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Superare Quotes

Quotes tagged as "superare" Showing 1-4 of 4
“Solo quelli che si arrischiano a spingersi troppo in là riescono a scoprire fin dove riescono ad arrivare...
T. S. Eliot”
Alexandra Heminsley, Running Like a Girl

don Francesco Cristofaro
“Un modo per gestire una perdita era anche saper perdere.
Molte volte non ce ne accorgiamo. Ci giriamo e rigiriamo nel letto. Perché la verità è che l'uomo non accetta di perdere mai. Non accetta di essere distante dalle cose. Non ama i binari. Come se il treno si reggesse da solo. Non ama lo spazio che divide. La distanza che c'è tra lui e le cose che non conosce, tra lui, le cose che conosce ma che non può possedere. L'uomo odia essere distante dal resto del mondo. Altrimenti non avrebbe accettato di fare un'escursione sulla luna. Per il semplice gusto di dire io ci sono arrivato" o "io ci sono andato vicino" Quel giorno sembrò durare una vita. Perché quando guardi in faccia tutto il dolore del mondo il tempo non basta, non passa.”
Francesco Cristofaro, Distanze

“Crescendo ho addomesticato molte mie paure, al punto tale da riuscire, anche ad accarezzarle e, a provarne tenerezza.”
Valentina Macchiarulo, Leggera come lei

Ivo Andrić
“Sì, andare dritto incontro al pericolo, cercarlo addirittura, entrarvi; ecco, questo significava liberarsi. E ciò non era né particolarmente difficile né "pericoloso", perché quello stesso pericolo minacciava e colpiva tutti indistintamente, per quanto ciò sembrasse contraddittorio e incredibile, sia quelli che ne fuggivano, sia quelli che lo affrontavano. Il rischio era lo stesso, ma coloro che non avevano paura del pericolo vivevano in modo più facile e più bello, perché lo avevano superato dentro di sé, ed era come se non lo vedessero e non lo sentissero, dato che erano tutt'uno con esso: erano liberi!
Superare la paura ogni volta che si manifesta dentro di noi, è bello e buono e meritevole, ma in sostanza è un impegno sterile e una lotta senza prospettive, perché la paura è molto maggiore della forza che abbiamo in noi per opporci incessantemente a essa, e così succede sempre che quella forza ci tradisce e la paura rimane. Il pericolo maggiore, quello reale, non è nelle cose che ci minacciano nella realtà, ma nella paura che è in noi. Infatti, di cosa mai non abbiamo paura? Delle infezioni, delle nuove malattie e delle invenzioni letali di cui leggiamo sui giornali, delle misure di polizia, perfino di quelle che non ci riguardano e che non possono riguardarci, dei nostri pensieri notturni che hanno radici non nella realtà esterna ma nei nostri nervi scossi e nella ragione dormiente. Allora, occorre uccidere la paura alla radice, occorre distruggere l'attitudine umana ad avere paura, estirparla dall'uomo come si tolgono le tonsille malate e delicate.
Quei pensieri erano così rapidi, eterogenei e per lui nuovi da farlo cadere in un leggero stato di incoscienza, lì sul bordo del suo terrazzino, e da causargli un nuovo timore di non avere paura, come se tutti quei pensieri sull'eliminazione del pericolo costituissero un nuovo pericolo per un uomo piccolo come lui. E gli causavano davvero un senso di peso che non era in grado di sostenere e sotto il quale si piegava tutto. E si piegava, e a tratti anche provava paura, ma non si fermava, non si arrendeva. Difatti, il pensiero che si afferma in un uomo e trova sostegno nel suo carattere, è ciò che rende un uomo piccolo o grande. La paura in lui diminuiva, mentre lui stesso cresceva.”
Ivo Andrić, La vita di Isidor Katanić