Å·±¦ÓéÀÖ

Parigi Quotes

Quotes tagged as "parigi" Showing 1-9 of 9
Victor Hugo
“Cosa inaudita a constatarsi, e che risplende nella meravigliosa probità delle nostre rivoluzioni popolari, una certa incorruttibilità risulta dall'idea che è nell'aria di Parigi come il sale è nell'acqua dell'Oceano. Respirando Parigi, si conserva l'anima.”
Victor Hugo, Les Misérables

Alexandre Dumas
“Èdouard si accontentò delle sue ricerche, andò a pranzare, tornò a casa, confrontò l'appartamento che avrebbe preso con quello che stava per lasciare, vide che non guadagnava altro che un cambiamento ed ebbe i rimpianti che vengono quando si lascia la propria abitazione da scapolo, per piccola e scomoda che sia. Si rammenta tutto quello che è successo da quando è stata abitata, le passate emozioni quotidiane che ha visto nascere e morire, come fiori mattutini, sbocciati fra quattro mura, di cui resta solo quel profumo chiamato ricordo. Allora si rimpiange tutto, perfino la musica insipida del pianoforte della vicina, maledetto pianoforte che si ritrova in tutte le case in cui si è vissuto e che miagola da mattina a sera i suoi arpeggi eterni e mai appresi; si rimpiange perfino il portiere che alla sera vi consegnava il candeliere e la chiave, e qualche volta una lettera desiderata, tanto desiderata che si benediceva la mano che la consegnava quanto quella che l'aveva scritta.
Poi giunge la viglia del trasloco. Quella sera, col pretesto dei bauli da fare, si rientra presto, talvolta con un amico che viene ad aiutare, ma più spesso da soli, si aprono gli armadi, i mobili; si scompiglia tutto, si toccano quaranta cose senza prenderne nessuna, non si sa da dove cominciare; poi, di colpo, in un cassetto dimenticato, si ritrova una lettera altrettanto dimenticata. Poi un'altra, poi un'altra ancora; ci si accomoda sul bordo del letto e si intraprende la lettura del proprio passato, inframmezzata da questi muti monologhi: <>.
E la serata passa non si sa come, senza nulla di fatto, evocando soavi ombre di donne, che senza dubbio, nel momento preciso in cui ci si ricorda di loro, stanno dicendo ad altri le parole deliziose e menzognere che vi dicevano tempo fa.
Il giorno dopo, quando ci si alza e non restano che due ore per traslocare, tutto è ancora più disordinato del giorno prima.”
Alexandre Dumas, Un'amazzone

Georges Simenon
“«Novità, signor Féron?».
«I tedeschi hanno invaso l'Olanda».
«La notizia è ufficiale? ».
«Viene dal Belgio».
«E Parigi?»
«Parigi trasmette musica».”
Georges Simenon, The Train

Victor Hugo
“Quantunque Plutarco dica: "Il tiranno non invecchia mai", Roma, sotto Silla come sotto Domiziano, si rassegnava e metteva volentieri l'acqua nel vino. Il Tevere era un Lete, se si deve credere all'elogio un po' dottrinario che ne faceva Varo Vibisco: "Contra Gracchos Tiberim habemus. Bibere Tiberim, id est seditionem oblivisci". Parigi beve un milione di litri d'acqua al giorno, ma ciò non gli impedisce, all'occasione, di battere la generale e di suonare a stormo.”
Victor Hugo

“È un magnifico e affascinante spettacolo Parigi, e soprattutto la Parigi di allora, vista dall'alto delle torri di Notre-Dame nelle fresche luci di un'alba d'estate.”
Hugo Victor-Marie

Giorgia Penzo
“«Non puoi scegliere chi amare, non puoi scegliere per quanto farlo, non puoi scegliere se lei, o lui, ricambierà»
«Cosa si può scegliere, allora?»
«Di lasciarsi andare, nonostante tutto»”
Giorgia Penzo, Ritratto di dama

Giorgia Penzo
“«L’amore arruola eroi e guerrieri. Ci vuole coraggio per amare qualcuno che ama qualcun altro, per aspettarlo, o per accettare l’idea che, nonostante il sentimento folle, non ti apparterrà mai».”
Giorgia Penzo, Ritratto di dama

Ella D. Daring
“«E poi sappi che non si è pronti per fare una cosa, fino a quando non la si sta facendo» le fece un cenno d'incoraggiamento con il capo. «Nella vita non puoi farti guidare dalla paura bambina mia, perché alla fine ti accorgeresti di non aver vissuto affatto».”
Ella D. Daring, Un amore all'altezza

Federico Castigliano
“Ma a volte c’Ã� un qualcosa di febbrile, di morboso, nell’andatura del ´Ú±ôâ²Ô±ð³Ü°ù. Vaga per la città, sembra alla ricerca di una chimera. La sua meta è confusa o irraggiungibile. La sua andatura si fa nervosa, esasperata: pare un uomo in fuga. Il ´Ú±ôâ²Ô±ð³Ü°ù fugge la banalità della vita comune. Fugge i ricordi e gli spettri della sua interiorità. Lo sfavillare dell’apparenza fenomenica riempie la cavità vuota del suo io. Il ´Ú±ôâ²Ô±ð³Ü°ù è un uomo gettato nella strada da un’inquietudine, sospinto da un’ansia di ricerca che lo perseguita e lo distingue da coloro che se ne stanno placidamente seduti al tavolino di un caffè. Come una bestia indomita, il ´Ú±ôâ²Ô±ð³Ü°ù vaga per la città irrequieto. Si abbandona alla folla come una carcassa all’onda, si lascia invadere dal soffio liberatorio dell’anarchia. E c’Ã� qualcosa di voluttuoso, quasi di orgiastico, in questa dissoluzione.”
Federico Castigliano, Flâneur: The Art of Wandering the Streets of Paris