"l sogno di quella notte era ancora troppo vivido. Sentiva il sapore dell'aria gelida e il freddo sulla pelle mentre, nel magico crepuscolo bluastro d"l sogno di quella notte era ancora troppo vivido. Sentiva il sapore dell'aria gelida e il freddo sulla pelle mentre, nel magico crepuscolo bluastro dell'inverno, apriva il cancello di Villa Ventosa e rivedeva il giardino com'era un tempo".
Villa Ventosa è una grande dimora di campagna in cui vive la signora Lilith Collet, un'eccentrica signora che riversa sul giardino le sue frustrazioni sradicando siepi, piante e fiori, che un tempo lo impreziosivano, per "fare pulizia". Il parco era il luogo in cui le tre figlie e il figlio hanno trascorso i momenti più belli della loro infanzia e quando Barbara (una delle figlie) incontra un misterioso cameriere e decide di sposarlo vuole farlo nel grande parco di villa Ventosa. La signora Collet, che vive con disagio il ruolo di madre, le nega il consenso. A questo punto iniziano una serie di vicende, inganni ed equivoci che coinvolgono tutti i membri della famiglia. Casper, il compagno di William, si adopererà in ogni modo affinchè il matrimonio si svolga in quel giardino, che resta l'elemento costantemente presente in tutto il romanzo.
Un libro che ho scoperto per caso e che non mi ha appassionato subito, ma continuando nella lettura il ritmo si è fatto incalzante e l'ironia di Anna Fine ha finito per appassionarmi. Il matrimonio di Barbara è l'evento scatenante che porta alla luce il fastidio, quasi il disprezzo, della signora Collet per la vita familiare. I rapporti logori tra madre e figli sono raccontate con intelligente leggerezza; i comportamenti sleali e immorali sono raccontati con uno straordinario sense of humor. Il romanzo ha una trama ricca di colpi di scena e personaggi sorprendenti. La prosa, a mio parere, non è molto fluida ma in generale è stata una lettura piacevole....more
"Ufficialmente la Repubblica democratica tedesca rispettava le istituzioni della democrazia. C'eramo procuratori distrettuali, il cui lavoro era ammin"Ufficialmente la Repubblica democratica tedesca rispettava le istituzioni della democrazia. C'eramo procuratori distrettuali, il cui lavoro era amministrare la giustizia, e avvocati, il cui lavoro era rappresentare i clienti, e i giudici, il cui lavoro era formulare giudizi. C'eramo, almeno sulla carta, altri partiti politici oltre al Partito di unità socialista. Ma in realtà c'erano solo il Partito, e il suo strumento, la Stasi. I giudici spesso ricevevano istruzioni dalla Stasi, che a sua volta le riveva dal Partito - fino all'esito del giudizio e alla durata della pena. La commessione tra Partito, Stasi e giustizia andava dal basso verso l'alto: la Stasi, in concorso con i presidi delle scuole, reclutava gli studenti ubbidienti con una propensione appropriatamente leale allo studio del diritto. (...) Non c'era spazio perchè una persona potesse difendersi dallo swtato perchè tutti gli avvocati difensori e tutti i giudici ne facevano parte."
L'autrice, di origini australiane, si trasferisce in Germania qualche anno dopo la caduta del muro. Lavora in un'emittente televisiva e, a seguito di una lettera ricevuta, inizia ad incontrare una serie di persone che erano vissute nella Berlino Est per approfondire quel punto di vista quasi assente. Durante tutto il libro sono molte le vicende raccontate. Ne esce fuori un mosaico il cui disegno è quello di una nazione di cui il partito, attraverso la Stasi, aveva il pieno ed assoluto controllo. Uno stato in cui se non eri della "Ditta" eri un pericolo. All'interno di questo grande mosaico, ci sono le tessere rappresentate dalle storie dei "perseguitati", dei "controllori"; ci sono i luoghi degli interrogatori e delle detenzioni. Sono storie di persone in carne ed ossa, sono luoghi che prima del 1989 erano delle macchie bianche sulle cartine, non esistevano. Il mosaico ora è distrutto e questo libro tenta di ricomporlo così come le donne del puzzle continuano con pazienza a ricomporre i documenti dei fascicoli distrutti dalla Stasi per permettere ai "nemici" di avere qualche risposta. Al termine della lettura non saprei dire se si tratta di un saggio, di un'ichiesta o di un romanzo. Di certo le storie sono reali e rappresentano uno spaccato della Germania Est e della vita sonno una sorveglianza strettissima. I personaggi sono uomini e donne comuni, uomini e donne appartenenti alla Stasi e informatori. Nei racconti vengono sfiorate persone importanti (dal capo della Stasi a Honecker). Come in ogni vicenda umana i confini sono sfocati, è difficile dare un giudizio di condanna sulle singole persone che sono parte di un sistema così rigido da lasciare poco scampo alle scelte individuali. L'autrice è brava a rendere scorrevole la narrazione con una prosa ricca di descrizioni e dialoghi. In definitiva credo sia un libro interessante che mette in luce il punto di vista di chi ha vissuto nella Stasiland (titolo originale del libro)....more
“Così la complessa struttura della città sorge da un discorso i cui termini di riferimento possono sembrare scarsi. Forse è esattamente come le leggi “Così la complessa struttura della città sorge da un discorso i cui termini di riferimento possono sembrare scarsi. Forse è esattamente come le leggi che regolano ul destino dei singoli uomini; vi è in ogni biografia motivo sufficiente di interesse sebbene ogni biografia sia comorsa tra la nascita e la morte�
"Nella mia interpretazione, il mestiere dell'urbanista è nato per rispondere alla necesità di tutelare, nell'organizzazione delle città , alcuni intere"Nella mia interpretazione, il mestiere dell'urbanista è nato per rispondere alla necesità di tutelare, nell'organizzazione delle città , alcuni interessi collettivi di cui la logica del mercato era incapace di tenere conto. (...) Poichè i saperi e i mestieri dell'urbanista sono un ventaglio molto ampio, il terreno di lavoro è essenzialmente interdisciplinare. Dai contributi degli esperti delle loro discipline (storici, giuristi, economisti, sociologi, naturalisti, geologi ecc) l'urbanista deve trarre ciò che serve a sorreggere le decisioni che spoettano al politico. Eglio è perciò in qualche modo la cerniera tra le varie competenze e il governo. Non ha autonomia rispetto alle decisioni, poichè queste, in un regime democratico, spettano a chi rappresenta la collettività , all'eletto (il politico). Ma il politico può guidarla, indirizzarla, orientarne i comportamenti, oppure può subire le pressioni, trasformarsi da timoniere a mosca cocchiera. Può succedere (ed è quello che accade nei nostri anni) che il politico assuma come valori da privilegiare non quelli di interesse collettivo e dell'equilibrio tra persone e società , ma quelli dell'individualismoliberato da ogni regola volta a garantire il perseguimento di interessi generali. In una simile situazione all'urnìbanista si aprono due scenari: rimanere fedele ai principi propri del suo ruolo sociale, e allora in conflitto con quella politica che si è piegata ai venti dominanti; oppure piegarsi anche lui."
Nipote di Armando Diaz, discendente di una famiglia della ricca borghesia, Salzano, durante il suo percorso di studi, si avvicina agli ideali progressisti. Durante tutta la sua vita è inscindibile l'attività professionale e di ricerca, con l'attivismo politico. Ricoprirà ruoli elettivi al comune di Roma, di Venezia, alla regione Veneto; e ruoli tecnici presso diversi istituti ed enti. La sua vita viene ripercorsa e queste due anime diventa indistinguibili dato che esso stesso attribuisce al ruolo di urbanista una valenza militante in difesa degli interessi della collettività .
Salzano è una figura ricorrente, per me. Ne sentivo parlare positivamente fin da ragazzino in quanto ha redatto il primo piano regolatore della mia cittadina (1970) e la variante (1990). Quello stesso piano Regolatore l'ho studiato all'università come esempio positivo. Qualche anno fa l'ho ascoltato in un convegno e ho iniziato a frequantare, di tanto in tanto, il suo sito (eddyburg). Questa buigrafia rispecchia a pieno la sua personalità di urbanista militante. In fondo, l'urbanistica è nata e si è sviluppata con una chiara connotazione e poi pian piano, come raccontato nel libro, ha ceduto il passo ad altri interessei (quelli dell'economia e della speculazione) così come accaduto in altri ambiti. Pur non essendo appassionato di biografie mi sono appassionato nella lettura. i fatti personali, eccetto il prologo, sono molto sullo sfondo. Vi è invece il racconto del suo ruolo nel dibattito pubblico, contestualizzato e riccodi riferimenti. La sua vita appare come una parabola ed esso stesso non nasconde la sconfitta sua e dei suoi ideali (non utilizzo la parola ideali a caso dato che esso fa coincidere la cancellazione degli ideali con il momento in cui la politica smette di programmare sul lungo periodo e inizia ad amministrare il presente). Comunque la si pensi è un volume interessante che definire biografia è riduttivo in quanto si avvicina molto al saggio. Non è ul volume specialistico, è scoprrevole e appassionante. Salzano è morto da pochi mesi e il fatto che proprio in quel periodo si sia sviluppato il movimento “Fridays for Future� mi è parso un ideale passaggio di testimone....more
"Da principio, l'ammutinamento di quei ricchi professionisti contro lo stabile che avevano collettivamente acquistato non era diverso dalle dozziend i"Da principio, l'ammutinamento di quei ricchi professionisti contro lo stabile che avevano collettivamente acquistato non era diverso dalle dozziend iriveolte di inquilini di classe operaia contro le torri dell'edilizia popolare, episodi ben documentati che si erano verificati con frequenza nel dopoguerra. Ma, anche agli inizi, Royal aveva scoperto di reagire agli atti di vandalismo contro il grattacielo come a offese personali. Il disfacimento dell'edificio in quanto struttura sociale era per lui una ribellione nei suoi confronti, al punto che nei primi giorni che erano seguiti alla morte del gioielliere si era aspettato un'aggressione. In seguito, però, la rovina del grattacielo cominciò a rafforzare la sua volontà di reagire. Le prove a cui era sottoposto l'edificio che aveva collaborato a progettare erano prove anche per lui. Royal era convinto che la chiave per assicurare a quegli enormi palazzi il successo che non riuscivano a conseguire fosse una qualche forma rigida di organizzazione gerarchica."
Un enorme palazzo di 45 piani abitato da migliaia di persone. Una città , potremmo dire, dato che all'interno vi sono servizi di ogni genere, dal parrucchiere, al supermercato, alla scuola, alla piscina al parco per bambini sul tetto. Chi lo abita fa parte della borghesia e man mano che si sale, cambia la stratigrafia sociale. L'attico è abitato da Royal, uno dei progettisti dello stabile. Il romanzo racconta di come con il passare del tempo, questa che appare come una macchina perfetta, si rivela un amplificatore di paure, angosce, tensioni e antipatie. Con il passare del tempo si acuiscono quelli che inizialmente appaiono semplici liti tra vicini; si formano bande accomunate da interessi e stato sociale; gli screzi diventano vewri e propri scontri armati. Tutto questo porta un graduale aumento del degrado e delle condizioni. Come in un turbine senza uscita le scorribande diventano sempre più pesanti fino a arrivare ad atti di vera follia.
Ho iniziato a leggere questo romanzo, il mio primo libro di Ballard, con grandi aspettative che, in larga parte, sono andate deluse. Se il tema mi sembrava molto interessante (non solo come lettore ma anche come progettista), la narrazione e la trama mi sono parsi mediocri. Forse per via dell'eccessiva esasperazione di vicende e toni, la storia non mi ha coinvolto. I personaggi, alcuni dei quali interessanti, non hanno creato una minima empatia in grado di farmi immedesimare. Alcune spiegazioni mi sono sembrate ridondanti, più mirate a giustificare alcune assurdità che utili ai fini stessi della narrazione (questo più che farti immergere nella storia mi riportava alla realtà ). Per farla breve l'impressione è stata di leggere un romanzo di Saramago (che adoro) scritto molto peggio....more
“Adesso, e mi ha guardato al di sopra di quegli occhiali con quel suo sgardo, mi aspetto semplicemente che tu mi baci come orima. È un’aspettativa esa“Adesso, e mi ha guardato al di sopra di quegli occhiali con quel suo sgardo, mi aspetto semplicemente che tu mi baci come orima. È un’aspettativa esagerata? Un eroe hollywoodiano si sarebbe alzato e se ne sarebbe andato a questo ounto, dimostrando in tal modo la sua superiorità moralesugli altri personaggi del filme manifestando oltre ogni dubbio di aver vissuto un mutamento: dall’adolescenza alla maturità . Dall’irresponsabilità alla responsabilità . Dal fannullone che vive ai margini della società al magnate di successo. Ma io sono comunque troppo basso per diventare un eroe hollywoodiano. Volevo assaggiare di nuovo la vaniglia delle sue labbra�.
Quattro amici, diversissimi tra loro ma molto affiatati, durante i mondiali del 1998 decidono di scrivere su dei biglietti dei desideri che vorrebbero si realizzassero entro i successivi mondiali. Questi bigliettini saranno aperti solo ai successivi mondiali. Da qui parte la storia che segue percorsi inaspettati e tortuosi. Le vite dei quattro amici si intrecciano, si allontanano e si riavvicinano. Nonostante le personalità e gli interessi diversi, nonistante le difficoltà e le divergenze, un filo legherà sempre le loro vite. È un libro crudo e profondo, dove uno dei protagonisti è il narratore. I sentimenti e gli stati d’animo, a volte contrastanti, vengono descritti con grande efficacia attraverso una prosa suggestiva. Un filo di ironia, a volte cinismo, rendono la lettura piacevole e scorrevole. Devo ammattere che alcune parti mi sono risultate un po� “lente�, ma il finale l’ho trovato geniale e inaspettato. Da leggere....more
"E' ora di andare", disse il marito. "Scendi, ti raggiungo", rispose lei con voce alterata. Lui obbedì lasciandola sola. La signora Michaud entrò nella "E' ora di andare", disse il marito. "Scendi, ti raggiungo", rispose lei con voce alterata. Lui obbedì lasciandola sola. La signora Michaud entrò nella camera di Jean-Marie. Tutto era silenzioso, buio, funebre dietro le imposte chiuse. Si inginocchiò un istante accanto al letto, disse a voce alta: "Mio Dio, proteggilo", poi chiuse la porta e scese. Suo marito la aspettava sulla scala. L'attirò a se e, senza una parola, l'abbracciò con forza, con così tanta forza che lei si lasciò sfuggire un gridolino di dolore.
"Non credo che ci siano leggi nei sentimenti," ha detto Manuela. Riuscivo a sentire la fatica che le costava tradurre i suoi pensieri in parole: e la "Non credo che ci siano leggi nei sentimenti," ha detto Manuela. Riuscivo a sentire la fatica che le costava tradurre i suoi pensieri in parole: e la perdita di colore che c'era in ogni traduzione. Ha detto "Ma è una specie di arco, no? Può essere tondo o lungo o basso o stretto e alto come una porta, e magari proma ancora che tu incontri qualcuno hai già dentro di te l'inizio di una curva e lo senti e non capisci cosa sia. Poi ci sei copra e fino a un certo punto ti sembra di salire e salire soltanto, e ti fermi e sei in alto e ti sembra che possa durare così per sempre e non ti rendi conto che stai già cominciando a scendere verso terra di nuovo".
Leo è un fotografo divorziato e si trova a dover coprire il cugino, sposato, invaghito di una giovane concertista, Manuela. A seguito di un incontro fortuito tra Leo e Manuela in loro rapporto si fa sempre più intenso e Leo si trova a dover gestire la difficile situazione con il cugino, con una ragazza con cui si vedeva precedentemente e con Manuela. I due hanno un un rapporto complicato; la ragazza ha un carattere complesso, forgiato da trascorsi complicati che tornano ad affacciarsi come dei fantasmi.
De Carlo è riuscito a scrivere un romanzo ricco di tensione emotiva. Sono stato travolto dall'intensità dei personaggi, dei dialoghi, delle azioni che non lasciano un attimo di tregua. La trama non è particolarmente originale ma questo non toglie nulla al piacere della lettura, anzi, forse lo aumenta in quanto ci si lascia trasportare come in un fiume, ci si abbandona da una storia densa e comunque non priva di colpi di scena. I personaggi sono intensi ed empatici. L'ambientazione nell'Italia di tangentopoli, dei telefono fissi e cabine telefoniche è l'unica cosa che rende il romanzo non proprio attuale....more
"- Vedete, monsieur Verne, quello che il mio amico Lucien voleva dire è che ci avete fatto aspettare troppo, e le nostre speranze in un mondo d'eguali"- Vedete, monsieur Verne, quello che il mio amico Lucien voleva dire è che ci avete fatto aspettare troppo, e le nostre speranze in un mondo d'eguali si sono, come dire?, un po' assopite. È vero che la speranza è sempre l'ultima a morire, ma nel frattempo bisogna pur campare. Ed è meglio campare bene. Quindi, al punto in cui siamo è più facile agire per denaro che per passione. Questo offre maggiori garanzie anche per voi, tra l'altro. Un mercenario non può disilludersi, perchè non ha illusioni. Non potrete mai deluderci, ci ha già pensato Stalin. Quello che io e il mio amico faremo lo faremo solo per soldi. Ci tenevamo a precisarlo."
Un barista amante della moglie del segretario del partito; Luky Luciano; Cary Grant; il generale Tito, i servizi segreti inglesi e il KGB. Sono solo alcuni dei personaggi che popolano questo romanzo ambientato negli anni '50. Sullo sfondo c'è la rossa bologna, il territorio libero di Trieste, la Jugoslavia, Napoli e la Francia. I personaggi, i luoghi, le vicende sono tante e difficilmente sintetizzabili. Ma la prosa è stupenda. Sembra come seguire dalle tante sorgenti tutti gli affluenti che pian piano convergono in un unico grande fiume. E così come un fiume scorre adattandosi al paesaggio e ai dislivelli, la trama di questo rimanzo si piega e aderisce alle vicende diquel momento storico. Anche questa volta sono rimasto piacevolmente colpito dalla bravura del collettivo Wu Ming. Non è semplice rendere così accattivante un romanzo di oltre 650 pagine. ...more
James, il protagonista di questo romanzo, è un ragazzo alla ricerca della sua dimensione e di uno scopo. Vive nell’agio, tra genitori divorziati che non riescono comprenderlo, la sorella con cui i rapporti sono pessimi e un “finto impiego� alla galleria d’arte della madre. Mentre tutti si aspettano che si iscriva all’università , James, affronta il suo travaglio interiore e cerca in ogni modo di sfuggire a questa imposizione. Le uniche persone con cui riesce ad avere rapporti sono John, il bizzarro direttore della galleria d’arte, e la nonna, dolce e risoluta. In fine sarà proprio grazie a queste due persone che riuscirà a comprendere se stesso e gli altri. Il romanzo è scritto in forma di diario. La voce narrante è il protagonista stesso che racconta giornate in modo scorrevole e chiaro. La prosa mi è piaciuta. Ci sono molti dialoghi e c’� un giusto equiligrio tra momenti introspettivi e l’lironia di alcuni personaggi. Mi ha ricordato un po� alcuni romnzi di Grossman anche se Cameron è più veloce e più leggero (nella forma, più che nei contenuti). In definitiva una lettura molto piacevole. ...more
Un viaggio tra le storie di coloro che venivano chiamati "matti", in un'epoca in cui bastava nulla per finire in manicomio. Le sotrie di persone ricosUn viaggio tra le storie di coloro che venivano chiamati "matti", in un'epoca in cui bastava nulla per finire in manicomio. Le sotrie di persone ricostruite attraverso le loro cartelle cliniche. Difficile non farsi trasportare e restare indifferenti. L'ho letto tutto d'un fiato....more
“Illustre professore, ricevo la circolare del Magnifico Rettore, in data 3 gennaio, che mi invita a prestare giuramento, la mattina del 9 corrente all“Illustre professore, ricevo la circolare del Magnifico Rettore, in data 3 gennaio, che mi invita a prestare giuramento, la mattina del 9 corrente allemore 11, con la formula stabilita dal Testo Unico delle leggi sull’Istruzione Superiore. Ho rinunciato da un certo tempo, come Ella ben sa,a percorrere la carriera universitaria, e desidero che al mio disinteressato insegnamento non siano poste condizioni, se non tecniche o scientifiche. Non intendo perciò prestare giuramento�.
Con queste poche e semplici parole, un giovane Leone Ginzburg, libero docente di letteratura russa, rende nota la sua decisione al presidendella sua facoltà . In tutta Italia saranno solo 13 i professori universitari che si rifiuteranno, perdendo cattedra e stipendio, di giurare fedeltà al fascismo. Parallelamente alla vita di Leone Ginzburg si sviluppano le storie della famiglia Scurati e della famiglia Ferrieri, nonni paterni e materni dell’autore. Anche se i Ferrieri e gli Scurati non incroceranno mai i Ginzburg, la storia li accomuna. Il fascismo, la guerra, i bombardamenti, la resistenza sono il minimo comune denominatore che accompagna il lettore lungo le storie dei personaggi (anzi, delle persone). È un libro crudo e diretto. Senza fronzoli si racconta la straordinaria storia di Leone Ginzburg, densa di avvenimenti e di incontri, nonostante i tanti anni passati al confino e la morte prematura. Mi ha colpito anche la storia delle famiglie Ferroli e Scurati che, seppur nell’unicità , rappresentano uno spaccato dell’Italia dell’epoca. Un libro che si e rivelato intenso, emozionante e interessante. Antonio Scurati non utilizza artifizi o furberie ma si limita a raccontare, e lo fa molto bene. La prosa è piacevole e scorrevole. Da leggere....more
Il libro narra la storia di Marco e Antonia, due adolescenti, che si sviluppa nell’Italia degli anni settanta. Ci sono i turbamenti dei due ragazzi, le relazioni amorose, la scoperta del sesso, le amicizie. E poi c’� tutta la cornice politica e sociale assorbita dai due liceali di sinistra fatta di lotte, di occupazioni, di assemblee, di discussioni. C’� il riscatto delle msse, le lotte per l’ugualianza, il femminismo, l’omosessualità . Insomma, in questo libro c’� un’intera generazione. Io sono arrivato alla lettura di porci con le ali con un tremendo ritardo, sia dal punto di vista storico che anagrafico, e forse per questo non mi ha entusiasmato molto. Mi sembra che, a tratti, vi sia qualche eccesso che rischia di sfociare in una caricatura dell’adolescente in piena tempesta ormonale. Così come, a volte, si rischi di far diventre una macchietta il ragazzino di sinistra impegnato e intransigente. In realtà questo è un romanzo, non è un saggio, quindi sarebbe velleitario ed ingiusto pretendere più di quanto offra. A giardar bene, questo romanzo offre una panoramica su un mondo. Probabilmente è stato per intere generazioni, e lo è ancora, una sorta di guida ai rapporti umani e sociali. Ha trattato tematiche, ancora attualissime, in modo leggero, disincantato ed ironico. Quindi credo che ancora oggi debba essere letto, ma nel momento giusto....more
"Prima del matrimonio Emma aveva creduto di provare amore nei suoi confronti; ma la felicità che le sarebbe dovuta scaturire da quell'amore non era ma"Prima del matrimonio Emma aveva creduto di provare amore nei suoi confronti; ma la felicità che le sarebbe dovuta scaturire da quell'amore non era mai venuta, e lei cominciava a pensare di essersi ingannata. Perciò cercava di sapere che cosa significassero davvero nella vita parole come felicità , passione, ebbrezza che tanto l'avevano affascinata nelle sue letture".
Questo è un romanzo al quale mi sono approcciato con il timore che le aspettative sarebbero andate deluse e per auesto ne ho rimandato la lettura da troppo tempo. Finalemente mi sono deciso a leggerlo e, superato il primo impatto, mi ha entusiasmato. Emma è la figlia di un contadino. La loro casa è visitata assiduamente da Carlo, il medico che aveva in cura il padre, che, divenuto vedovo, le chiede la mano. Essa lo sposa sperando in una vita agiata, entusiasmante, felice. In realità , a breve, le sue aspettative andranno deluse, perse nella routine quotidiana e soffocate dalla mediocrità del marito, privo di ambizioni. A nulla varrà il tentativo dell'uomo di sottrarla alla noia con il trasferimento a Jnvillel’Abbaye. Neanche la nascita della figlia Berta lenirà questo stato di malessere che, anzi, aumenterà per la delusione di non aver partorito un maschio. Emma è una donna passionale, alla ricerca delle emozioni che nè il marito, nè la vita di provincia, sono in grado di darle. Madame Bovary intreccerà delle relazioni con un giovane apprendista notaio e con un nobile proprietario terriero ma, queste relazioni, naufragheranno gettando la donna in un profonda disperazione. Anche le spese folli per regali e lussi, le daranno una felicità effimera che si scontrerà con la realtà di un usuraio senza scrupoli.
La prosa di Flaubert è lineare, scorrevole, piacevole, senza ridondanze. L'autore riesce in un modo sorprendente a trasmettere sentimenti e percezioni. I personaggi sono ritratti in modo magistrale e su tutti, giganteggia Emma, Madame Bovary. Essa, probabilmente, non rispetta neanche i canoni morali attuali (oltre che quelli dell'epoca) tuttavia rimane difficile condannare il suo comportamento. E' una donna piena di aspettative che si troverà a lottare in una provincia fatta di una quotidianeità monotona e circondata da uomini mediocri. E' una donna ambiziosa, passionale, focosa, cresciuta nell'immaginario dei romanzi sentimentali e non vuole rassegnarsi ad una vita piatta. Flaubert, attraverso la travagliata vita di Emma, ben rappresenta la dicotomia tra le aspettative basate sui miti del romanticismo e la realtà della vita di provincia, quella di una borghesia rozza e mediocre. D'altronde il significato di "bovarismo" rispecchia a pieno la condizione psicologica e sociale narrata in questo libro. In definitiva, le mie aspettetive, sono state tutt'altro che deluse. Se avessi potuto, avrei dato 4,5 stelle....more
“Preparando dunque la propria scomparsa, organizzandola, calcolandola, crediamo baluginasse in Majorana - in contraddizione, in controparte, in contra“Preparando dunque la propria scomparsa, organizzandola, calcolandola, crediamo baluginasse in Majorana - in contraddizione, in controparte, in contrappunto - la coscienza che i dati della sua breve vita, messi in relazione al mistero della sua scomparsa, potessero costituirsi in mito. La scelta - dinapparenza o reale - della «morte in acqua», è indicativa e ripetitiva di un mito: quello dell’Ulisse dantesco�.
Ettore Majorana, scienziato affermato del gruppo dei ragazzi di via Panisperna, scompare misteriosamente durante il ritorno a Napoli da un viaggio in Sicilia. Per gli inquirenti si tratta di suicidio; per famigliari ed amici si tratta di scomparsa. Sciascia, in questo breve saggio raccoglie le cronache, i documenti e le testimonianze legate a questa vicenda. L’impressione è quella di trovarsi davanti ad una grande parete su cui sono affisse immagini, articoli di giornale, rapporti della polizia, lettere, biglietti e che danno un quadro complessivo che lascia molti dubbi. D’altronde, quello che ne esce fuori, è la descrizione di un personaggio fuori dal comune, che non è esagerato definire un genio. Il suo carattere schivo lo rende refrattario al mondo accademico.p e sociale. Sciascia, oltre ad un’analisi basata su fatti, documenti e testimonianze, riprende i parallelismi con i personaggi pirandelliani Mattia Pascal e Vitangelo Moscarda. Alla luce di quello che viene raccolto, troppi elementi rendono ispiegabile e illugico il suicidio; troppi elementi rendono possibile una scomparsa volontaria pianificata fin nei minimi dettagli per farla apparire una morte. Ho approcciato questo volumetto con grande curiosità e, nonostante non sia un appassionato del genere, la lettura è stata piacevole e interressante. Sciascia scava, oltre che tra documenti e testimonianze, nel profondo dell’animo inquieto di Majorana....more
La storia di Edward, un ominide del pleistocene, che precorr i tempi per far evolvere più velocemente possibile la specie. Ovviamente si scontra con problemi e ritrosie ma lui è determinato e trascorre tutt la sua vita con lobiettivo di arrivare all’età dell’oro. Ho letto questo libro tutto d’un fiato. Direi che è un racconto, più che un romanzo, scritto con una prosa magnifica. È stato divertentissimo leggere i dialoghi surreali tra il protagonista ed il fratello, molto più prudente di lui. Così come sono esilaranti gli anacronismi che percorrono tutto il libro ed i suoi personaggi. Forse, uno dei libri più divertenti che abbia mai letto....more
“Sempre neve sporca, tutta quella neve che pare marcita, con tracce nere e incrostazioni di detriti. La polvere bianca che ogni tanto si staccava dall“Sempre neve sporca, tutta quella neve che pare marcita, con tracce nere e incrostazioni di detriti. La polvere bianca che ogni tanto si staccava dalla crosta celeste, a mucchietti, come il calcinaccio da un soffitto, non ce la fa a coprire quel sudiciume�.