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Semiologia Quotes

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“Caratteristica comune ai tre media [cinema, fumetto, animazione] è il fatto che [...] soddisfano un bisogno di evasione, dettato dall'affermarsi - nel secondo Ottocento - della cosiddetta società di massa. - pag. 24”
Giorgio E.S. Ghisolfi

“[cinema, fumetto, animazione] rappresentano un prodotto dell'Europa borghese”
Giorgio E.S. Ghisolfi, Superman & Co. Codici del cinema e del fumetto.

“Il successo di Yellow Kid [e dei primi fumetti] è il coronamento di un progetto editoriale: vendere più giornali, allargando la platea degli utenti a quei ceti popolari composti perlopiù da immigrati analfabeti o comunque con scarsa o nulla padronanza della lingua inglese. - pag. 31”
Giorgio E.S. Ghisolfi, Superman & Co. Codici del cinema e del fumetto.

“Per il nuovo continente, privo di una storia e di una classicità mitologica è il momento per una palingenesi del mito: un pantheon di nuove divinità, i supereroi, dotate di superpoteri, che difendano l'idea di una democrazia liberale. - pag. 34”
Giorgio E.S. Ghisolfi, Superman & Co. Codici del cinema e del fumetto.

“[...] a inizio Ottocento, sotto l'influsso delle nascenti teorie sociologiche, ma anche di quelle pedagogiche rousseauiane e pestalozziane, il bambino venga finalmente visto come un protagonista del progetto sociale, sia in termini educativi e di utilità sociale. A ciò si accompagna l'introduzione della scuola pubblica e dell'obbligo scolastico (con tempi diversi) nei vari paesi europei, senza tuttavia trascurare, ma anzi favorendo l'aspetto che lo vuole "piccolo consumatore", al quale destinare un numero sempre crescente di attenzioni e prodotti specifici. - pag. 39”
Giorgio E.S. Ghisolfi, Superman & Co. Codici del cinema e del fumetto.

“Il fumetto sembra quindi essere l'emanazione di due tradizioni: satira sociale da un lato (Inghilterra e Francia) e folclore infantile (Germania) dall'altro. [...]. Ecco spiegata la sua innata capacità di parlare a generazioni diverse. - pag. 42”
Giorgio E.S. Ghisolfi, Superman & Co. Codici del cinema e del fumetto.

“[...] la narrazione a fumetti si giova di due categorie di rappresentazione: semplificazione e caratterizzazione. [...] Il primo porta genericità, dalla quale deriva universalità e dunque facile comprensione e identificazione, il secondo invece focalizza l'attenzione su pochi elementi ai quali è collegato un valore di giudizio. Non uno qualunque: un valore condiviso, perché fondato su stereotipi. pag. 44”
Giorgio E.S. Ghisolfi, Superman & Co. Codici del cinema e del fumetto.

“Barthes referred to semiology, the science of signs, in pursuing this task. He followed Ferdinand de Saussure’s claim that a sign is merely the outcome of an arbitrary relationship between a signifier (a word, picture, utterance) and a signified (a concept or mental image to which the signifier gives rise) â€� implying that the words we use have no fixed meanings in themselves. De Saussure called this ability of the sign to represent or convey meaning signification.”
Francesco Proto, Baudrillard for Architects

Charles Jencks
“…semiologists would agree is that one simply cannot speak of “meaningâ€� as if it were one thing that we can all know or share. The concept meaning is multivalent, has many meanings itselfâ€�”
Charles Jencks, Meaning in architecture;