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Senso Quotes

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Matteo Bussola
“Mi occupo di ciò che c'è da fare, di quello che è alla portata delle mie capacità di bambina. Concedo respiro allo zio e alla mamma, mi sento buona e amata. Una brava bambina diligente.
Quando la zia muore, io ho dodici anni e mi sento di colpo sola.
"Questo lavoro, si vede che ti fa star male, allora perchè lo fai?"
"Faccio questo lavoro perchè l'ho scelto, signora, perchè ho fatto una promessa. E non sono abituata a scappare solo perchè le cose sono troppo difficili."
"Ma non puoi nemmeno rovinarti la vita per una promessa. Neanche se quella promessa l'hai fatta a te stessa".
Credi di avere tutto sotto controllo. Pensi di essere nel posto giusto, nel pieno del tuo potenziale, a fare quel che vuoi. E poi basta una cosa così, bastano una domanda e due parole dette da un'estranea. E di colpo, nel riflesso dello specchio, ti sembra di scorgere un viso che non riconosci più. (...)
Però, se siamo qui, significa che siamo state tutte toccate, in un modo o in un altro, dalla sua maniera accogliente di stare al mondo.
"Speravo di non trovarti ancora qui. A volte ci sono cose che facciamo perchè dobbiamo. Altre che invece facciamo perchè vogliamo. Il fatto è che siamo spesso i nostri peggiori nemici, perchè preferiamo fare quello che ci riesce, o ciò che le persone che amiamo si aspettano da noi, piuttosto che fare quello che ci piace davvero. Preferiamo sentirci adatti a un ruolo già scritto, andare sul sicuro. E alla mia età posso dirtelo serena: è un gran peccato".
"Perchè si preoccupa tanto? Perchè si interessa del mio lavoro?"
"Perchè l'interessamento dev'essere a senso unico? Solo tu puoi prenderti cura di me?"
"Beh, l'infermiera sono io".
"E questo stabilisce parti impermeabili? Sei tu quella che cura, allora credi di non poter star male? Di non aver mai bisogno di aiuto?"
"E da cosa avrei bisogno di essere salvata, io?"
"Forse da te stessa. Forse la rabbia non è l'unica gabbia dentro la quale si può rimanere prigionieri. Il senso di responsabilità, il timore di deludere o ferire chi ci ama, possono essere anche peggio. Io ho fatto esperienza di entrambi, per questo so riconoscerli negli occhi delle persone".
Basta questa frase, e sento la mia intera vita traballare. Pensi che a te non succederà mai. Credi di sapere chi sei, l'hai sempre saputo, hai cominciato presto a nutrire i tuoi obiettivi e ti sei costruita con cura, un pezzettino per volta. Sei convinta che questo ti terrà al riparo da tutto. E invece, in un pomeriggio di metà agosto, capisci che non stai combattendo i mostri ma che il tuo mostro ha divorato te. Rifletto sulle sue parole e mi rendo conto che a portarmi qui, a trattenermi negli anni, è stata quella bambina che credeva di poter essere amata solo facendo la brava, quella che esisteva esclusivamente attraverso l'approvazione degli altri, tormentata dall folle e inconfessata paura che, se avesse smesso di compiacerli, il loro amore sarebbe scomparso. Quella che non si era mai concessa la possibilità di fare una cosa sbagliata, di correre un rischio, di accettare di sentirsi sola o spaesata. Quella che adesso, d'un tratto, in una camer d'ospedale, davanti a una donna vicina alla fine, si accorge di aver scalato una montagna che non era la sua. Un paio di occhi buoni, quella mattina, mi cambiano la vita in un attimo.”
Matteo Bussola, Il rosmarino non capisce l'inverno

Banana Yoshimoto
“Era proprio per questo motivo che ero felice all'idea che non dovevo fare niente di strepitoso. L'unica cosa che mi era concessa era prendermi cura, riempiendolo di fiori, del piccolo vaso che portavo dentro di me. Di certo non potevo credere di cambiare il mondo con le mie idee. Dovevo solo essere me stessa, una persona in grado di godersi la vita. Un essere che può esporsi al sole senza provare vergogna, una che riesce a sentire le parole degli spiriti che vivono sotto le rocce o all'ombra degli alberi. L'unica cosa che dovevo fare era arrivare alla morte opo aver trascorso una vita a contemplare le cose belle del creato, tenendomi alla larga da ciò che mi avrebbe costretta a distogliere lo sguardo.
Una cosa che non era impossibile. Dopo tutto, gli esseri umani sono stati concepiti per vivere così, ed è per questo che sono venuti su questo mondo.”
Banana Yoshimoto, Il coperchio del mare

Elio Vittorini
“Bisogna che gli uomini possano essere felici. Ogni cosa ha un senso solo perché gli uomini siano felici. Non è solo per questo che le cose hanno un senso?”
Elio Vittorini, Uomini e no

Amalia Frontali
“dare il senso a una vita, bastava un solo giorno vissuto. Un battito del cuore. Un singolo volo.”
Amalia Frontali, La Chioma di Berenice
tags: senso, vita

Amalia Frontali
“A dare il senso a una vita, bastava un solo giorno vissuto. Un battito del cuore. Un singolo volo.”
Amalia Frontali, La Chioma di Berenice
tags: senso, vita

Giulia Nepote
“Cosa c'è, Giada? Qual è il problema?
Sospiro.
� Non so come spiegare... Voglio partire, viaggiare, conoscere. C'è... C'è qualcosa che mi sfugge. Non trovo un senso alle cose. Tutto è confuso. La mia vita non ha senso, non ha scopo. Ogni cosa che faccio è guidata dal caso, spinta dall'istinto. Non so dove mi sta portando tutto ciò. Non so se sto guidando la mia vita... Ho paura di vivere una vita banale, insignificante, vuota.
Lo guardo e ho gli occhi lucidi. Mi trema la voce. È la prima volta che lo dico a voce alta.
Ema mi tira a sé e mi abbraccia. (...)
â€� È normale, Giada. Tutti... Tutti passiamo dei momenti così. L'importante è non lasciare che il senso della vita diventi più importante della vista stessa. Sei viva, Giada, sei viva. Non vedi che magia!”
Giulia Nepote, Una folle danza sfrenata

Toshikazu Kawaguchi
“Cosa sono venuta a fare? Che senso ha avuto venire dal passato? Adesso sembra tutto così insensato... L'unica cosa che ho ottenuto è far soffrire Miki ancora di più. Quando tornerò nel passato, la sofferenza di Miki non cambierà comunque, qualsiasi cosa faccia. Questo non si può cambiare. Prendi Kotake, ad esempio: è tornata nel passato, ma Fusagi non è guarito. E allo stesso modo Hirai non ha potuto impedire che la sorella morisse. Non c'è niente che possa fare per cambiare i quindici anni che Miki ha vissuto nella sofferenza".
[...]
"Grazie", disse Miki con il suo sorriso più grande e le dita a V, "grazie per avermi fatto nascere, grazie..."
"Miki"
"Mamma..."
Finalmente ho capito.
"Il presente non cambia".
La condizione di Fusagi non era cambiata di una virgola, ma Kotake aveva imparato a godersi le conversazioni con lui. Hirai aveva perso la sorella, ma la foto che aveva mandato al caffè la mostrava felice e sorridente insieme ai genitori.
Il presente non era cambiato, ma quelle due persone sì. Kotake e Hirai erano tornate nel presente con il cuore trasformato.
Kei chiuse dolcemente gli occhi.
"Ero così concentrata su ciò che non potevo cambiare da dimenticare la cosa più importante." (...)
Capì che attorno a Miki c'erano state tutte queste persone amorevoli per quindici anni, senza desiderare altro che la sua ´Ú±ð±ô¾±³¦¾±³Ùà. (...)
Kazu è ancora convinta che, se vuole, la gente troverà sempre la forza di superare tutte le »å¾±´Ú´Ú¾±³¦´Ç±ô³Ùà che si presenteranno. Serve solo cuore.
L'importante è bere il caffè finchè è caldo.”
Toshikazu Kawaguchi, Before the Coffee Gets Cold

Toshikazu Kawaguchi
“Asami soffriva si una patologia che aumentava la probabilità di aborti spontanei. Una volta saputo di essere incinta, aveva deciso di tenere il bambino comunque, anche se da madre single. Presa questa decisione, la scoperta della sua patologia era stata uno shock ulteriore. Non poteva fare a meno di pensare che fosse stata colpa sua.
Dava per scontato che anche Kurata avrebbe trovato qualcosa da dirle, tanto per consolarla. Invece, la sua prima reazione dopo aver ascoltato la sua storia fu chiedere da quanti giorni sapesse di aspettare un bambino. Quando lei gli disse che erano passate dieci settimane, lui le chiese: "Secondo te, perchè al bambino che avevi in pancia è stata concessa la vita in questo mondo per quei settanta giorni?".
D'un tratto, non riusciva a smettere di aggredirlo. Si era già rimproverata per non aver dato alla luce il suo bambino, ma sentirsi dire una cosa simile da uno che non ne aveva alcun diritto la turbava ancora di più.
Con aria pacata, Kurata attese pacificamente che Asami smettesse di piangere, poi disse: "Quel bambino ha usato i suoi settanta giorni di vita per renderti felice. Se continui a devastarti in questo modo, il tuo bambino avrà sprecato quei settanta giorni".
Il suo messaggio non voleva essere consolatorio: le indicava una strada per cambiare il modo di interpretare il dolore che stava provando.
"Invece, se adesso provi a essere felice, il tuo bambino avrà messo a frutto i suoi settanta giorni. E in quel caso, la sua vita avrà avuto senso. Solo tu puoi dare senso alla vita che ha ricevuto in dono. Perciò devi fare il possibile per essere felice. E la persona che lo vorrebbe di più è proprio il tuo bambino".
Sentendolo parlare così, ad Asami mancò quasi il fiato. La profonda disperazione che le gravava sul cuore cominciò a dissiparsi, e ogni cosa le parve più chiara.
"Cercando di essere felice, posso dare senso alla vita del mio bambino". Ecco la risposta.”
Toshikazu Kawaguchi, Before the Coffee Gets Cold / Tales from the Café / Before Your Memory Fades

Raphaëlle Giordano
“E' come se avessi il cuore anestetizzato. Non so più se tutto questo ha un senso!"
"Abbiamo altrettanto bisogno di ragioni per vivere che di mezzi per vivere, diceva l'Abbè Pierre. Non deve dire che non ha importanza. Ne ha moltissima invece! I mali dell'anima non vanno presi alla leggera. Abitudinite acuta. I sintomi sono calo motivazionale, incupimento cronico, perdita di punti di riferimento, »å¾±´Ú´Ú¾±³¦´Ç±ô³Ùà a essere felici nonostante il benessere e l'abbondanza di beni materiali, disincanto, stanchezza... Senza essere depressi si può avvertire un senso di vuoto, una vera e propria malinconia, e si finisce per convivere con la sgradevole impressione di avere tutto per essere felici, eccetto la chiave per approfittarne. Non pensa che non ci sia niente di peggio di questa impressione di sprecare la vita per non aver avuto il coraggio di modellarla a immagine dei propri desideri? La capacità di essere felici si allena, si rafforza, giorno dopo giorno. Basta rieducare il nostro sguardo sulla vita e sugli eventi, Sa, Camille, la maggior parte degli eventi della nostra vita dipende da quel che succede qui dentro, nella testa. Lei non immagina fino a che punto il pensiero influenzi la °ù±ð²¹±ô³Ùà... E' un po' il fenomeno descritto da Platone nel mito della caverna: incatenati in una grotta, gli uomini si costruiscono una falsa immagine della °ù±ð²¹±ô³Ùà, perchè non conoscono che le ombre deformate delle cose proiettate sul muro da un fuoco alle loro spalle. I nostri pensieri mettono un filtro tra noi e la °ù±ð²¹±ô³Ùà e la trasformano in base a credenze, pregiudizi e opinioni".”
Raphaëlle Giordano

Raphaëlle Giordano
“Ognuno ha un dovere verso la vita, non crede? Imparare a conoscersi, diventare consapevoli del fatto che il tempo è contato, fare scelte in cui si crede e che abbiano un senso. E soprattutto non sprecare i propri talenti".
Non smisi di pensare a quello che la mia vita era diventata: un paravento, un rifugio. Il mio lavoro, i miei amori... Tutti specchietti per le allodole. Tutto mi pesava, avevo l'impressione di non appartenermi più, mi arrabbiavo per un nonnulla. Mi era chiaro: volevo uscire da quella tranquillità letargica, cadenzata secondo uno spartito sempre uguale, smettere di accontentarmi di quella piccola esistenza talmente lisciata da aver perso ormai ogni senso. Trovare il coraggio di dare una scossa al prevedibile, al prestabilito, battere il rassicurante con l'esaltante!”
Raphaëlle Giordano

Matteo Bussola
“La vita non è una montagna da scalare, un treno da non perdere, un obiettivo da centrare, ma è una piccola stanza da arredare con cura.
Non è una cima da raggiungere a tutti i costi.
E' la scelta di un buon posto in cui fermarsi.”
Matteo Bussola, Un buon posto in cui fermarsi

Oliver Sacks
“La speranza che recuperi la memoria è poca o nulla. Dal punto di vista neuropsicologico lei può fare poco o niente; ma nell'ambito dell'Individuale forse può molto. Un uomo non consiste di sola memoria. Ha sentimento, volontà, sensibilità, coscienza morale... è in queste cose che lei può trovare il modo di arrivare al suo paziente e di cambiarlo."
Ormai conosco Jimmie da nove anni, e dal punto di vista neurologico non è minmamente cambiato. Presenta ancora la gravissima, devastante sindorme di Korsakov, non è in grado di ricordare un particolare isolato per più di pochi secondi. Ma dal punto di vista umano, spirituale, egli è a volte un uomo completamente diverso: non più incapace di stare fermo, annoiato e perduto, bensì profondamente attento alla bellezza e all'anima del mondo, ricco di tutte le categorie kierkgaardiane, l'estetica, la morale, la religiosa, la drammatica. La scienza empirica non tiene conto dell'anima, di ciò che costituisce e determina l'individuo; rimane intatta la possibilità di una reintegrazione attraverso l'arte, la comunione, il contatto con lo spirito umano.”
Oliver Sacks, The Man Who Mistook His Wife for a Hat: Picador Classic

“Stavo per morire senza lasciare alcuna traccia. Alla fine non ero riuscito a diventare nè importante nè ricco. Ma qualcosa di meraviglioso mi era successo. Ero arrivato a pensare, dal profondo del cuore, che era valsa la pena di vivere.”
Sugaru Miaki, Three Days of Happiness

“Ormai non mi è rimasto più nulla da fare. Ho esaurito tutte le cose che avevo scritto nella lista. A cosa potrei dedicarmi da qui in avanti?"
"Dovresti fare quello che ti piace. Avrai qualche hobby, no?"
"Sì, ascoltare musica, leggere libri... Ma a pensarci ora, entrambe le cose erano solo un mezzo per poter continuare a vivere. Li usavo solo per venire a compromessi con una vita altrimenti insostenibile. E ora che non devo più prolungarla a tutti i costi, la musica e i libri non sono più così importanti per me".
"Dovresti apprezzarli in modo diverso, sotto un altro punto di vista. Godere della loro bellezza pura e semplice."
"Però poi alla fine ricado sempre sulla stessa questione. Qualsiasi cosa ascolti o legga, si crea in me un senso di mancata appartenenza, come se io non c'entrassi nulla. A mio parere, sono opere create nella stragrande maggioranza per chi ha ancora una vita davanti. Del resto è naturale, nessuno scriverebbe per chi sta per morire".
[...]
Stavo per morire senza lasciare alcuna traccia.
Una volta sognavo di essere immortale, ma ora non era più necessario coltivare simili speranze. Non mi interessava più che qualcuno si ricordasse di me.
Perchè ora avevo lei accanto, e con lei il suo sorriso.
"Allora, caro Kusunoki..." disse a un certo punto Miyagi con un sorriso strepitoso in volto. "Come vogliamo trascorrere i prossimi tre giorni?"
Avevo la sensazione che quei tre giorni sarebbero stati per me molto più preziosi dei trent'anni di vita miserabile, e anche di quegli ultimi trenta giorni pur significativi, che avrei altrimenti potuto vivere.
Alla fine non ero diventato nè famoso nè ricco. Ma in effetti qualcosa di meraviglioso mi era successo. Ero arrivato a pensare, dal profondo del cuore, che era valsa la pena di vivere.”
Sugaru Miaki, Three Days of Happiness

Genki Kawamura
“Se gli orologi scomparissero dal mondo.
Mi sentivo perso e senza punti di appoggio. Quanti minuti erano trascorsi da quando mi ero svegliato? In genere controllavo l'ora sulla sveglia accanto al letto, ora però mi era impossibile perchè gli orologi erano scomparsi. Cominciavo a sentirmi trascinato in un vortice senza tempo e senza età.
Gli esseri umani dormono, si svegliano, lavorano e mangiano in base a una tabella oraria stabilita da loro stessi. Conducono un'esistenza impostata sugli orologi. In altre parole, prima hanno inventato il sistema dei giorni, dei mesi e degli anni, ovvero del tempo in generale, per imporsi dei limiti, poi hanno inventato gli strumenti per misurare quegli stessi limiti. La libertà comporta ansia e insicurezza. Gli esseri umani avevano ceduto la libertà totale in cambio dalla certezza data dalle regole e dalle abitudini.
Tutti i momenti che avevo vissuto più o meno in maniera inconsapevole cominciavano ora ad acquisire importanza. Quante altre mattine mi sarei alzato insieme a Cavolo? Nel tempo che mi rimaneva, quante altre volte avrei ascoltato la mia canzone preferita? Quante altre volte avrei bevuto il caffè?
Mentre ci pensavo, ho udito il ticchettio delle lancette di un orologio. Al colmo dello stupore, mi sono voltato di scatto verso il letto, ma ovviamente la sveglia non era al suo posto. Però avvertivo la presenza di qualcosa alle mie spalle, qualcosa che mi dava sostegno. Ho cominciato a udire milioni e milioni di ticchettii, che nel breve intervallo di un istante si sono trasformati nel battito dei cuori di tutte le persone che vivevano in questo mondo.
La torre dell'orologio illuminata dai primi raggi di sole.
Fidanzati che si danno appuntamento ai piedi della torre.
Salto sul tram che è arrivato in ritardo.
Arrivo davanti a un piccolo negozio di orologi.
Odo il ticchettio Scandiscono il tempo.
E' un suono familiare, lo conosco da quando ero piccolo.
Regola la mia vita e la rende libera.
Il mio cuore comincia a trovare la pace.
E, poco alla volta, il suono si allontana fino a scomparire.”
Genki Kawamura, If Cats Disappeared from the World

Enrico Galiano
“[...] ciò che conterà davvero sarà se avrà avuto il coraggio di chiamare quella ragazza, se avrà assaggiato almeno un pochino della dolcezza di un amore, se avrà ispirato qualcuno con un gesto, una parola, un libro o anche solo una battuta di spirito, se la sua vita se la sarà scritta da sé o se avrà lasciato che altri la scrivessero al posto suo e si sarà limitato a dire le battute sul copione. Questo conterà, e basta.”
Enrico Galiano, Una vita non basta