Liberarsi Quotes
Quotes tagged as "liberarsi"
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“A volte è facile tirarsi fuori dagli impicci lasciando un numero telefonico. E' un po' come rilanciare la palla. Un biglietto da visita o un numero annotato su un pezzo di carta, la sostanza del messaggio è sempre la stessa: "Non mi sento pronto a espormi per te. Vedi di farcela da solo. Ma, per scaricarmi la coscienza, ti do il mio numero.”
― Trigger
― Trigger

“Getta via il ciarpame, amico! Che la tua barchetta sia leggera, e porti soltanto ciò di cui hai bisogno - una casa modesta e dei piaceri semplici, un paio d’amici degni di questo nome, qualche persona da amare e che ti ami, un gatto, un cane, un paio di pipe, abbastanza da mangiare e da metterti addosso, e un poâ€� più di abbastanza da bere, perchè la sete è cosa pericolosa.
Troverai che la tua barca si guida più facilmente e che sarà meno soggetta a rovesciarsi. Se poi si rovescia, che importa? La buona, la semplice mercanzia resiste all’acqua. Avrai tempo di pensare, come anche di lavorare. Tempo di bere nel sole della vita - tempo di ascoltare la musica eolia che il vento di Dio trae dalle corde dei cuori umani che ci stanno d’intorno - tempo di...”
― Tre uomini in barca
Troverai che la tua barca si guida più facilmente e che sarà meno soggetta a rovesciarsi. Se poi si rovescia, che importa? La buona, la semplice mercanzia resiste all’acqua. Avrai tempo di pensare, come anche di lavorare. Tempo di bere nel sole della vita - tempo di ascoltare la musica eolia che il vento di Dio trae dalle corde dei cuori umani che ci stanno d’intorno - tempo di...”
― Tre uomini in barca

“Sì, andare dritto incontro al pericolo, cercarlo addirittura, entrarvi; ecco, questo significava liberarsi. E ciò non era né particolarmente difficile né "pericoloso", perché quello stesso pericolo minacciava e colpiva tutti indistintamente, per quanto ciò sembrasse contraddittorio e incredibile, sia quelli che ne fuggivano, sia quelli che lo affrontavano. Il rischio era lo stesso, ma coloro che non avevano paura del pericolo vivevano in modo più facile e più bello, perché lo avevano superato dentro di sé, ed era come se non lo vedessero e non lo sentissero, dato che erano tutt'uno con esso: erano liberi!
Superare la paura ogni volta che si manifesta dentro di noi, è bello e buono e meritevole, ma in sostanza è un impegno sterile e una lotta senza prospettive, perché la paura è molto maggiore della forza che abbiamo in noi per opporci incessantemente a essa, e così succede sempre che quella forza ci tradisce e la paura rimane. Il pericolo maggiore, quello reale, non è nelle cose che ci minacciano nella realtà , ma nella paura che è in noi. Infatti, di cosa mai non abbiamo paura? Delle infezioni, delle nuove malattie e delle invenzioni letali di cui leggiamo sui giornali, delle misure di polizia, perfino di quelle che non ci riguardano e che non possono riguardarci, dei nostri pensieri notturni che hanno radici non nella realtà esterna ma nei nostri nervi scossi e nella ragione dormiente. Allora, occorre uccidere la paura alla radice, occorre distruggere l'attitudine umana ad avere paura, estirparla dall'uomo come si tolgono le tonsille malate e delicate.
Quei pensieri erano così rapidi, eterogenei e per lui nuovi da farlo cadere in un leggero stato di incoscienza, lì sul bordo del suo terrazzino, e da causargli un nuovo timore di non avere paura, come se tutti quei pensieri sull'eliminazione del pericolo costituissero un nuovo pericolo per un uomo piccolo come lui. E gli causavano davvero un senso di peso che non era in grado di sostenere e sotto il quale si piegava tutto. E si piegava, e a tratti anche provava paura, ma non si fermava, non si arrendeva. Difatti, il pensiero che si afferma in un uomo e trova sostegno nel suo carattere, è ciò che rende un uomo piccolo o grande. La paura in lui diminuiva, mentre lui stesso cresceva.”
― La vita di Isidor Katanić
Superare la paura ogni volta che si manifesta dentro di noi, è bello e buono e meritevole, ma in sostanza è un impegno sterile e una lotta senza prospettive, perché la paura è molto maggiore della forza che abbiamo in noi per opporci incessantemente a essa, e così succede sempre che quella forza ci tradisce e la paura rimane. Il pericolo maggiore, quello reale, non è nelle cose che ci minacciano nella realtà , ma nella paura che è in noi. Infatti, di cosa mai non abbiamo paura? Delle infezioni, delle nuove malattie e delle invenzioni letali di cui leggiamo sui giornali, delle misure di polizia, perfino di quelle che non ci riguardano e che non possono riguardarci, dei nostri pensieri notturni che hanno radici non nella realtà esterna ma nei nostri nervi scossi e nella ragione dormiente. Allora, occorre uccidere la paura alla radice, occorre distruggere l'attitudine umana ad avere paura, estirparla dall'uomo come si tolgono le tonsille malate e delicate.
Quei pensieri erano così rapidi, eterogenei e per lui nuovi da farlo cadere in un leggero stato di incoscienza, lì sul bordo del suo terrazzino, e da causargli un nuovo timore di non avere paura, come se tutti quei pensieri sull'eliminazione del pericolo costituissero un nuovo pericolo per un uomo piccolo come lui. E gli causavano davvero un senso di peso che non era in grado di sostenere e sotto il quale si piegava tutto. E si piegava, e a tratti anche provava paura, ma non si fermava, non si arrendeva. Difatti, il pensiero che si afferma in un uomo e trova sostegno nel suo carattere, è ciò che rende un uomo piccolo o grande. La paura in lui diminuiva, mentre lui stesso cresceva.”
― La vita di Isidor Katanić

“In questi giorni ha appreso la prima lezione: mai crogiolarsi nell'attesa e nella ±è²¹²õ²õ¾±±¹¾±³Ùà . Si ricordi, Camille: lei è l'unica che possadare una scossa alla sua vita. Il movimento deve partire da lei. Io sarò una guida, ma non farò niente al suo posto. Sono l'unica responsabile della mia vita e della mia felicità . I primi giorni le costeranno fatica, poi sempre meno. La vita è come una mongolfiera. Per salire più in alto bisogna lasciar andare la zavorra e liberarsi di tutto ciò che ci impedisce di prendere quota.
Il modo più efficace per allenare la sua autoaffermazione è imparare a essere la migliore amica di sè stessa. Deve valorizzarsi, mostrare compassione e indulgenza nei suoi confronti e concedersi dei segni di apprezzamento.”
― Ta deuxième vie commence quand tu comprends que tu n'en as qu'une
Il modo più efficace per allenare la sua autoaffermazione è imparare a essere la migliore amica di sè stessa. Deve valorizzarsi, mostrare compassione e indulgenza nei suoi confronti e concedersi dei segni di apprezzamento.”
― Ta deuxième vie commence quand tu comprends que tu n'en as qu'une
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