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Montagna Quotes

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Paolo Cognetti
“E diceva: siete voi di città che la chiamate natura. È così astratta nella vostra testa che è astratto pure il nome. Noi qui diciamo bosco, pascolo, torrente, roccia, cose che uno può indicare con il dito. Cose che si possono usare. Se non si possono usare, un nome non glielo diamo perché non serve a niente.”
Paolo Cognetti, Le otto montagne

“L'oceano e la montagna servono a riflettere. L'oceano per guardare oltre, la montagna per guardare in alto.”
Marino Baccarini

“Il mare fa sognare. La montagna fa riflettere.”
Emanuele Mazzocco, Al di là delle cose scontate

Reinhold Messner
“Più in alto salivo, più in alto andavo, più mi era chiaro che il mondo sarebbe andato avanti a esistere anche senza di me, e che tutti gli dei sarebbero scomparsi con l'umanità. Perché sono proprio gli uomini che creano gli dei.”
Reinhold Messner, La vita secondo me

“E serve che si rompa l'isolamento e che sia incoraggiata ogni occasione buona per fare ³¦´Ç³¾³Ü²Ô¾±³Ùà, per stare e fare insieme: la festa (d'inverno, prima che d'estate!), la banda del paese e le musiche, il ritrovo per giocare e parlare e insieme vedere la televisione, i lavori condivisi, la gestione e la manutenzione collettiva degli spazi comuni, dell'acqua e delle strade.
Poi serve che si torni a fare produrre la terra e il bosco, per tanto o per poco, per lavoro o per passatempo, per fare commercio o anche solo per l'orto di famiglia.
E serve che i ristoratori e i negozi preparino e vendano il più possibile i prodotti locali, la carne degli allevamenti che tengono in vita i pascoli, le acque minerali più vicine.
E bisogna fare in modoche chi lavora su questi monti possa farlo in pace, senza l'aggravio di oneri, registri, carte, controlli. E che i diritti comunitari della terra e le sue risorse siano preservati e sia interrotto il processo di liquidazione delle terre comuni e degli usi civici.
È una cosa nobile recuperare la memoria, è bene farlo senza cedere alla nostalgia, ed è anche importante recuperare le musiche, le varietà agricole, le case e le ricette; ma ciò che, sopratutto, bisogna recuperare è la ³¦´Ç³¾³Ü²Ô¾±³Ùà, quella degli abitanti, quella di tutti i giorni, nel bello e nel cattivo tempo.
La montagna può tornare a vivere.”
Massimo Angelini, Minima ruralia

Paolo Cognetti
“Non ricordavo bene perché mi fossi allontanato dalla montagna, né che cos'altro avessi amato quando non amavo più lei, ma mi sembrava, risalendola ogni mattina in solitudine, di farci lentamente la pace.”
Paolo Cognetti, Le otto montagne

Marguerite Yourcenar
“Avevo sentito parlare delle iridescenze stupende dell'aurora sul Mare Jonio, quando la si contempla dalla vetta dell'Etna. Stabilii di intraprendere l'ascensione di quella montagna; passammo dalla regione delle vigne a quella della lava, poi della neve. Il fanciullo dalle gambe di danzatore correva su quelle ripide chine; i sapienti che mi accompagnavano salirono a dorso di muli. Sulla cima, era stato costruito un rifugio ove poter attendere l'alba. Questa alfine spuntò: un'immensa sciarpa d'Iride si distese da un orizzonte all'altro; strani fuochi brillarono sui ghiacci della vetta; la vastità terrestre e marina si dischiuse al nostro sguardo sino all'Africa, visibile, e alla Grecia che s'indovinava. Fu uno dei momenti supremi della mia vita.”
Marguerite Yourcenar, Memoirs of Hadrian

“Mi vengono in mente certe piccole sorgenti di montagna: si apre una nuova strada, si dimentica il sentiero che vi porta, i viandanti ci si soffermano sempre più di rado per dissetarsi, e le sorgenti un po' per volta si riempiono di menta e di rovi. Alla fine non ti accorgi neppure più della loro esistenza. Solo una volta ogni tanto, in una giornata caldissima, qualcuno si ricorda di loro, e devia dalla strada maestra per rintracciarle e placare la sua sete. Raggiunge quella sorgente trascurata, scosta i rovi e trattiene il fiato: l'acqua fresca d'insolita chiarezza, intatta da lungo tempo, lo sbalordisce con la sua tranquillità e con la sua profondità. E in quella sorgente vede se stesso, e il sole, e il cielo, e le montagne. E subito pensa che sia un peccato non conoscere quel posto, si ripromette di raccontarlo agli amici. Poi però se ne dimentica fino alla prossima occasione.”
Tschingis Aitmatov, Il primo maestro (Gli alianti)

Scipio Slataper
“Io sono come te freddo e nudo, fratello. Sono solo e infecondo.”
Scipio Slataper

“Nelle società dove i beni, ormai trasformati in merci, sono sovrabbondanti, è conveniente che le cose siano fatte per deperire rapidamente e rapidamente essere rimpiazzate: queste sono le società che compensano la sovrabbondanza delle merci con altrettanta sovrabbondanza di rifiuti e si esprimono nel consumo compulsivo e coatto di oggetti e persone e nella loro rapida sostituzione, fino alla morbosità del monouso.
Così, proseguendo nel ragionamento, si potrebbe osservare che, più in generale, qualità e quantità si manifestano in un rapporto inversamente proporzionale: la penuria di beni costringe alla massima attenzione nella loro produzione e nel loro uso, quanto la loro abbondanza ne legittima l'incuria e la trascuratezza, come oggi si può agevolmente notare nell'edilizia come nell'abbigliamento, nell'arte come nei sentimenti.”
Massimo Angelini, Minima ruralia

“Solo fra le montagne l'uomo è grande, franco e onesto: in città anche i migliori individui non sanno difendersi dalle false ideologie borghesi, dall'ipocrisia e dalla corruzione.”
Ettore Castiglioni, Il giorno delle Mésules: diari di un alpinista antifascista

Kurt Diemberger
“Io credo che la montagna non sia fatta perchè qualcuno possa mostrare l’uso di una particolare tecnica, a qualsiasi costo, e tanto meno perchè qualcuno possa far mostra della propria bravura. Sarebbe un criterio per lo meno scorretto. La montagna non è uno strumento per valutare le capacità , è qualcosa di ben più grande, come un grande albero di fianco ad un formicaio. Puoi essere la formica più veloce, la più attiva, ma l’essenza dell’albero ti sfugge. Su una montagna l’uomo può solo tentare di capire, qualche volta vi si avvicina, ma quando ci arriva veramente non ha più bisogno di parole nè di misura.”
Kurt Diemberger, Gli spiriti dell'aria

Kurt Diemberger
“È molto bello quiâ€� commenta infine togliendosi la pipa di bocca; e poi, indicando i costoni calcarei dell’Untersberg, “Lo vedi quel bosco?â€� Una pausa. “Da noi sono più grandi, molto più grandi, non finiscono mai. Quando riuscirai a immaginarli, vuol dire che sei già là , in Canada, nelle Rocky Mountains.”
Kurt Diemberger, Gli spiriti dell'aria

Kurt Diemberger
“Ecco, sotto di noi si riconoscono ormai le case. Rosse, gialle, azzurre, verdi, arancioni, ci sono tutti i colori, come se un pittore burlone avesse spruzzato più volte il suo pennello sul bruno granito dell’isola.”
Kurt Diemberger, Gli spiriti dell'aria

Kurt Diemberger
“In ogni caso va usato il buon senso che â€� e non solo in montagna â€� vale più della teoria, soprattutto se conti di tornare a casa a raccontare la storia.”
Kurt Diemberger, Gli spiriti dell'aria

Kurt Diemberger
“La tua terra non è semplicemente il posto dove sei nato e vissuto da bambino. La tua terra si espande e man mano che tu vivi le tue radici affondano nel suolo di altri paesi. Eâ€� un dono della vita, ma anche un peso, perchè gioia e nostalgia diventano tuoi compagni sempre più inseparabili.”
Kurt Diemberger, Gli spiriti dell'aria

Kurt Diemberger
“Come l’ardita e cupa prora di una nave, l’Aiguille Noire fende i flutti dell’aria portati dalla tempesta. Ciuffi di nubi salgono verticali sopra la cresta, come bandiere. Noi invece siamo qui, schiacciati contro la parete. Le nebbie fluttuano sopra di noi, sprazzi di luce, là dove comincia la neve.”
Kurt Diemberger, Gli spiriti dell'aria

Kurt Diemberger
“A ogni movimento devo avere tre punti d’appoggio, come dice la vecchia regola dell’alpinismo, o due mani e un piede, o due piedi e una mano, mentre l’altro, piede o mano, cerca il nuovo appiglio.”
Kurt Diemberger, Gli spiriti dell'aria

Franco Arminio
“I più avveduti sono coloro che stanno vicino alla natura: chi abita in montagna pare che abbia nello sguardo un senso di gratitudine verso il mondo, non ha le arroganze cittadine. Chi coltiva la terra esprime già un amore, e può ancora credere in un mondo sano e salvo. Per l'esperienza che ho dei miei paesi l'ipocrisia è assai meno frequente rispetto al capoluogo. E poi nei paesi è più chiaro il corso delle cose, se ne coglie l'inizio, lo svolgimento e la fine.”
Franco Arminio, Vento forte tra Lacedonia e Candela: esercizi di paesologia

Paolo Cognetti
“Tornato quassù dopo tanto tempo. Sarebbe bello restarci tutti insieme, senza vedere più nessuno, senza dover più scendere a valle.”
Paolo Cognetti, Le otto montagne

“Facciamo a braccetto gli ultimi passi. Siamo su. Ci abbracciamo. Eâ€� mezzogiorno. Abbiamo raggiunto la meta dei nostri desideri, poco sotto il cielo. Oswald è completamente euforico. Grida “Siamo su, siamo suâ€� dietro la sua maschera. Io sono felice, perché la vetta comporta anche la fine della penosa salita. La vetta significa non dover più fare nessun passo verso l'alto. Non riesco ancora ad esserne consapevole, solo le mie conoscenze mi dicono: “Questo è il punto più alto della terraâ€�.
Scattiamo le fotografie per l'album di famiglia: io, il vincitore della vetta, io, il superuomo. Io, la creatura senza fiato, io, il Reinhard su un mucchio di neve. Pian piano realizzo il freddo, il vento, la mia stanchezza. Pian piano, dopo la gioia, viene la tristezza, viene una sensazione di vuoto: una utopia è diventata realtà. Intuisco che anche l'Everest è solo un'anticima. La vera cima non la raggiungerò mai.”
Reinhard Karl, Montagna vissuta. Tempo per respirare

Paolo Cognetti
“Avrà imparato di più chi ha fatto il giro delle otto montagne, o chi è arrivato in cima al monte Sumeru?”
Paolo Cognetti, Le otto montagne

Paolo Cognetti
“La Grigna era una guerriera bellissima e crudele, faceva uccidere a colpi di frecce i cavalieri che salivano a dichiarale amore, così Dio l'aveva punita trasformandola in montagna.”
Paolo Cognetti, Le otto montagne

Paolo Cognetti
“Guarda quel torrente, lo vedi? - disse. - Facciamo finta che l'acqua sia il tempo che scorre. Se qui dove siamo noi è il presente, da quale parte pensi che sia il futuro?”
Paolo Cognetti, Le otto montagne

“In sole poche ore conosci i tre livelli in cui è suddiviso il mondo: in basso, il cupo brontolio dell'inferno, più su ospitale pianura, dove sono state piazzate chiesa e case, e in cima il verde alpeggio con la sua vetta, una triade, una struttura del mondo alpino che plasmerà per sempre il tuo spirito. La bellezza delle montagne ti rimane impressa. Sei permeata da un autunno generoso, Dalle nubi che si specchiano nei laghi, dai sgradevoli odori dei sentieri lungo il pendio, dalla resina profumata degli abeti E pensi che il male e la stupidità appartengano solo all'uomo.”
Sylvie Schenk, Schnell, dein Leben

Antonia Pozzi
“Ma non pensare più di finire. Che la montagna è la prima che ci insegna a durare, nonostante gli squarci e gli strazi.”
Antonia Pozzi, L'Antonia. Poesie, lettere e fotografie di Antonia Pozzi scelte e raccontate da Paolo Cognetti

“Era come se nell'arco di una giornata si concentrasse un lungo viaggio: in montagna basta camminare poche ore per passare dal caldo al freddo, dai fiori al ghiaccio, per avere in verticale la sinossi di vite troppo spesso appiattite, orizzontali, le cui prospettive si chiudono, claustrofobiche, al primo ostacolo.”
Annibale Salsa, Un'estate in alpeggio

“A Punta Penìa, [...] ho conosciuto le persone più diverse. [...] Ne ho visto il volto più vero, perché in certi contesti ti liberi da tutti i condizionamenti e dalle sovrastrutture della vita ordinaria. Forse, se ritrovassi altrove alcune di quelle persone, magari in posta o in ufficio, non sarei in grado di riconoscerle né soprattutto di stringere un legame con loro. [...] Mi dava gioia accogliere soprattutto quelli che, si vedeva, avevano lottato per farcela. Partecipavo alla loro soddisfazione.”
Carlo Budel, La Sentinella delle Dolomiti: La mia vita sulla Marmolada a 3343 metri d'altitudine