Roberto's Reviews > Austerlitz
Austerlitz
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Tempo e memoria
Un lento viaggio a ritroso nella memoria. Un viaggio nel tempo, nei ricordi sbiaditi, nelle fotografie consumate, in vecchi documenti. Parole e immagini scorrono davanti a noi anche se spesso non correlate. Il flusso dei pensieri vaga e ci porta in strane direzioni apparentemente senza ragione; ma c'è sempre una ragione, che improvvisamente prende forma.
Tempo e memoria.
Ogni costruzione, ogni edificio, ogni chiesa ogni castello trova la sua giustificazione d'essere nel passato, nelle sue origini, nei rapporti con il contesto, nei motivi che ne hanno decretato la necessità . Questi edifici, a volte enormi, sembrano poter sfidare il tempo e durare in eterno. Ma nulla è eterno e queste costruzioni vengono spazzate via una volta che le persone coinvolte sono scomparse, crollano o sono semplicemente superate.
Anche l'uomo è plasmato sulla base delle sue origini, sulla sua storia.
Il protagonista del romanzo, Austerlitz, in un percorso originalissimo, passa il tempo a ricordare anche piccoli episodi, all'apparenza insignificanti o secondari. A scrivere, a passeggiare di notte, a scattare centinaia d'istantanee a edifici, stazioni, caserme. O a rivedere mille volte vecchie fotografie in bianco e nero che tratta come preziosi frammenti utili a ricomporre i destini delle persone travolte dalla Storia. Lo stesso nome Austerlitz acquista significato solo se si conosce la storia della famosa battaglia e se si sa che è anche il nome di una stazione da cui emergono dolorosi ricordi.
E' un uomo alla ricerca della sua storia, della sua lingua, delle sensazioni legate alla sua infanzia e che cerca di colmare il vuoto di significato che la mancanza delle sue stesse origini gli crea. Bellissimo il passaggio del riemergere della propria lingua nativa come da un magma oscuro. Sentire una parola straniera e stupirsi di conoscerne il significato.
Questo percorso di lento apprendimento, come una immagine fotografica mentre si sviluppa in una bacinella, lo porta dolorosamente e tristemente nell'Europa della guerra e delle deportazioni, delle baracche gelide, nella disperazione delle persone visibile dalle fotografie che sono rimaste a testimoniare.
Sebald approfondisce tutto in modo quasi maniacale e spesso si ha l'impressione che il discorso affrontato sia assolutamente avulso dal contesto; ma poi, come una folgore, improvvisamente tutto torna e se ne coglie il profondo significato. C'è quasi l'impressione che siano i documenti, le meditazioni, le fotografie a guidare la narrazione, invece che viceversa. Tutto ha un significato anche simbolico. Stazioni ferroviarie, da cui si parte e dove si arriva, ma anche dove ci si lascia. Le fotografie, che congelano il tempo ma, come la memoria, si consumano lentamente.
Tempo e memoria. Memoria e significato.
Ricordare è ricostruire. E' far tornare alla vita cose ormai morte, nel periodo del ricordo. Ma se sono i ricordi a creare i significati, senza di questi tutto è inutile e del passato non resterà quasi nulla. Senza l'uomo non c'è memoria.
Un libro meraviglioso scritto in modo divino con uno stile unico. Forse non è per tutti; non è adrenalinico, non è veloce, non cattura immediatamente, non è divertente. E' invece riflessivo, profondo, intelligente, originale, malinconico e richiede molta attenzione per cogliere le moltissime perle di cui è disseminato.
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Tempo e memoria
Un lento viaggio a ritroso nella memoria. Un viaggio nel tempo, nei ricordi sbiaditi, nelle fotografie consumate, in vecchi documenti. Parole e immagini scorrono davanti a noi anche se spesso non correlate. Il flusso dei pensieri vaga e ci porta in strane direzioni apparentemente senza ragione; ma c'è sempre una ragione, che improvvisamente prende forma.
Tempo e memoria.
Ogni costruzione, ogni edificio, ogni chiesa ogni castello trova la sua giustificazione d'essere nel passato, nelle sue origini, nei rapporti con il contesto, nei motivi che ne hanno decretato la necessità . Questi edifici, a volte enormi, sembrano poter sfidare il tempo e durare in eterno. Ma nulla è eterno e queste costruzioni vengono spazzate via una volta che le persone coinvolte sono scomparse, crollano o sono semplicemente superate.
Anche l'uomo è plasmato sulla base delle sue origini, sulla sua storia.
Il protagonista del romanzo, Austerlitz, in un percorso originalissimo, passa il tempo a ricordare anche piccoli episodi, all'apparenza insignificanti o secondari. A scrivere, a passeggiare di notte, a scattare centinaia d'istantanee a edifici, stazioni, caserme. O a rivedere mille volte vecchie fotografie in bianco e nero che tratta come preziosi frammenti utili a ricomporre i destini delle persone travolte dalla Storia. Lo stesso nome Austerlitz acquista significato solo se si conosce la storia della famosa battaglia e se si sa che è anche il nome di una stazione da cui emergono dolorosi ricordi.
E' un uomo alla ricerca della sua storia, della sua lingua, delle sensazioni legate alla sua infanzia e che cerca di colmare il vuoto di significato che la mancanza delle sue stesse origini gli crea. Bellissimo il passaggio del riemergere della propria lingua nativa come da un magma oscuro. Sentire una parola straniera e stupirsi di conoscerne il significato.
Questo percorso di lento apprendimento, come una immagine fotografica mentre si sviluppa in una bacinella, lo porta dolorosamente e tristemente nell'Europa della guerra e delle deportazioni, delle baracche gelide, nella disperazione delle persone visibile dalle fotografie che sono rimaste a testimoniare.
Sebald approfondisce tutto in modo quasi maniacale e spesso si ha l'impressione che il discorso affrontato sia assolutamente avulso dal contesto; ma poi, come una folgore, improvvisamente tutto torna e se ne coglie il profondo significato. C'è quasi l'impressione che siano i documenti, le meditazioni, le fotografie a guidare la narrazione, invece che viceversa. Tutto ha un significato anche simbolico. Stazioni ferroviarie, da cui si parte e dove si arriva, ma anche dove ci si lascia. Le fotografie, che congelano il tempo ma, come la memoria, si consumano lentamente.
Tempo e memoria. Memoria e significato.
Ricordare è ricostruire. E' far tornare alla vita cose ormai morte, nel periodo del ricordo. Ma se sono i ricordi a creare i significati, senza di questi tutto è inutile e del passato non resterà quasi nulla. Senza l'uomo non c'è memoria.
Un libro meraviglioso scritto in modo divino con uno stile unico. Forse non è per tutti; non è adrenalinico, non è veloce, non cattura immediatamente, non è divertente. E' invece riflessivo, profondo, intelligente, originale, malinconico e richiede molta attenzione per cogliere le moltissime perle di cui è disseminato.
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Austerlitz.
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Stella
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Apr 23, 2018 12:22AM

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Gli anelli di Saturno ancora non li ho letti, ma i vari commenti positivi, la profondità di ogni libro di Sebald che ho letto e la tua citazione me lo farà leggere di certo, grazie!

E' un libro particolare con una scrittura quasi per immagini. Sembra spesso divagare, ma il significato del discorso, che non è mai banale, poi appare chiaramente. Ma è stato l'unico libro di Sebald che hai letto?

Capisco, capita spesso anche a me; i libri sono tanti e tutti interessanti!

Io non ho mai pensato a una divisione dei libri per stagione; non si finisce mai di imparare ;-)

Averne! Ben detto :-))

Grazie Sigurd! Una voce inconfondibile, bravo; sia in Austerlitz, ma anche in ogni libro di Sebald che ho letto

Decisamente non adrenalinico, sì. Ed era un complimento, si si!


Accetto senza riserve il consiglio!

Grazie Cosimo. In questo caso la passione più che misurata è assoluta :-)

Guarda, io ho amato molto anche quello, anche se il tema è un po' più sensibile e difficile

Ti ammiro! Io sono scomposto, invece. Leggo Dostoevski in spiaggia, Simenon in biblioteca, graphic novel in inverno e, ultimamente, anche la divina commedia con le cuffie mentre corro :-)

Hai perfettamente ragione! Bello, originale, direi quasi unico. Ricordo il tuo bellissimo commento, che mi ha stimolato la lettura ;-)

E' un libro particolare con una scrittura quasi per immagini. Sembra spesso divagare, ma il s..."
Roberto, ho letto anche un graziosissimo libretto, "Il passeggiatore solitario", con protagonista R. Walser : un bell'omaggio al grande scrittore svizzero.
