Oooh! Fermate tutto! Questo libro è entrato a gamba tesa nei libri più belli letti negli ultimi anni e nessuno ne parla, in pochissimi lo conoscono. COooh! Fermate tutto! Questo libro è entrato a gamba tesa nei libri più belli letti negli ultimi anni e nessuno ne parla, in pochissimi lo conoscono. Com'è possibile?
Sei una bestia Viskovitz è un'opera difficile da classificare. È un romanzo, ma strutturato come fosse una raccolta di racconti, dove in ogni capitolo ritroviamo il nostro protagonista Viskovitz, insieme ai suoi comprimari, sempre in una diversa forma animale e alle prese con nuovi problemi, animalistici e non solo. Sfruttando le sue conoscenze biologiche, Boffa, usa questo espediente per sviscerare in ogni racconto un differente aspetto dell'essere umano: l'amore, la passione, la famiglia, la vanità, l'egoismo, l'ambizione, la morte... In poco meno di 200 pagine percorriamo una vita intera attraverso molteplici "bestie", il tutto accompagnato da un umorismo pungente e sagace capace di far riflettere.
Mi rendo conto di averlo descritto malissimo, ma come si fa a descrivere un libro impossibile? Fatevi un favore e leggetelo. ❤️...more
Horrorstor è il classico libro che quando lo si vede in libreria non può lasciare indifferenti, ma che una volta letto si rivela effettivamente tutto Horrorstor è il classico libro che quando lo si vede in libreria non può lasciare indifferenti, ma che una volta letto si rivela effettivamente tutto fumo e niente arrosto, e qui di fumo ce n'è in abbondanza! Dalla copertina che richiama un vero e proprio catalogo Ikea, all'impaginazione, alle illustrazioni dei mobili con descrizioni sempre più inquietanti e fantasiose. In poche parole una vera gioia per gli occhi, ma dallo stile di scrittura ancora troppo acerbo e banale per poter essere davvero un buon romanzo. Per tutta la lettura mi sono chiesta se l'intenzione fosse quella di spaventare o divertire il lettore (i protagonisti sono troppo scemi per poter essere presi sul serio), fatto sta che non riesce in nessuno dei due casi. Un vero peccato anche se all'autore tutto gli si può dire tranne che non abbia fantasia....more
Simpaticissimo compendio di suggerimenti alla sopravvivenza per situazioni potenzialmente realistiche, ma dai risvolti spesso grotteschi. La genialitàSimpaticissimo compendio di suggerimenti alla sopravvivenza per situazioni potenzialmente realistiche, ma dai risvolti spesso grotteschi. La genialità è tutta qui: riuscire ad unire i due mondi senza farlo sembrare una barzelletta, ma anzi lasciando diversi spunti di riflessione mentre ci si fa una sana risata.
"I mass media prima ci hanno convinto che l'immaginario fosse reale, e ora ci stanno convincendo che il reale sia immaginario, e tanta più realtà gli schermi televisivi ci mostrano, tanto più cinematografico diventa il mondo di tutti i giorni. Sino a che, come volevano alcuno filosofi, penseremo di essere soli al mondo, e che tutto il resto sia il film che Dio o un genio maligno ci proietta davanti agli occhi."...more
Interessante excursus su alcuni "geni" che hanno rivoluzionato la scienza. Per chi ha già ascoltato il podcast "storie brutte sulla scienza" non aggiuInteressante excursus su alcuni "geni" che hanno rivoluzionato la scienza. Per chi ha già ascoltato il podcast "storie brutte sulla scienza" non aggiunge nulla di nuovo, anzi mancano alcune grandi menti come Spallanzani o Marie Curie, ma è sempre uno spasso leggere Barbascura X. Inoltre resto dell'idea che Darwin con la sua mania per gli animaletti buffi mi inquieta non poco. Forse era meglio non saperle certe sue curiosità...
Ho iniziato questo libro con zero aspettative, non avevo neanche fatto caso che l'autore fosse quello di "Io sono leggenda" (di cui ora dovrò obbligatHo iniziato questo libro con zero aspettative, non avevo neanche fatto caso che l'autore fosse quello di "Io sono leggenda" (di cui ora dovrò obbligatoriamente recuperare anche il libro). Perciò non avendo nessun pregiudizio mi aspettavo di leggere una semplice storia di fantascienza, invece mi sono ritrovata tra le mani un'opera molto più intima e toccante.
Scott, dopo un incidente in barca, scopre di essere affetto da una strana malattia che lo fa rimpicciolire di tre millimetri ogni giorno. Inizia così una vera e propria lotta contro il tempo per trovare una cura. È un omone altro più di un metro e ottanta, ma cosa accadrà quando raggiungerà il millimetro zero? In concomitanza alla perdita di altezza Scott inizia a perdere anche il controllo di sé stesso, della sua vita e della sua famiglia, ma mai, anche se ogni tanto vacilla, la speranza e la voglia di vivere. Questo neanche quando è alto solo pochi centimetri ed è ormai confinato nella sua stessa cantina, cercando di sopravvivere con briciole di pane e gocce d'acqua raccolte dal vecchio scaldabagno; lottando contro un ragno, giorno dopo giorno sempre più gigante, che vive lì. Non perde questa sua voglia di vivere neanche quando raggiunge i tre millimetri e le speranze dovrebbero ormai essere morte e sepolte.
La cosa che mi è piaciuta di più è stata la caratterizzazione di Scott: un uomo semplice che non brilla per nessuna dote particolare. Questo rende il nostro protagonista molto più umano e reale, chiunque potrebbe essere Scott. Volendo, si potrebbe interpretare il tutto come la metafora di una malattia, una di quelle invalidanti e incurabili; e di come, checchè ne pensi il resto del mondo, non perdere la propria identità di essere umano.
In sintesi il libro si è rivelato una vera sorpresa, scorrevole e con un finale perfetto; ma ciò non toglie che sono stata trascinata in un vortice d'ansia e paura per tutta la lettura. Se avete la fobia degli insetti, in particolar modo dei ragni, non leggetelo prima di andare a dormire....more
Spensierato, divertente, satirico e allo stesso tempo un pizzico malinconico. Quando si vuol passare qualche ora in ottima compagnia J. K. Jerome è semSpensierato, divertente, satirico e allo stesso tempo un pizzico malinconico. Quando si vuol passare qualche ora in ottima compagnia J. K. Jerome è sempre una garanzia.
"Se vi accontentate di cento, cominciate a insistere per avere mille; se comincerete col chiedere cento, otterrete soltanto dieci. Il povero Jean Jacques Rousseau si procurò tanti dolori proprio per non aver seguito questo semplice piano. Aveva stabilito che il massimo della felicità terrestre consisteva in un orticello, una donna amabile e una mucca, e non giunse mai nemmeno a sfiorarli. Arrivò fino all'orticello, ma la donna non era amabile e si portò dietro la propria madre: in compenso la mucca non c'era."...more
"Sto pensando di finirla qui" è uno di quei libri che vanno letti conoscendo il meno possibile della trama. Come fortunatamente ho fatto io che, dopo "Sto pensando di finirla qui" è uno di quei libri che vanno letti conoscendo il meno possibile della trama. Come fortunatamente ho fatto io che, dopo aver visto mezzo trailer del film di Netflix (l'ho letteralmente interrotto a metà per evitare troppi spoiler), ho iniziato il romanzo a scatola chiusa. Questo perché è un libro talmente breve, e allo stesso tempo pieno di suspance e introspezione, che qualsiasi informazione potrebbe rovinare l'esperienza di lettura.
Dico solo che ero talmente presa dalla storia e dalla voglia di capirci qualcosa che ho finito di leggerlo alle tre di notte, e in piena paranoia mi sono dovuta alzare per controllare che tutte le porte e finestre di casa fossero ben chiuse. Non sono un'esperta del genere thriller, ma non mi era mai successo che un libro riuscisse a mandarmi così in tilt.
Interessante quanto il suo precedente lavoro, qui la Mautino prende in esame tutto quello che era rimasto fuori da "Il trucco c'è e si vede", possiamoInteressante quanto il suo precedente lavoro, qui la Mautino prende in esame tutto quello che era rimasto fuori da "Il trucco c'è e si vede", possiamo infatti dire che i due libri si completano a vicenda.
Appassionanti i capitoli dedicati al make-up (ovviamente ignoravo completamente la chimica che si nasconde dietro un rossetto o un fondotinta), ma ancora più interessanti sono quelli sugli studi della tanto rinomata vitamina D, i prodotti BIO e le creme solari. False credenze e pubblicità ingannevoli la fanno ancora da padroni, ma per fortuna esistono divulgatori scientifici che riescono a fare un minimo di chiarezza....more
Che bello quando scopro per caso dei libri che si rivelano poi delle piccole perle, come questo breve saggio sulla cosmetica e non solo. In poche pagiChe bello quando scopro per caso dei libri che si rivelano poi delle piccole perle, come questo breve saggio sulla cosmetica e non solo. In poche pagine l'autrice mette a nudo, almeno in parte, quello che si nasconde dietro al marketing e alle normative delle tante creme e lozioni in commercio. Prodotti arricchiti di avocado, germe di grano, papaya del Perù, acqua vulcanica, tutto molto bello, ma esattamente che sono, cosa fanno? Quasi mai nulla e non lo dice la Mautino, ma la chimica. Ho adorato le spiegazioni dello "scientifichese", del "naturalese" e "salutese", spiegazioni che non mi faranno più vedere uno shampoo, o una crema, nello stesso modo....more
Yeong-hye fa un sogno e da quel momento decide di non voler più mangiare carne, una scelta di vita come un'altra potremmo pensare, ma alla quale invecYeong-hye fa un sogno e da quel momento decide di non voler più mangiare carne, una scelta di vita come un'altra potremmo pensare, ma alla quale invece nessuno vuole dare credito, sentendosi quasi minacciati. Inizia così La Vegetariana, un romanzo dal titolo decisamente fuorviante, in quanto il vegetarianesimo è solo un pretesto che Han Kang usa per raccontare una storia di abuso e violenza. Quanto è importante omologarsi nella società? E quanto essere se stessi?
La scrittura della Kang è poetica, visionaria e, quando necessario, spietatamente cruda. Ho avvertito per gran parte del romanzo una sensazione di malessere dovuta all'incessante violenza mentale a cui la protagonista, e chi la circonda, sono sottoposti. Tutti in un modo o nell'altro sono insoddisfatti, nessuno è escluso.
Molti ci hanno visto una denuncia sociale, e nel malore della protagonista un istigazione al suicidio, io personalmente penso che Yeong-hye lasciata a sé stessa se la stava cavando più che bene. Nella parte centrale aveva addirittura ripreso peso e conduceva una vita per i suoi standard abbastanza normale. Sono state le incessanti voglie di "guarire" le sue stranezze che l'hanno portata al mal di vivere. Come diceva Sartre: l'inferno sono gli altri.
È sicuramente un libro strano e contorto, dove le domande non trovano quasi mai una risposta, ma mi è piaciuto e sicuramente leggerò altro di quest'autrice davvero sorprendente.
Ps. Anche se il vegetarianesimo qui è solo di facciata, posso affermare di essermi sentita rivolgere le stesse, se non peggiori, accuse e domande da quando io stessa lo sono diventata. Se avete empatizzato con sta povera ragazza, fatelo anche con noi poveri mangiatori di piante e non rompete er ca', grazie. ...more
Sono piccoli problemi di cuore nati da un'amicizia che profuma d'amore Sono piccoli problemi di cuore dove un potere rubato è qualcosa di più Fa annoiaSono piccoli problemi di cuore nati da un'amicizia che profuma d'amore Sono piccoli problemi di cuore dove un potere rubato è qualcosa di più Fa annoiare, sbadigliare, bisbigliare stancamente "non ce la faccio più!"
Scusate il delirio, ma 300 e rotte pagine di problemi amorosi e nulla cosmico sono state difficili da digerire. Avevo sentito che la parte centrale era lenta e noiosetta, però non immaginavo che questo periodo temporale andasse dal quinto capitolo al penultimo! Fortunatamente il finale risolleva un po' lo spirito, ma non basta a fare alzare anche il mio voto....more
Probabilmente solo Ammaniti poteva scrivere un libro post-apocalittico ambientato in Italia e non farlo somigliare ad una puntata del collegio con mazProbabilmente solo Ammaniti poteva scrivere un libro post-apocalittico ambientato in Italia e non farlo somigliare ad una puntata del collegio con mazze e forconi. Ho conosciuto l'autore con "Che la festa cominci", opera grottesca e fuori di testa che ho amato da impazzire; e l'ho riscoperto qui in chiave decisamente più seria e drammatica, a volte macabra, ma soprattutto mai banale. Mi è piaciuto tantissimo il rapporto tra Anna, suo fratello e i vari personaggi che ruotano attorno a lei, semplice e realistico; senza inutili fronzoli che protagonisti così giovani potrebbero facilmente ispirare. Mi ha ricordato a tratti "Il signore delle mosche", inevitabile se pensiamo a dei bambini lasciati allo sbando.
Ora però voglio lo spin off su Patrizio e il libro dei criceti. Ammaniti credo in te!
Ma gli hai chiesto quando se ne va? � Deve finire il romanzo. Laura tagliò uno spicchio di crostata e lo offrí all’ex marito. � Si può sapere almeno di che minchia parla questo romanzo? � Sta riscrivendo la storia del mondo immaginando che gli esseri umani siano dei grossi criceti. Le due donne lo fissavano in attesa. Il meccanico addentò la crostata: � Ha appena finito la preistoria.
Nonostante l'amore viscerale per i primi due libri della serie, sono rimasta in parte delusa da questo terzo e ultimo capitolo, purtroppo non mi ha enNonostante l'amore viscerale per i primi due libri della serie, sono rimasta in parte delusa da questo terzo e ultimo capitolo, purtroppo non mi ha entusiasmata come avrei voluto. Colpa sicuramente di alcuni "capitoli spiegone" (capitoli che non avrei dovuto leggere prima di andare a dormire visto l'effetto soporifero), ma dopo la pausa del secondo volume mi aspettavo un ritmo più incalzante, cosa che avviene davvero solo nel finale e che chiude il tutto in maniera anche troppo veloce.
Tutti i nodi vengono al pettine, tutto, o quasi, ci viene svelato e finalmente anche la narrazione trova un senso e un perché (Jemisin sei una furbacchiona!). Ma il vero pilastro, quello che ti invoglia a continuare, sono i personaggi. Granitici nella loro caratterizzazione. Se li ami vorresti solo abbracciarli e dirgli che andrà tutto bene, se li odi sogni solo di prenderli a schiaffi. Ho provato entrambe le sensazioni per tutta la lettura, non si trova mica tutti i giorni questo connubio di sensazioni!
Giunta alla fine devo ammettere di non averci capito poi molto della trama principale. L'autore invece di affidare la narrazione ai personaggi, che reGiunta alla fine devo ammettere di non averci capito poi molto della trama principale. L'autore invece di affidare la narrazione ai personaggi, che restano spesso muti e abbozzati, preferisce usare gli sfondi e le architetture claustofobiche. Un vero e proprio maestro nel rendere le cose più criptiche del necessario. In pratica mi toccherà rileggerlo almeno un paio di volte per raccapezzarci qualcosa. Però cavolo che atmosfera! Devo recuperare altri lavori di Tsutomu Nihei.