il là da un fatto storico reale: la morte del presidente Josip Broz Tito e la conseguente crisi della ex Jugoslavia, la disgregazione del paese, le lotte interne tra albanesi e croati che sfociarono nella guerra del Kosovo e nel massacro di Raĉak, un omicidio di massa perpetrato dalle forze serbe. Viene quindi affrontato anche il tema della guerra e molto toccanti sono le immagini di sofferenza stile telegiornale, che portano inevitabilmente a dubitare dell'esistenza di Dio. Elementi ricorrenti nel libro sono sicuramente i gatti (ben 3 e di carattere diverso) e la morte. Altre tematiche importanti affrontate sono la violenza domestica e la fragilità delle relazioni familiari, che nel bene e nel male segnano per tutta la vita, così come le proprie origini e sicuramente il tema dell'omosessualità. La scrittura, per quanto scorrevole, risulta comunque frammentata, visti i numerosissimi salti temporali e la scelta di inserire elementi metaforici o eventi indipendenti, quali semplici comparse, che destabilizzano e portano il lettore ad interrogarsi e a cercare di trovare una chiave di interpretazione. I dialoghi sono pochi, quasi a sottolineare la solitudine che accompagna ed aleggia intorno a tutti i personaggi; a volte i pensieri o i discorsi diretti vengono inglobati nella trama con un altro font. Non mancano descrizioni più poetiche e liriche del paesaggio, ma anche riflessioni di un certo calibro. Non posso dire che il libro mi abbia fatta impazzire, ma non posso nemmeno dire che non mi sia piaciuto! Ho gradito come l'autore abbia affrontato di petto determinate tematiche, ma non avrei disdegnato un maggiore approfondimento delle parti più criptiche.

Libro extra: Stagione di uragani]
È innanzitutto un libro impegnativo, non per tutti e che non tutti riescono ad apprezzare. Io, purtroppo, sono una di quelle: l'ho trovato un libro molto disturbante, non solo per i contenuti, ma soprattutto per lo stile. L'autrice Fernanda Melchor si serve di periodi lunghissimi: a volte passano pagine prima di trovare un punto; ne risulta un flusso di pensiero continuo con un bombardamento di frasi ed informazioni, stile l'uragano accennato nel titolo. Il flusso di pensiero è spesso molto colorito, da parolacce ed insulti, che però non fanno che rendere al meglio lo stile di vita dei personaggi che vengono tratteggiati. Abbraccia quindi più punti di vista. Al timbro molto informale dei vari pensieri si contrappongono invece parti più descrittive, quasi liriche dell'ambientazione. Un elemento che ho apprezzato è la ricostruzione dei fatti, che vengono anticipati per poi essere spiegati a posteriori, ripercorrendoli a ritroso. Le tematiche sono davvero molto forti: legami familiari inesistenti ed assenza di affetto, prostituzione, esperienze sessuali ed omosessuali, abuso di alcool e droga, violenza, pornografia, depravazione.Vi sono delle parti molto spinte che, per quanto fedeli alla realtà, non risultano piacevoli. Indubbiamente una lettura potente, che mi ha messa in difficoltà e che se fosse stata presentata con uno stile più fluido, sarei sicuramente riuscita ad apprezzare maggiormente. Benché si tratti di una storia di finzione, l'autrice ha preso ispirazione dagli articoli di cronaca nera e dalle fotografie dei giornalisti Ordaz e Huge, assassinati a Veracruz.
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Libro extra: Acciaio di Silvia Avallone
Wow... che libro!
Devo ammettere che fino ad ora l’ho evitato. Quando è capitato tra le mie mani, quasi per caso, non ne ero neanche entusiasta: basta leggere la parola adolescenti per farmi scappare a gambe levate!
Eppure... questo libro mi ha conquistata completamente.
Silvia Avallone ha un dono: riesce a raccontare storie di vita semplice trasformandole in narrazioni epiche. La sua scrittura è potente, viscerale e a tinte forti.
Le esistenze sbandate dei protagonisti sembrano governate e sovrastrate dai mostri moderni come violenza, droga, prostituzione minorile. E quel parallelismo potente tra le vite dei personaggi e i gatti randagi che si aggirano intorno all’ex Ilva: malformati, consumati dall’inquinamento, abbandonati a se stessi.
Vite inquinate, appesantite, spezzate sotto lo sguardo distante della bellissima isola d’Elba, che brilla all’orizzonte come un sogno irraggiungibile.
Questo libro non è la solita storia di adolescenti: è una lettura che ti scava dentro, che ti entra sotto la pelle e lascia un segno indelebile.