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Bestiario
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“Ci sono uomini che in determinati momenti cessano di essere se stessi e la propria circostanza, c’� un’ora in cui si desidera essere se stessi e l’inaspettato, se stessi e il momento in cui la porta che prima e dopo dà sull’ingresso si socchiude lentamente per lasciarci vedere il prato dove nitrisce l’unicorno� (Julio Cortazar)
Casa occupata ****
Lettera a una signorina a Parigi ****
Lontana **
Omnibus ***
Cefalea
Circe ***
Le porte del cielo ****
Bestiario ****
In questi racconti l’inserimento del fantastico nel quotidiano avviene con particolari così realistici che il fantastico, in un crescendo di tensione e intensità, diventa più reale del reale. Come scrive Cortazar, “� necessario che l’eccezionale diventi anch’esso regola senza soppiantare le strutture ordinarie fra le quali è inserito�. E l’invenzione di tigri e mancuspie � accettata con naturalezza dai personaggi dei racconti � ha il potere di concentrare inizialmente la mia attenzione sulla descrizione del non visto, sviandomi dal non detto.
Il mio preferito è “Cefalea�, con una situazione di alienazione e disagio che può riguardare tutti. Incipit spettacolare.
Curiamo le mancuspie fino ad abbastanza tardi, adesso con il caldo dell’estate sono piene di capricci e di scatti improvvisi, le meno sviluppate richiedono alimentazione speciale e portiamo loro avena al malto in grandi zuppiere di maiolica; le adulte stanno cambiando il pelo del dorso per cui è necessario tenerle separate, metter loro una gualdrappa e stare attenti che non si uniscano la notte con le mancuspie che dormono nelle gabbie e ricevono il cibo ogni otto ore.
Non ci sentiamo bene. Tutto è iniziato fin da questa mattina, forse a causa del vento caldo che soffiava all’alba, prima che nascesse questo sole infuocato che ha battuto sulla casa tutto il giorno. Facciamo fatica ad attendere agli animali ammalati � come ogni giorno, alle undici � e, dopo la siesta, a controllare i neonati. Ci sembra sempre più faticoso muoverci, continuare con la solita routine; sospettiamo che una sola notte di disattenzione possa essere funesta per le mancuspie, la rovina irreparabile della nostra vita. E così ci muoviamo senza riflettere, compiendo uno dopo l’altro i gesti che l’abitudine scagliona nel tempo, sostando appena per mangiare o per guardarci nello specchio che duplica la camera da letto. Di notte ci buttiamo di schianto sul letto, e la tendenza a lavarci i denti prima di dormire cede alla fatica, riesce appena a essere sostituita da un gesto verso la lampada o le medicine. Fuori si ode l’andirivieni circolare delle mancuspie adulte.
Casa occupata ****
Lettera a una signorina a Parigi ****
Lontana **
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Cefalea
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In questi racconti l’inserimento del fantastico nel quotidiano avviene con particolari così realistici che il fantastico, in un crescendo di tensione e intensità, diventa più reale del reale. Come scrive Cortazar, “� necessario che l’eccezionale diventi anch’esso regola senza soppiantare le strutture ordinarie fra le quali è inserito�. E l’invenzione di tigri e mancuspie � accettata con naturalezza dai personaggi dei racconti � ha il potere di concentrare inizialmente la mia attenzione sulla descrizione del non visto, sviandomi dal non detto.
Il mio preferito è “Cefalea�, con una situazione di alienazione e disagio che può riguardare tutti. Incipit spettacolare.
Curiamo le mancuspie fino ad abbastanza tardi, adesso con il caldo dell’estate sono piene di capricci e di scatti improvvisi, le meno sviluppate richiedono alimentazione speciale e portiamo loro avena al malto in grandi zuppiere di maiolica; le adulte stanno cambiando il pelo del dorso per cui è necessario tenerle separate, metter loro una gualdrappa e stare attenti che non si uniscano la notte con le mancuspie che dormono nelle gabbie e ricevono il cibo ogni otto ore.
Non ci sentiamo bene. Tutto è iniziato fin da questa mattina, forse a causa del vento caldo che soffiava all’alba, prima che nascesse questo sole infuocato che ha battuto sulla casa tutto il giorno. Facciamo fatica ad attendere agli animali ammalati � come ogni giorno, alle undici � e, dopo la siesta, a controllare i neonati. Ci sembra sempre più faticoso muoverci, continuare con la solita routine; sospettiamo che una sola notte di disattenzione possa essere funesta per le mancuspie, la rovina irreparabile della nostra vita. E così ci muoviamo senza riflettere, compiendo uno dopo l’altro i gesti che l’abitudine scagliona nel tempo, sostando appena per mangiare o per guardarci nello specchio che duplica la camera da letto. Di notte ci buttiamo di schianto sul letto, e la tendenza a lavarci i denti prima di dormire cede alla fatica, riesce appena a essere sostituita da un gesto verso la lampada o le medicine. Fuori si ode l’andirivieni circolare delle mancuspie adulte.
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Bestiario.
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December 16, 2019
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December 16, 2019
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April 18, 2020
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April 23, 2020
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