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Limonov
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Uligani dangereux
Il libro si apre con una citazione:� Chi vuole restaurare il comunismo è senza cervello. Chi non lo rimpiange è senza cuore�: molto bella e condivisibile. Di Vladimir Putin. Carrère è spiazzato dalla domanda di Limonov “Perché scrive proprio la mia biografia?� “Perché ha avuto una vita avventurosa�, è la risposta, dopo qualche esitazione. Buona parte del sapore del libro è dovuto al confronto implicito e alla fine anche esplicito che Carrère fa con Limonov. Durante l’infanzia hanno amato gli stessi libri, Limonov è stato un bambino intelligente e istruito che ben presto ha voluto andare oltre le prospettive del suo ambiente e ci è riuscito, mettendo da parte gli scrupoli. Carrère è il figlio ben pettinato e perbene di una famosa studiosa di storia russa, che ha avuto a disposizione le migliori scuole francesi e non ha avuto la necessità di affrancarsi dal suo ambiente. Limonov ha certamente fatto tutto quello che l’autore non ha osato immaginare e probabilmente molto di più. Carrère si dedica alla scrittura di un libro sulla vita del “poeta russo che preferisce i grandi negri� (è un titolo di Limonov), però interrompe l’attività per un anno quando scopre le attività da miliziano dilettante in Transnistria. E� in effetti un hobby un po� indecente per un intellettuale, per quanto nazionalbolscevico. Un altro hobby che Carrère non si sente di avallare del tutto è quello per le donne di serie A, soprattutto se minorenni. La classificazione delle donne non è politicamente corretta, ma questo è l’ultimo problema per Limonov: del resto ciascuno ha diritto ai suoi gusti (nei limiti della legalità, of course). Il libro è interessante e ben scritto, anche se un po� troppo lungo e qualche volta un po� noioso. Limonov appare un personaggio assurdo, dotato di una certa coerenza, con pessime frequentazioni, dotato di un grande fascino personale grazie al quale si è circondato di giovani alternativi, dall’aspetto feroce e il cuore tenero, che rimpiangono il Comunismo. A guardarli nelle foto, la citazione è d’obbligo: Giovanni Lindo Ferretti,dico a te: perché ci hai abbandonati?
Il libro si apre con una citazione:� Chi vuole restaurare il comunismo è senza cervello. Chi non lo rimpiange è senza cuore�: molto bella e condivisibile. Di Vladimir Putin. Carrère è spiazzato dalla domanda di Limonov “Perché scrive proprio la mia biografia?� “Perché ha avuto una vita avventurosa�, è la risposta, dopo qualche esitazione. Buona parte del sapore del libro è dovuto al confronto implicito e alla fine anche esplicito che Carrère fa con Limonov. Durante l’infanzia hanno amato gli stessi libri, Limonov è stato un bambino intelligente e istruito che ben presto ha voluto andare oltre le prospettive del suo ambiente e ci è riuscito, mettendo da parte gli scrupoli. Carrère è il figlio ben pettinato e perbene di una famosa studiosa di storia russa, che ha avuto a disposizione le migliori scuole francesi e non ha avuto la necessità di affrancarsi dal suo ambiente. Limonov ha certamente fatto tutto quello che l’autore non ha osato immaginare e probabilmente molto di più. Carrère si dedica alla scrittura di un libro sulla vita del “poeta russo che preferisce i grandi negri� (è un titolo di Limonov), però interrompe l’attività per un anno quando scopre le attività da miliziano dilettante in Transnistria. E� in effetti un hobby un po� indecente per un intellettuale, per quanto nazionalbolscevico. Un altro hobby che Carrère non si sente di avallare del tutto è quello per le donne di serie A, soprattutto se minorenni. La classificazione delle donne non è politicamente corretta, ma questo è l’ultimo problema per Limonov: del resto ciascuno ha diritto ai suoi gusti (nei limiti della legalità, of course). Il libro è interessante e ben scritto, anche se un po� troppo lungo e qualche volta un po� noioso. Limonov appare un personaggio assurdo, dotato di una certa coerenza, con pessime frequentazioni, dotato di un grande fascino personale grazie al quale si è circondato di giovani alternativi, dall’aspetto feroce e il cuore tenero, che rimpiangono il Comunismo. A guardarli nelle foto, la citazione è d’obbligo: Giovanni Lindo Ferretti,dico a te: perché ci hai abbandonati?
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Grazia
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Nov 08, 2017 12:25PM

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