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Certezze Quotes

Quotes tagged as "certezze" Showing 1-5 of 5
Fabio Volo
“Un giorno, in maniera naturale, tutto è cambiato. E niente è stato più come prima. Un mondo di certezze è stato spazzato via, travolto.”
Fabio Volo, Le prime luci del mattino

Carlos Ruiz Zafón
“Le certezze confortano, ma si impara solo dubitando.”
Carlos Ruiz Zafón, El laberinto de los espíritus

Gianrico Carofiglio
“Mi avvio, come si dice, alla conclusione. Il nostro compito è trovare le soluzioni per i casi che di volta in volta ci si presentano. Ma bisogna essere consapevoli del fatto che la capacità di trovare le risposte e le soluzioni ai conflitti si basa sulla capacità di convivere con l’incertezza, con l’opacità del reale.
Il poeta inglese John Keats la chiamava «capacità negativa». Per lui era la dote fondamentale dell’uomo in grado di conseguire risultati autentici, di risolvere davvero i problemi. Keats chiamò «negativa» questa capacità per contrapporla all’atteggiamento di chi affronta i problemi alla ricerca
di soluzioni immediate, nel tentativo di piegare la realtà al proprio bisogno di certezze.
Cercare subito un’interpretazione univoca da cui far discendere una soluzione immediata e rassicurante è, nella maggior parte dei casi, un comportamento automatico e, in definitiva, un espediente per sottrarsi al dovere di pensare.
Al contrario, per Keats, accettando l’incertezza, l’errore, il dubbio è possibile osservare piú in profondità, cogliere le sfumature e i dettagli, porre nuove domande, anche paradossali e dunque allargare i confini della conoscenza e della consapevolezza.
Mio nonno era un professore di filosofia. Quando ero piccolo mi diceva spesso una frase (non so se fosse sua o si trattasse di una citazione, e non ho mai voluto controllare) che ho capito davvero solo quando lui non c’era piú da molto tempo. Suonava piú o meno cosí: in ogni attività, in ogni lavoro, è salutare di tanto in tanto mettere un punto interrogativo ad affermazioni che abbiamo sempre dato per scontate.”
Gianrico Carofiglio, La misura del tempo

Grégoire Delacourt
“Credo che si 'barcolli' d'amore per via di un vuoto interiore. Uno spazio impercettibile. Un appetito mai appagato.
È la comparsa fortuita di una promessa di sazietà, talvolta affascinante, talvolta brutale, a riaprire una crepa, a rivelare i nostri vuoti e a mettere in discussione le cose che consideravamo acquisite e immutabili - matrimonio, ´Ú±ð»å±ð±ô³Ùà, maternità - ,quella promessa inattesa, quasi mistica, ci mostra chi siamo veramente, e al contempo ci spaventa, ci fa spiegare le ali verso l'ignoto e accende il nostro appetito, la nostra urgenza di vivere, perché se già sospettavamo che niente è eterno, ora all'improvviso ne abbiamo la certezza, così come sappiamo che non resterà alcun ricordo, alcuna carezza, nessun profumo di pelle, nessun sapore di sangue, nessun sorriso, nessuna parola cruda, nessuna indecenza, nessun avvilimento: all'improvviso scopriamo che il presente è l'unica ±ð³Ù±ð°ù²Ô¾±³Ùà possibile.
"Danzando sull'orlo dell'abisso”
Delacourt Gregoire

Natascha Kampusch
“Gli adulti sanno che smarriscono un pezzo di se stessi, quando si trovano a dover affrontare situazioni che, prima di verificarsi, erano fuori da ogni immaginazione. La superficie su cui poggia la loro personalità si incrina. E, tuttavia, adattarsi è l’unica reazione giusta, perché assicura la sopravvivenza. I bambini agiscono in modo più intuitivo. Io ero intimidita, non opposi resistenza, cominciai bensì a sistemarmi, per il momento, solo per una notte. A pensarci oggi, mi pare quasi sconcertante il modo in cui il panico lasciò il posto a un certo pragmatismo. Come capii alla svelta che supplicare non aveva senso e che ogni parola sarebbe scivolata via su quel giovane uomo. Come intuii istintivamente che dovevo accettare la situazione, se volevo superare una notte infinita in quella cantina.”
Natascha Kampusch, 3,096 Days