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Piedi Quotes

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Paolo Rumiz
“Cedo le armi. L'idea di Roma come spazio franco e rifugio di banditi: ecco qualcosa di affine. C'猫 qualcosa di antico nell'immagine del fuggiasco che viaggia nella tempesta, vede una capanna, bussa e viene accolto. Il templum. Il sacro perimetro che ti salva. Il luogo rifugio che nelle lingue del Mediterraneo d'Oriente ha lo stesso nome della santit脿. Barak. La baracca. Che poi sta alla radice di Barka, la gens di Annibale, e di Barcellone. Il vino ha chiuso il cerchio.”
Paolo Rumiz, Appia

Paolo Rumiz
“Ho sentito Guido Ceronetti (il suo cinismo e l'incantamento dei viaggiatori del Gran Tour li abbiamo evocati in egual misura lungo la strada) affermare che a fare la Storia sono "i piedi instancabili dell'Homo sapiens". Dio l'abbia in gloria per questa folgorante definizione. Quei piedi senza pace dicono che alla fine non vincer脿 il sedentario abbarbicato alle sue rendite, ma il suo antagonista di sempre: chi molla tutto chi supera il dolore del distacco e la paura del mare nero per cercare una vita migliore. Vince chi brucia le navi sulla battigia per non cadere nella tentazione del ritorno. Nulla per貌 pu貌 fermare un ventenne che prende il mondo contromano, a stomaco vuoto e la testa piena di sogni.
Mi avete insegnato che l'uomo ha piedi, non radici, e che da sempre la Storia "facit saltus" grazie a quelli che li usano, chiamateli viaggiatori o migranti, oppure trasmigratori, come li definiva l'uomo dalla mascella volitiva per nascondere la miseria dell'emigrazione. Mio nonno fu un migrante della fame, part矛 da solo a otto anni per l'Argentina. C'猫 di mezzo anche il mio vecchio in questo viaggio. 脠 anche per causa sua se sento simpatia per gli esiliati. Come loro, sono conscio di aver esercitato un diritto millenario, primordiale. Anche a costo di bucare frontiere e aprire varchi nei reticolati con le cesoie.”
Paolo Rumiz, Appia