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Violenza Quotes

Quotes tagged as "violenza" Showing 1-11 of 11
Albert Einstein
“La violenza può talvolta aver eliminato rapidamente gli ostacoli, ma non ha mai dimostrato di sapere creare alcunché”
Albert Einstein

Alda Merini
“Una volta una ammalata mi appioppò un sonoro ceffone. Il mio primo istinto fu quello di renderglielo. Ma poi presi quella vecchia mano e la baciai. La vecchia si mise a piangere.
«Tu sei mia figlia», mi disse.
E allora capii che cosa aveva significato quel gesto di violenza. Di fatto, non esiste pazzia senza giustificazione e ogni gesto che dalla gente comune e sobria viene considerato pazzo coinvolge il mistero di una inaudita sofferenza che non è stata colta dagli uomini.”
Alda Merini, L'altra ±¹±ð°ù¾±³Ùà: Diario di una diversa

Joseph Conrad
“Fu qualcosa di formidabile e di subitaneo, come l'improvviso rompersi di un vaso colmo d'ira.”
Joseph Conrad, Typhoon

Benedetta Cibrario
“Vuoi un consiglio? Sgombra il campo dalle tue paure e accetta la possibilità che bene e male coesistano. La violenza non si esaurisce nelle motivazioni che l'hanno provocata, esattamente come accade nel sentimento d'amore.”
Benedetta Cibrario, Sotto cieli noncuranti

Willa Cather
“Le persone dall'indole violenta, come lei, talvolta si accaniscono contro se stesse... contro se stesse e contro i propri idoli.”
Willa Cather, My Mortal Enemy

“Non ho scritto questo libro per raccontare storie di ieri. È un discorso che faccio OGGI basandomi sul materiale dell’occupazione di Kiev, di cui casualmente sono stato testimone. Ma fenomeni analoghi accadono sulla Terra anche oggi, e non c’Ã� nessunissima garanzia che non si ripresentino in forme ancor più sinistre domani. Non c’Ã� la minima garanzia. Vogliamo contare quanta parte della popolazione della Terra vive oggi sotto sistemi basati sulla violenza? Il mondo non ha imparato niente. Il mondo è diventato più cupo. Si sta riempiendo di marionette ingannate, di automi programmati che con occhi estatici sono pronti a sparare contro qualsiasi bersaglio indichino i loro leader, a calpestare qualsiasi paese dove li mandino, ed è terrificante pensare alle armi che hanno in mano oggi. Se si grida loro in faccia: “Vi hanno ingannati, siete solo carne da macello e strumenti nelle mani di farabuttiâ€�, non sentono. Dicono: “Malevole calunnieâ€�. Se si portano loro i fatti, semplicemente non ci credono. Dicono: “Non c’Ã� mai stato nulla del genereâ€�.”
Anatolij Kuznyecov, Babi Yar: A Document in the Form of a Novel

René Girard
“La dialettica hegeliana si fondava sul coraggio fisico: colui che non ha paura sarà il padrone, colui che ha paura sarà lo schiavo. La dialettica romanzesca si fonda sull'ipocrisia: la violenza, lungi dal servire gli interessi di colui che la esercita, rivela l'intensità del suo desiderio; è dunque un segno di schiavitù.”
René Girard, Deceit, Desire and the Novel: Self and Other in Literary Structure

Jeffrey Tucker
“I principi morali non provengono dallo Stato e della società. La moralità riguarda questioni più serie che valutano i nostri pensieri, parole e azioni paragonandoli ai principi universali che sono validi a prescindere da tempo e luogo.”
Jeffrey Tucker

Simona Sparaco
“Può esserci violenza anche nell'assenza, nella distrazione, in un silenzio.”
Simona Sparaco, Se chiudo gli occhi

Giulia Caminito
“Cristiano anni fa mi ha raccontato una storia sul nostro lago: sorgeva, in passato, al centro una città di nome Sabazia, era una
città florida, il commercio era fiorente, l’agricoltura nelle terre limitrofe non vedeva siccità o pericoli, c’era abbondanza al mercato, lungo le vie, ma la sua gente era contrita, velenosa, acre, non c’era nessuno che possedesse qualità. Così la città e i suoi abitanti vennero puniti da Dio che decise di far piovere molta acqua sulle case, sulle mura, nei cortili, sui panni stesi ai fili e sulle aie dove
venivano governati i maiali, sopra alle stalle dei cavalli, l’acqua scese e scese, tanto da portare una inondazione che coprì Sabazia. Solo una fanciulla si salvò perché un giovane misterioso le consigliò di correre via con lui.
La ragazza chiese perdono a Dio e si rifugiò in una chiesa, lontana dal paese, lì dichiarò che sarebbe per sempre stata lodevole, santa.
Guardo il lago, è tornato cupo ai miei occhi, immobile, non emette alcun suono, sembra moribondo, caduto in un sonno insalubre.
[...]
Mi è chiaro, solo ora con assoluta certezza, che al centro del lago non c’� alcuna città Sabazia, come non c’� un presepe sotto il molo,
come non ci sono fantasmi al Castello Odescalchi o streghe che si aggirano tra le dune di sabbia quando il sole cala, questi paesi
vivono di narrazioni posticce, hanno creato mitologia sui sassi e le pietre vulcaniche, con la loro leggenda volevano esorcizzare i bruti e gli svergognati, punirli, sciacquarne via i peccati, ma le storie non bastano, non raccontano tutte le ±¹±ð°ù¾±³Ùà, ed è evidente che non c’Ã�
stata conversione, non è esistita nessuna donna superstite, nessuna donna benedetta; esistono solo le donne di sangue, come me.”
Giulia Caminito, L'acqua del lago non è mai dolce

Gino Strada
“Il terrorismo è la nuova forma della guerra, è il modo di fare la guerra degli ultimi sessant'anni: contro le popolazioni, prima ancora che tra eserciti o combattenti. La guerra che si può fare con migliaia di tonnellate di bombe o con l'embargo, con lo strangolamento economico o con i kamikaze sugli aerei o sugli autobus.
La guerra che genera guerra, un terrorismo contro l'altro, tanto a pagare saranno poi i civili inermi.
Sono quindici anni che vedo atrocità compiute da vari signori della guerra, chi si diceva di "destra" e chi di "sinistra", e non ci ho mai trovato grandi differenze. Ho visto ovunque la stessa schifezza, il macello di esseri umani. Ho visto la brutalità e la violenza, il godimento nell'uccidere un nemico indifeso.”
Gino Strada, Buskashì. Viaggio dentro la guerra