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Bestiario
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Cortazar è essenzialmente uno scrittore di racconti, nell’appendice in calce a questa raccolta fa delle interessantissime riflessioni sulla sua forma letteraria prediletta e ne fornisce una definizione perfetta e bellissima:
Il racconto è una sintesi vivente e insieme una vita sintetizzata, qualcosa come un incresparsi d'acqua dentro un bicchiere, una fugacità in una permanenza
I suoi racconti sono noti come racconti fantastici.
Ma il fantastico nell’ordinario, soprattutto contemporaneo, è un concetto che si fatica sempre a cogliere o ad accettare perchè necessità una forte sospensione dell’incredulità che non siamo mai pronti a cedere facilmente, lo straordinario tende a diventare assurdo, surreale quasi in una connotazione negativa.
Cortazar ha invece l’abilità di mistificare questo elemento straordinario confondendo il lettore, come un ladro o un prestigiatore infila il perturbante tra le righe senza che il lettore se ne accorga, disseminando di indizi fantastici le sue storie, lo fa con una tale disinvoltura da trasformare l’inspiegabile in ordinario, che poi alla fine ci si domanda ma Cortazar mi stai prendendo in giro?
La sua malia di scrittore, il suo candore da finto innocente fa apparire del tutto normale che un uomo vomiti morbidi coniglietti, come fosse un rigurgito acido dopo la peperonata, o fa apparire banalmente ovvio che si possa convivere con una tigre che si aggira per casa, l’importante è sapere in ogni momento in quale stanza l’animale si trovi, per evitare spiacevoli incontri ravvicinati
Credo che Cortazar si sia divertito alle spalle dei suoi lettori, forse si è divertito meno a scriverli perché
i suoi racconti nascono da incubi dove il processo di scrivere è un modo di esorcizzare, rifiutare le proprie creature invadenti
Ma certamente dalla lettura di Cortzar non si esce mai indenni:
Si esce come da un atto amoroso, esausti e fuori dal mondo circostante cui si fa ritorno a poco poco con uno sguardo di sorpresa di lento riconoscimento, molte volte di sollievo e tante altre di rassegnazione
Ho spesso sentito ripetere che il fastidio di leggere racconti risieda nel fatto di non riuscire a isolarli singolarmente nel ricordo finendo per confonderli tutti, credo che con Bestiario di Cortazar questo rischio non ci sia, credo che li ricorderò a lungo ma soprattutto la prossima volta che mi capiterà di mangiare un pasticcino mi premurerò di spezzarlo in due per esaminarne attentamente il ripieno, prima di portarlo alla bocca...
I miei preferiti:
Casa occupata ****
Omnibus ****
Cefalea
Lettera a una signorina a Parigi *
Circe *
Bestiario ****
Il racconto è una sintesi vivente e insieme una vita sintetizzata, qualcosa come un incresparsi d'acqua dentro un bicchiere, una fugacità in una permanenza
I suoi racconti sono noti come racconti fantastici.
Ma il fantastico nell’ordinario, soprattutto contemporaneo, è un concetto che si fatica sempre a cogliere o ad accettare perchè necessità una forte sospensione dell’incredulità che non siamo mai pronti a cedere facilmente, lo straordinario tende a diventare assurdo, surreale quasi in una connotazione negativa.
Cortazar ha invece l’abilità di mistificare questo elemento straordinario confondendo il lettore, come un ladro o un prestigiatore infila il perturbante tra le righe senza che il lettore se ne accorga, disseminando di indizi fantastici le sue storie, lo fa con una tale disinvoltura da trasformare l’inspiegabile in ordinario, che poi alla fine ci si domanda ma Cortazar mi stai prendendo in giro?
La sua malia di scrittore, il suo candore da finto innocente fa apparire del tutto normale che un uomo vomiti morbidi coniglietti, come fosse un rigurgito acido dopo la peperonata, o fa apparire banalmente ovvio che si possa convivere con una tigre che si aggira per casa, l’importante è sapere in ogni momento in quale stanza l’animale si trovi, per evitare spiacevoli incontri ravvicinati
Credo che Cortazar si sia divertito alle spalle dei suoi lettori, forse si è divertito meno a scriverli perché
i suoi racconti nascono da incubi dove il processo di scrivere è un modo di esorcizzare, rifiutare le proprie creature invadenti
Ma certamente dalla lettura di Cortzar non si esce mai indenni:
Si esce come da un atto amoroso, esausti e fuori dal mondo circostante cui si fa ritorno a poco poco con uno sguardo di sorpresa di lento riconoscimento, molte volte di sollievo e tante altre di rassegnazione
Ho spesso sentito ripetere che il fastidio di leggere racconti risieda nel fatto di non riuscire a isolarli singolarmente nel ricordo finendo per confonderli tutti, credo che con Bestiario di Cortazar questo rischio non ci sia, credo che li ricorderò a lungo ma soprattutto la prossima volta che mi capiterà di mangiare un pasticcino mi premurerò di spezzarlo in due per esaminarne attentamente il ripieno, prima di portarlo alla bocca...
I miei preferiti:
Casa occupata ****
Omnibus ****
Cefalea
Lettera a una signorina a Parigi *
Circe *
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May 12, 2019
–
Started Reading
May 13, 2019
– Shelved
May 13, 2019
– Shelved as:
ebook
May 13, 2019
– Shelved as:
letteratura-sudamericana
May 13, 2019
– Shelved as:
racconti
May 15, 2019
–
66.0%
"Quella sera i pasticcini sapevano di moka e un retrogusto stranamente salato (nella parte più lontana del sapore) come se alla fine del gusto si nascondesse una lacrima"
May 17, 2019
–
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message 1:
by
Gattalucy
(new)
May 19, 2019 01:41PM

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In realtà, dovrei creare un nuovo scaffale ( e credo che dopo questo bel commento lo farò) e chiamarlo: "vorrei ma non so" dove l'incertezza sta nel capire quanto potrei apprezzare.
:-))

In realtà, dovrei creare un nuovo scaffale ( e credo che dopo questo bel commento lo farò) e chiamarlo: "vorrei ma non so" dov..."
@Dagio è vero non so se potrebbe piacerti, ti vedo molto razionale e ancorata al mondo reale e ai suoi problemi di oggi e di ieri, magari lascia perdere :-)

@Gauss mi sono sempre tenuta lontana dal libro che segnali per fastidio epidermico al titolo che non riuscivo bene ad inquadrare, ovviamentemi sbagliavo e presto lo leggerò

Ma dai @Nood non dirmi che non ti è mai capitato di vomitare un coniglietto dopo la peperonata...


Non ho apprezzato subito Casa occupata, che è il primo racconto della raccolta, perché non ero ancora entrata nell'atmosfera narrativa d Cortazar, poi una volta metabolizzata l'ho apprezzato molto, a ritroso. Il mio preferito Lettera a una signorina a Parigi quello dei coniglietti

Dimitri purtroppo non ricordo bene l'aneddoto dei cioccolatini di Forrest Gump, pur essendo un film amatissimo...

Si probabilmente è proprio così.
Ci sono, però, delle eccezioni. Ad esempio Queneau l'ho semplicemente adorato. Ecco, se il racconto surreale è fine a se stesso, allora credo proprio non faccia al caso mio. Se, invece, ha una vena ironica ed un messaggio che , tramite il fantastico, vuole rimettere in discussione dei dogmi, beh, in quel caso lo apprezzerei... 😉
(sono stata abbastanza contorta nello spiegarmi? 😁)

Sì ora mi ricordo grazie@Dimitri !! In effetti basterebbe comprare solo Gianduiotti :-)

Si probabilmente è prop..."
Tu sei stata chiarissima, io invece devo pensare dove Cortazar si situi :)