Risposte Quotes
Quotes tagged as "risposte"
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“Glielo spiegai; non a parole, ma nel linguaggio della carne, di labbra, lingua e mani, del respiro accelerato e del pulsare del sangue nelle vene, nell'umore salato del desiderio. È la stessa domanda che poniamo alla nostra esistenza, e anche la risposta è sempre la stessa. Il mistero non è nella domanda e neppure nella risposta, ma nel continuare a domandarsi e a rispondersi, perché la fine è generata dall'inizio.”
― Kushiel's Avatar
― Kushiel's Avatar

“Risposte non venivano. Eppure la soluzione era lì, dietro l'albero di Natale, bastava riflettere un pochino. Ma gli uomini non riflettono. Quando si tratta di cercare la ±¹±ð°ù¾±³Ùà preferiscono sospettare qualcuno. La rifessione potrebbe deluderli presentando un colpevole non gradito. Il sospetto, invece, li agevola: possono pensare a chiunque, soprattutto a qualche antipatico di loro conoscenza. Tutto ciò gratifca l'animo vendicativo rendendo ciechi. Perché gli uomini vorrebbero il colpevole che fa comodo, non quello vero.”
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“È infatti risaputo quanto l'ambiente così intimo del bagno favorisca la nascita di ‪ideeâ€� più o meno buone e di ‪‎domandeâ€� più o meno lecite. Risposte, mai. Solo parti plurigemellari di domande.”
― Storia di un giovane neolaureato che voleva trovare lavoro
― Storia di un giovane neolaureato che voleva trovare lavoro
“Penso spesso che il gesto più grande di ³¦°ù±ð²¹³Ù¾±±¹¾±³Ùà potrebbe essere proprio la decisione di tornare ad apprendere attraverso nuove forme di conoscenza. Il gusto di avere più domande nuove da fare che vecchie risposte da ricevere già trasmesse e già archiviate.”
― Ma la vita è un'altra cosa
― Ma la vita è un'altra cosa

“«Signor Berteli! Vorrei sapere ancora una cosa da lei. Che opinione ha di noi anziani?»
Tom impallidì. Poi si passo una mano tra i capelli e si rivolse alla platea disordinata che attendeva speranzosa un suo verdetto: «Cara signora, voi siete quello che sarò io. E quello che io sono, è ciò che voi eravate. Per tanto, chi meglio di lei potrebbe rispondere alla sua domanda?»”
― L'invitato
Tom impallidì. Poi si passo una mano tra i capelli e si rivolse alla platea disordinata che attendeva speranzosa un suo verdetto: «Cara signora, voi siete quello che sarò io. E quello che io sono, è ciò che voi eravate. Per tanto, chi meglio di lei potrebbe rispondere alla sua domanda?»”
― L'invitato

“Non bisogna decidere in fretta: quando si prendono decisioni che coinvolgono interessi rilevanti, bisogna pensare lentamente. Bisogna verificare le informazioni; cioè non dare nulla per scontato.
Dare per scontate cose che non lo sono produce ragionamenti fallaci � cioè scorretti � per falsità delle premesse. Quando non si hanno gli strumenti sufficienti per valutare una specifica situazione bisogna consultare esperti disinteressati.
Bisogna osservare la situazione prendendo in esame i punti di vista di tutte le parti coinvolte. Se diamo ragione a qualcuno, a qualcun altro dovremo dare torto. Occorre dunque essere consapevoli del fatto che anche la migliore deliberazione verrà percepita in buona fede da qualcuno come ingiusta.
Bisogna considerare gli esiti possibili di una decisione soppesandone accuratamente i pro e i contro. Ciò vale soprattutto per le misure cautelari, che consistono sostanzialmente in un giudizio prognostico. L’articolo 274 lettera c del codice di rito attribuisce il potere di limitare la libertà personale sulla base di una prognosi, di un giudizio di tipo predittivo. Si arresta un indagato per gravi reati qualora si preveda che, se lasciato libero, commetterà ulteriori gravi reati. Inutile dire che si tratta di una norma necessaria, serve a evitare che soggetti pericolosi rimangano in libertà durante lo svolgimento del processo.
Ma in questo caso, come in altri, dobbiamo ricordarci che l’uomo è un animale non molto bravo a fare previsioni.
[...]
Ci sono situazioni in cui formulare delle previsioni è inevitabile. La consapevolezza di quale materiale scivoloso esse siano deve però indurci alla cautela (qualunque mestiere facciamo, perché in ogni mestiere prendiamo decisioni e scommettiamo, spesso inconsapevolmente, sul loro esito), per contrastare cosà il nemico numero uno delle buone deliberazioni: le fallacie, errori nella formulazione di un ragionamento che rendono le argomentazioni non valide o non corrette.
Spiegai che le fallacie impediscono a una discussione � sia pubblica sia privata � di progredire logicamente e che, di fatto, rendono inutili gli scambi di opinioni e invalide o scorrette le decisioni. Ne parlai piuttosto a lungo, e a un certo punto mi resi conto che dovevo stringere per mantenermi nei tempi.
[...]
In questa sede desidero prendere spunto dalla constatazione che spesso i nostri discorsi sono inficiati da errori procedurali del ragionamento sui fatti. Sono procedure scorrette in senso stretto quelle caratterizzate da violazioni delle norme sui termini, sulle decadenze, sulle motivazioni. Ma sono procedure scorrette (per violazione delle regole sui discorsi validi) anche quelle che portano ad argomentazioni fallaci, ne sia o meno consapevole l’autore.
La funzione dell’avvocato è garantire che nessuno venga condannato in base a procedure scorrette, e la sintesi di questa funzione è in ciò che potremmo definire «l’atto del domandare dubitando». Porre domande, agli altri ma soprattutto a sé stessi, dubitando delle ±¹±ð°ù¾±³Ùà e delle regole all’apparenza consolidate. In ogni ambito â€� regole e fatti â€� come un esercizio dei nostri muscoli intellettuali ed etici. Non dando nulla per scontato.
[...]
Non ho risposte univoche e diffido di chi sostiene di averne. Molte domande che si presentano a chi fa i nostri mestieri â€� avvocato, pubblico ministero, giudice â€� non hanno una risposta univoca.”
― La misura del tempo
Dare per scontate cose che non lo sono produce ragionamenti fallaci � cioè scorretti � per falsità delle premesse. Quando non si hanno gli strumenti sufficienti per valutare una specifica situazione bisogna consultare esperti disinteressati.
Bisogna osservare la situazione prendendo in esame i punti di vista di tutte le parti coinvolte. Se diamo ragione a qualcuno, a qualcun altro dovremo dare torto. Occorre dunque essere consapevoli del fatto che anche la migliore deliberazione verrà percepita in buona fede da qualcuno come ingiusta.
Bisogna considerare gli esiti possibili di una decisione soppesandone accuratamente i pro e i contro. Ciò vale soprattutto per le misure cautelari, che consistono sostanzialmente in un giudizio prognostico. L’articolo 274 lettera c del codice di rito attribuisce il potere di limitare la libertà personale sulla base di una prognosi, di un giudizio di tipo predittivo. Si arresta un indagato per gravi reati qualora si preveda che, se lasciato libero, commetterà ulteriori gravi reati. Inutile dire che si tratta di una norma necessaria, serve a evitare che soggetti pericolosi rimangano in libertà durante lo svolgimento del processo.
Ma in questo caso, come in altri, dobbiamo ricordarci che l’uomo è un animale non molto bravo a fare previsioni.
[...]
Ci sono situazioni in cui formulare delle previsioni è inevitabile. La consapevolezza di quale materiale scivoloso esse siano deve però indurci alla cautela (qualunque mestiere facciamo, perché in ogni mestiere prendiamo decisioni e scommettiamo, spesso inconsapevolmente, sul loro esito), per contrastare cosà il nemico numero uno delle buone deliberazioni: le fallacie, errori nella formulazione di un ragionamento che rendono le argomentazioni non valide o non corrette.
Spiegai che le fallacie impediscono a una discussione � sia pubblica sia privata � di progredire logicamente e che, di fatto, rendono inutili gli scambi di opinioni e invalide o scorrette le decisioni. Ne parlai piuttosto a lungo, e a un certo punto mi resi conto che dovevo stringere per mantenermi nei tempi.
[...]
In questa sede desidero prendere spunto dalla constatazione che spesso i nostri discorsi sono inficiati da errori procedurali del ragionamento sui fatti. Sono procedure scorrette in senso stretto quelle caratterizzate da violazioni delle norme sui termini, sulle decadenze, sulle motivazioni. Ma sono procedure scorrette (per violazione delle regole sui discorsi validi) anche quelle che portano ad argomentazioni fallaci, ne sia o meno consapevole l’autore.
La funzione dell’avvocato è garantire che nessuno venga condannato in base a procedure scorrette, e la sintesi di questa funzione è in ciò che potremmo definire «l’atto del domandare dubitando». Porre domande, agli altri ma soprattutto a sé stessi, dubitando delle ±¹±ð°ù¾±³Ùà e delle regole all’apparenza consolidate. In ogni ambito â€� regole e fatti â€� come un esercizio dei nostri muscoli intellettuali ed etici. Non dando nulla per scontato.
[...]
Non ho risposte univoche e diffido di chi sostiene di averne. Molte domande che si presentano a chi fa i nostri mestieri â€� avvocato, pubblico ministero, giudice â€� non hanno una risposta univoca.”
― La misura del tempo
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