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Parola Quotes

Quotes tagged as "parola" Showing 1-4 of 4
“Anche se le fiamme dipingevano sul corpo di Kirien una miriade di sfumature diverse, la sua natura non era fatta per le mezze misure. Lui era come il deserto: crudele e inclemente. Arido, ma allo stesso tempo ricco. Nel momento in cui ti avvolgeva, ti costringeva a temerlo. Una volta che avevi assaporato le sue albe e la profondit脿 dei suoi spazi, per貌, non potevi pi霉 farne a meno. E cos矛 si sentiva Tira in quel momento: spaventata dalla sua ruvidezza, ma allo stesso tempo affascinata da ci貌 che era certa si nascondesse oltre la spessa coltre di indifferenza e reticenza che lo costringeva a chinare la testa ed obbedire a qualsiasi ordine gli fosse stato dato.”
Regina Pozzati, In una parola

Tom Wolfe
“Le parole sono una forma elementare di mnemonica: una sequenza di suoni (l鈥檃lfabeto) usati per ricordare qualsiasi cosa, dalla pi霉 piccola alla pi霉 grande. Il linguaggio 猫, in sostanza, il ricorso a queste particolari mnemotecniche 鈥� le parole 鈥� per creare significato. E il parlare altro non 猫 che un sistema ... mnemonico: un sistema che ha permesso all鈥橦omo sapiens di assumere il controllo dell鈥檌ntero mondo. 脠 il linguaggio, e il linguaggio soltanto, con la sua mnemonica, che crea la memoria nel momento in cui l鈥橦omo sapiens ne fa esperienza. Persino le scimmie pi霉 intelligenti non hanno pensieri, al massimo reazioni condizionate a certe pressioni primordiali, primi fra tutti il bisogno di cibo e il timore di fronte a minacce fisiche. Si badi bene, per貌, che la mnemonica non 猫 semplicemente al servizio del linguaggio: la mnemonica 猫 il linguaggio. Per tutta la storia del parlare umano 鈥� ed 猫 irrilevante azzardare le solite congetture paleontologiche riguardo la sua datazione 鈥� l鈥檜omo ha convertito oggetti, azioni, pensieri, concetti ed emozioni in codici chiamati convenzionalmente parole. Oggi nessuno sa 鈥� e non c鈥櫭� ragione di ritenere che qualcuno avr脿 mai buone probabilit脿 di saperlo 鈥� quando sia accaduto all鈥橦omo sapiens di usare le parole come mnemonica, ma attualmente vi sono in tutto il mondo sei-settemila sistemi mnemonici diversi, meglio noti come lingue. Questi, e questi soli, sono il linguaggio. Semplici e chiari. Potr脿 anche essere divertente starsene a guardare individui, peraltro di comprovata intelligenza, spaccarsi il cranio contro lo stesso firewall: intere mandrie, intere generazioni, ere, et脿, un intero, luminoso firmamento di individui... Ma fino a quando?”
Tom Wolfe, Il regno della parola

Mehmet Murat ildan
“Un comportamento elegante, un aspetto elegante, una parola elegante, una postura elegante, un'idea elegante, sono tutti un chiar di luna, misterioso e magico, rasserenante e placido.”
Mehmet Murat ildan

Gianni Rodari
“Un sasso gettato in uno stagno suscita onde concentriche che si allargano sulla sua superficie, coinvolgendo nel loro moto, a distanze diverse, con diversi effetti, la ninfea e la canna, la barchetta di carta e il galleggiante del pescatore. Oggetti che se ne stavano ciascuno per conto proprio, nella sua pace o nel suo sonno, sono come richiamati in vita, obbligati a reagire, a entrare in rapporto tra loro. Altri movimenti invisibili si propagano in profondit脿, in tutte le direzioni, mentre il sasso precipita smuovendo alghe, spaventando pesci, causando sempre nuove agitazioni molecolari. Quando poi tocca il fondo, sommuove la fanghiglia, urta gli oggetti che vi giacevano dimenticati, alcuni dei quali ora vengono dissepolti, altri ricoperti a turno dalla sabbia. Innumerevoli eventi, o microeventi, si succedono in un tempo brevissimo. Forse nemmeno ad aver tempo e voglia si potrebbero registrare tutti, senza omissioni.
Non diversamente una parola, gettata nella mente a caso, produce onde di superficie e di profondit脿, provoca una serie infinita di reazioni a catena, coinvolgendo nella sua caduta suoni e immagini, analogie e ricordi, significati e sogni, in un movimento che interessa l'esperienza e la memoria, la fantasia e l'inconscio e che 猫 complicato dal fatto che la stessa mente non assiste passiva alla rappresentazione, ma vi interviene continuamente, per accettare e respingere, collegare e censurare, costruire e distruggere. (p.7)”
Gianni Rodari, Grammatica della Fantasia: Introduzione all'Arte di Inventare Storie